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IV. Memoria alla Stà. di Benedetto P. P. XIV.

per parte della Maestà della regina d'Ungheria rappresentata da Mgr. de Thunn di Lei Ministro appresso da S. Sede nel di 25. Maggio 1742.

(Cod. bibl. Casanat. Sig. X. VI. Siehe S. 122 d. W.)

Sua Maestà la Regina d' Vngheria e di Boemia, mossa in parte dall' obligazione di proteggere le Chiese, ed i suoi sudditi e ecclesiastici, in parte dalla considerazione del bene commune della Cattolica Religione e Cristianità, a di tempo in tempo a me sottoscritto clementissimamente ordinato di rappresentare a Vostra Santità col più profendo rispetto ed efficacia le calamità, alle quali li Principati ecclesiastici della Westfalia, ed in altri luoghi li Vescovi non solo nei loro beni, ma etiandio nelle persone soggiacquero, come ancora l'enorme, e fra Principi Christiani non mai intese estorsioni con barbari arresti esseguite nell' Austria dei Gallobavari, li spogli, l' impietà, li sacrilegi, le profanazioni dei Tempi, le cattività de Sacerdoti, de Religiosi, dei Nobili, le trasportazioni degl' abitanti senza differenza d'età e sesso intraprese nella Moravia dai Prussiani.

Le mie lacrimevoli reppresentanze eccitarono bensi nell' animo guistissimo e pietosissimo di V. S. un tal' dolore, ed una tale compassione, che sperso la spinse a dichiararsi d'essere pronta a redimere per fino col proprio sangue le incredibili miserie dei Fedeli, ed impieghare quei mezzi più valevoli, che le fossero stati suggeriti, li quali però o siano stati manchevoli della proporzionata efficacia, o impiegati appresso chi li disprezza, o di tale natura che non abbiano adequata l'enormità dei fatti restarono pur trappo privi del sospirato effetto; poichè di bel nuovo nella Boemia si portano le vessazioni ad un tale eccesso, che gli ecclesiastici come V. Stà. sarà stata diffusamente informata dal Loro Agente, senza l'assistenza apostolica faranno in

breve necessitati ad abbandonare la patria e le chiese alla loro

cura commesse.

Ma neppure qui Bmo. Padre finiscono le presenti miserie; al Cardinal di Fleury non bastano le guerre dell' Settemtrione e dell' Italia per opprimere ed affliggere, non dico, la Religione, li ecclesiastici, ma l'uman genere, e per giugnere all' inumani suoi fini dimenticà tutt' ad un tratto l'ormai all' Europa insupportabile prepotenza della Francia, e si avilisce verso il Rè di Prussia, in modo che venendo il tempo di pubblicare gli autentici documenti, occultati fin ora dall' innata moderazione di S. M. e assai arduo il presagire, se quella nazione si disprezzante delle altre abboriva più la maniera pratticata dal Cardinale col Rè di Prussia, e se il mondo imparziale detesterà le azioni medesime. Il Cardinale passa più oltre, e di tutto cio S. M. tiene in mano irrefragabili documenti. Sollecita sotto titoli di Religione, e col mezzo della Svezia e Prussia li sudditi dell Vngheria e Transilvania a solevarsi contra di S. M. e non ostante l' essersi più volte applicato ad animare con vari progetti la Porta Ottomana alla respettiva invasione del Regno e Provincia suddete, ed in Parigi la corte communemente li lusingasse (mi servirò de suoi termini) ,, que le saint Père le Turc viendroit bien-tot faire une diversion en faveur de la France" abbia per l'addietro sempre ardito di negare a V. Santità li suoi malvagi disegni. Ora però sono questi avanzati ad un segno, che non più si trattano fra Ministri in segrete Conferenze, ne si discorre delli nascosti Congressi tenuti in Parigi del Ragozzi coll' ambasciadore Ottomano resi molto agevoli e frequenti dalla vicinanza delle Loro Case, che per via del giardino avevano la communicazione, ne si parla delle visite notturne, che il primo nella carrozza del secondo faceva al Marchese di Villeneuve, stato ambasciadore alla Porta, ma con atti publici e notori senza ribrezzo alcuno si scoprono a tutto il mondo. Il Ragozzi dopo avere mandato il fratello della sua Concubina a Constantinopoli, e consegnatele cose sue più preziose all Ministro della Porta, intraprese li 17 del passato il viaggio a quella volta. Questi Bmo. Padre sono li auspici, sotto li quali incominciano le Rivoluzioni della Germania. Queste sono le arti, colle quali si stabilisce

il decantato Cattolico nuovo Impero. Questi sono per la santa Sede le primi saggi avvocaziali del presente governo.

Se gl' inscrutabili giudici di Dio hanno promesso, che di tanti scandali e si orribili raggiri il principale autore fosse un Cardinale di S. R. Chiesa, S. M. la Regina ripiena di magnanima e cristiana fiducia spera di viepiù ammirare l'onipotenza de medesimi divini giudizi nel distruggere e dileguare si rei consigli dei suoi nemici. Se il Cardinale di Fleury e diversi principi Cattolici vilipendono gli ecclesiastici ed il bene della Religione, essa tutti rispetto ed osseguio verso V. Santità, e la S. Sede, non si persuaderà mai, che le strette obligazioni dell' Apostolato consistono nell' inazione (sic), indifferenza e semplice meditazione della rovina della Religione. Quindi S. M. attende dall' incorrota guistizia di un Padre commune publici contrasegni dell' Apostolico sdegno, e disapprovazione, e molto più la sospensione di tutte le grazie Pontificie, le quali evidentemente concorrerebbero in preguidizio di S. M. ed in oppressione degl' uni e dell' altro. Tanto essa mi comanda clementissimamente di rimostrare a V. Santità per suo discarico appresso l'oppressa, e dall' ultimo preguidizio minacciata Cristianità. Mgr. Thunn uditore della Rota, Ministro

della Regina. In Roma, 25. Maggio 1742.

V. Auszüge aus einem Kataloge des Nikolsburger Archivs.

Ich habe S. 86. n. 17. meiner schwedischen Forschungen eines Katalogs erwähnt, welcher unter dem Titel: „Scriptorum in Archivo Nicolsburgensi Catalogus“ ein Verzeichniss der vor der Schwedenzeit im Dietrichstein'schen Schlosse zu Nikolsburg aufbewahrten Archivalien enthält, und mit der anderen Nikolsburger literarischen Beute nach Schweden wanderte. Meine Bemühungen, diesen Katalog während meines Aufenthaltes in Stockholm ausfindig zu machen, waren vergebens. Was mir jedoch nicht gelang,

gelang dem dortigen Archivs-Beamten Styffe. Er fand im Reichsarchive zu Stockholm diesen Katalog, und theilte mir durch Herrn G. E. Klemming in Kürze dessen Inhalt mit, den ich hier als Ergänzung der schwedischen Forschungen ansetze. Er führt den Titel: Catalogus scriptorum in illustrissimae, reverendissimae excellentissimaeque Celsitudinis Archivo Nicolsburgensi. Also war nach der Aufschrift der Katalog unter Kardinal Dietrichstein verfasst, denn nur diesem gebührt der Titel: Reverendissimae Celsitudinis, und zwar, wie ich vermuthe, vom Jesuiten G. Dingenauer (siehe schwed. Forsch. S. 38.). Im Ganzen zählt der Katalog 298 Folioblätter, 55 +10 SS. Titel und Index; davon sind 100 ganz leer. Der Umschlag ist weisses Pergament. Die im Archive liegenden Schriften waren nach Ländern, Personen und Materien geordnet, und im Index unter gewissen Hauptrubriken mit Hinweisung auf das folio des Kataloges verzeichnet. Diese Hauptrubriken des Index waren: A. Archiduces Austriae, Actionum fasciculus, Anglia. B. Päpstliche und Kaiser-Briefe; Briefe an Maximilian, Sigmund und Adam von Dietrichstein; Briefe an Ihro Hochfürstliche Gnaden (ohne Namen, also an den Kardinal), Brevia et Bullae. C. Commissiones, und in welchen Sachen Ihro Hochfürstliche Gnaden Commissarius gewesen. Confirmatio tractatus Viennensis prima et secunda. Confoederationes. D. Von den Herrn von Dietrichstein, varia. F. Frankreich. H. Historica 95. u. s. w.

S. 163 des Kataloges sind mährische Sachen verzeichnet, als: 1. Memoriale illustrissimi Cardinalis, propria manu pro domino supremo Cancellario. 2. Ipsa rei veritas, per se elidens calummias contra Imperatorem etc. 3. Sněm obecní držán v Olomouci léta Páně 1609. 4. Zřízení zemské v Markgrabství Moravském 1562. 5. Sněm držán v Olomouci 1587. 6. dto. v Brně 1590. 7. dto. v Brně 1593. 8. dto. v Brně 1593. 9. dto. v Olomouci 1594. 10. dto. v Brně 1595. 11. Sněm v Brně 1596. 12. dto. 1597. 13. dto. 1598. 14. dto. 1596. 15. dto. v Olomouci 1599. 16. dto. v Brně 1604. 17. dto. držán ve Vyškově 1605. 18. Sněm v Olomouci 1606. 19. dto. 1607. 20. dto. v Brně 1607. 21. dto. 1608. 22. dto. v Olomouci 1608. 23. dto.

v Brně 1619. 24. dto. v Brně 1620. 25. Instruction des königlichen Aufschlags, bei gehaltenem Landtage zu Olmütz bewilligt, und auf die Juden angeschlagen worden, 1609. 26. Confirmantur literae Imperatoriae in pago Hrušovan. 27. Punkte, die mährische Rathschlagung betreffend. 28. Kaisers Rudolphi Schreiben wegen der Herrschaft Militsch.

S. 164. 29. Gemeiner Landtag zu Znaim gehalten im Jahre 1535. 30. Beschreibung der Erbhuldigung, welche Erzherzog Karl in Steiermark, Kärnthen, Krain, aufgenommen. 31. Von der Einreitung des Kaisers in die Stadt Olmütz, und wie er vom Lande empfangen. 32. Bulla aurea Henrici Marchionis Moraviae super Mocrau e Mocrau data. 33. Quod Episcopatus Olomucensis et Marchionatus Moraviae et Ducatus Oppaviae sint haereditaria Feuda Regum et Coronae Regni Boëmiae. 34. Collatio Marchionatus Moraviae tamquam Feudi Regum et Coronae regni Boëmiae. 35. Revers Ioannis Marchionis Moraviae. 36. Ioannis Marchionis Moraviae literae, quibus promittit, si eum per successionem in Regem Boëmiae coronari contigerit, quod nihil penitus ab eo Regno et Corona alienabit. 37. Eiusdem Ioannis Marchionis Moraviae literae Reversales, et obligationes regno Boëmiae factae. 38. Eiusdem Ioannis Marchionis Moraviae literae Reversales et Obligationes, praesertim, quod nullum subditum Regum Boëmiae aut bona eorum citra voluntatem ipsorum Regum in servitium aut defensionem suscipere valeat et possit. 39. Ioannis Marchionis Moraviae literae, quibus promittit, quod Regi Boëmiae ad recuperanda eiusdem Regni iura contra quemlibet auxilio sit futurus, et de subditis Regum nullo modo se intromittet, aut eos defendet. 40. Compromissio Sigismundi Marchionis Brandenburgensis, Ioannis et Procopii Marchionum Moraviae, et Dominarum Mariae et Elisabeth Hungariae Reginarum, in Wenceslaum Romanorum et Boemiae Regem de certis controversiis.

S. 165. Literae Civitatum Marchionatus Moraviae, quod literis infeudationis Ioannis Marchionis Moraviae, et conditionibus isthic expressis satisfacere velint, et obligantur; ubi etiam de decreto successionis filiorum Regum Boëmiae in regnum, et Marchionum Moraviae in Marchionatum mentio fit. 41. Civitas Olo

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