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fondiarie, esse formerebbero dei carichi tendenti a comporre il valore d'immobili venduti, senza essere stati valutati ad un più alto più alto prezzo; »

<< Atteso che la legge sopra citata (n.o 5.) vuole che il capitale di tutti i carichi sia aggiunto al prezzo convenuto nel contratto; ch'essa non fa alcuna distinzione tra rendite fondiarie e costituite; che tanto meno attualmente si deve fare questa distinzione, in quanto risulta che, secondo il disposto della legge 29 Dicembre 1790, esse sono tutte egualmente redimibili, e non sono più suscettibili d'ipoteca, a termini dell'art. 7. della legge 11 Brumale, anno VII.; ch' egli è evidente che non si possono ravvisare simili prestazioni affrancabili a volontà come carichi inerenti al fondo, e non suscettibili di valutazione per servire di base al diritto proporzionale della rendita; che havvi per conseguenza nella Sentenza impugnata una contravenzione formale alle disposizioni della legge sopra ricordata, ed a quella del 2 Ventoso, anno VII., su i diritti di trascrizione; per questi motivi il Tribunale cassa ed annulla (1). »

« Del 12 Nevoso, anno XII. - Sezione civile. »

(1) Merlin, Questions de Droit, v. Enregistrement, pag. 332-333.

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ANNOTAZIONI

NOTA I.

Secondo la RAGIONE CIVILE anteriore al Codice Napoleone una rendita sopra un fondo non si può considerare come un peso del fondo medesimo, all'effetto di percepire il diritto di mutazione su 'l prezzo della vendita e su'l capitale della rendita medesima.

(Jacquier e Lacroix contro la Regía del registro.)

FATTO.

Cristoforo Jacquier e Melchiore Lacroix avevano acquistato in società

da Francesco Garnier una vigna aggravata di una rendita fondiaria. Il loro contratto d'acquisto venne presentato al Registro, ed il Ricevitore percepì il diritto non solamente su 'l prezzo stipulato nel contratto, ma ancora su'l capitale della rendita fondiaria. Egli si fondava su la ragione, che la rendita fondiaria formava un peso del fondo, e che per conseguenza essa era compresa nei termini del n.o 6. dell'art. 15. della legge 22 Frimale, anno VII., le di cui parole sono: aggiungendo tutti i carichi in capitale; e singolarmente su 'l motivo, che la legge esprimendo tutti i carichi, non potevano essere eccettuate le rendite fondiarie. »

<< Ciò non ostante Melchiore Lacroix e Cristoforo Jacquier portarono istanza al Tribunale civile di Chambery per essere rimborsati del diritto percepito su'l capitale della rendita dal Ricevitore del Registro. Conformemente all'Istanza, il giorno 1.o Fruttidoro, anno VIII., il detto Tribunale condannò la Regía al rimborso dimandato. »

Contro questa Sentenza la Regía ricorse in Cassazione, fondandosi su 'I § 6. art. 15. della legge 22 Frimale, anno VII., così concepito:

« Art. 15. Il valore della proprietà, dell'usufrutto e del godimento degl' immobili è determinato per la liquidazione e per il pagamento del diritto proporzionale nel modo seguente. »

«< Num. 6. Per le rendite, avuto riguardo al prezzo espresso, aggiungendo tutti i carichi in capitale, o mediante stima di periti nei casi autorizzati dalla legge. »

Questo ricorso della Regia fu ammesso; ma il 4 Ventoso, anno X., la Corte di Cassazione pronunciò la seguente

DECISIONE.

« Considerando che se il § 6. art. 15. della legge 22 Frimale, anno VII., vuole che per determinare il valore di un oggetto venduto o ceduto si aggiunga al prezzo espresso nell'Atto quello di tutti i carichi imposti all'acquirente, que

sta disposizione non può intendersi che dei carichi imposti nel contratto stesso, e non di quelli inerenti alla cosa venduta, e che la seguono in qualunque mano essa passi, come la rendita fondiaria; considerando che sino a tanto che la rendita fondiaria esiste su 'l fondo, la proprietà di questo fondo è divisa tra il concedente che conserva la proprietà diretta, ed il concessionario che non riceve che la proprietà utile, e ch' egli è contro ragione l'esigere dal cessionario di quest'ultimo diritti pe 'l trasporto di una proprietà che non fu a lui realmente trasmessa; che questa domanda è tanto più insostenibile nel caso presente, in quanto che Francesco Garnier non ha ceduto nè venduto a Jacquier e Lacroix la proprietà della vigna in dísputa, ma solamente il diritto ch'egli aveva nell'affitto di censo fatto a' suoi autori di questa vigna; che quand' anche Garnier non avesse obligati Jacquier e Lacroix a pagare la rendita stipulata nella concessione del fondo a censo, o avesse anche venduto il fondo esente da ogni rendita, essi ciò non ostante non sarebbero stati meno obligati a pagarla, essendo questo carico indipendente da ogni stipulazione; considerando finalmente che se al prezzo reale della cessione importava aggiungere il capitale della rendita fondiaria, non vi sarebbe stata ragione per non aggiungervi anche il capitale delle imposte fondiarie, che segue la sorte stessa dei fondi, ed obliga il possessore indipendentemente da qualunque stipulazione; ciò che sarebbe apertamente irragionevole : per questi motivi il Tribunale rigetta la domanda di cassazione intentata dalla Regía contro la Sentenza pronunciata dal Tribunale del Circondario di Chambery il di 1.° Fruttidoro, anno VIII. (1) »

« Del 4 Ventoso, anno X.- Sezione civile. - Rapporto del sig. Maleville.»

NOTA II.

In forza della legge su 'l registro una rendita fondiaria non è una porzione del diritto di proprietà, ma bensì un carico del fondo su'l quale essa si trova stabilita; e per conseguenza nel fissare il diritto dovuto al Registro non si può sottrarre dagli altri carichi, onde esimersi dal pagare l'intiero diritto dovuto alla Regia.

Ciò ha luogo tanto se la mutázione di proprietà venga fatta per contratto, quanto per successione a causa di morte.

ESEMPIO I.

(Fra Giuseppe Bacone e la Regía del registro di Falaise.)

Giuseppe Bacone aveva raccolta la successione di Giuseppe Bacone suo zio, morto li 19 Novembre 1790. Il giorno 1,° Brumale, anno III., il Ricevitore dell'Offizio di registro di Falaise rilasciò contro Giuseppe Bacone un precetto di

(1) Merlin, Questions de Droit, v. Enregistrement, pag. 328. 319. 330. Sirey, Tom. II. Parte 1. pag. 236-237.

Tom. VII.

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pagamento della somma di 600 franchi pe 'l diritto semplice, e più per un' altra metà dello stesso diritto. Li 30 Termidoro seguente Giuseppe Bacone fece offrire al Ricevitore, per mezzo d'Usciere, una somma di lire 31, e soldi 4, alla quale pretendeva il diritto doversi ridurre, perchè, secondo lui, i beni dovevano essere stimati deducendo il capitale della rendita fiefale (1) o fondiaria, della quale essi erano gravati. »

« La Causa fu portata avanti il Tribunale civile del Circondario di Falaise, il quale con sua Sentenza 17 Ventoso, anno X., visto l'art. 8. della quarta Sezione della prima Classe della Tariffa annessa alla Legge 19 Dicembre 1790, ha dichiarato sufficiente l'offerta di Giuseppe Bacone. >>

Interposto dalla Regía del registro il ricorso alla Cassazione contro la detta Sentenza, ne venne la seguente

DECISIONE.

« Visto l'art. 5. della legge 19 Dicembre 1790. »

« Considerando che da questo articolo risulta che la contribuzione fondiaria serve di base alla percezione del diritto di registro degli Atti portanti trasmissione di proprietà a titolo gratuito; ch' egli è incontestabile che un comproprietario imposto non sarebbe ammesso a dimandare lo scarico della contribuzione fondiaria, se si prevalesse unicamente dei pesi che potessero essere inerenti agl' immobili, su i quali la contribuzione fosse stabilita ; che a più forte ragione si deve dire lo stesso rispetto al diritto di registro, che stabilito una volta secondo le basi create dalla legge, non può più ricevere alcuna alterazione, né alcuna modificazione; che il Tribunale, il di cui giudizio è impugnato, ha nulladimeno deciso esservi luogo a dedurre dal valore dei beni, di cui trattasi, il capitale della rendita fiefale o fondiaria, alla quale i detti beni sono affetti; che ordinando di fare questa deduzione, il Tribunale non ha considerate le basi stabilite dalla legge, e per conseguenza ha creato un genere di deduzione puramente arbitrario; che l'art. 8. Sezione quarta della prima Classe della Tariffa é senza applicazione al caso; che quest'articolo non è in effetto applicabile che alle persone le quali hanno acquistato un semplice usufrutto sopra immobili, mentre nella Causa trattasi di una proprietà acquistata per mezzo di successione in linea collaterale; che d'altronde da questo articolo risulta, che nel caso di un semplice usufrutto acquistato per successione i diritti sono dovuti dopo la dichiarazione su l'intiero valore dei beni, senza che vi sia luogo a fare veruna deduzione per causa dei pesi che vi possono esistere; che il Tribunale, il di cui giudizio è impugnato, ha per conseguenza fatto una falsa applicazione del detto art. 6., e violato l'art. 3. della detta legge....; cassa la Sentenza pronunciata dal Tribunale civile del Circondario di Falaise li 7 Ventoso, anno IX. » « Del 13 Nevoso, anno XI. Sezione civile (2). »

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(1) Questo significato, sinonimo di fondiaria, sta espresso dallo stesso sig. Merlin, Questions de Droit, v. Enregistrement, § 18.

Tom. IV. pag. 331.

(2) Merlin, Répertoire, v. Enregistre ment, pag. 331-352.

ESEMPIO II.

In un caso simile il Tribunale civile del Circondario di Brionde aveva pronunciata li 21 Germinale, anno X., in favore dei figli di Stefano Maigne, una Sentenza conforme a quella del Tribunale di Falaise sovra riportata.

lo

« Considerando (diceva la detta Sentenza) che l'art. 50. della legge 22 Frimale, anno VII., non ha inteso parlare che di carichi fondiarj, come sarebbero le imposizioni, e non delle prestazioni fondiarie, quali sono le rendite di questa natura, che affette ai fondi e patrimonj ne diminuiscono necessariamente il valore; atteso che se fosse altrimenti, cioè a dire se l'erede non avesse ragione di dedurre il capitale delle rendite fondiarie di cui fosse debitore, egli soggiacerebbe alla doppia obligazione di pagare un diritto per quelle che a lui sarebbero dovute, senza che potesse fare la detrazione di quelle ch' egli dovrebbe; da dove ne risulterebbe ancora, che la nazione percepirebbe due diritti per stesso oggetto, l'uno dal debitore della rendita, e l'altro dal creditore proprietario della medesima, lo che non può essere conforme alle mire del Legislatore: atteso che i figli di Stefano Maigne a buon diritto hanno potuto sottrarre dalle loro dichiarazioni il capitale della rendita fondiaria, alla quale è soggetta la eredità notificata; e che in questo caso, avendo pagato tutto ciò di cui essi potevano andare debitori, non possono essere assoggettati ad un supplemento di diritto, e per conseguenza al diritto per il di più: per questi motivi il Tribunale, giudicando in ultima istanza, ammette l'opposizione dei figli di Stefano Maigne al precetto rilasciato contro essi dalla Regia li 22 Fiorile, anno VIII.; e facendo diritto su la detta opposizione, ritenuto l'Atto di offerta del 2 Fruttidoro, anno VII., dichiara avere gli opponenti pienamente pagato il diritto da essi dovuto alla nazione a causa della successione del loro padre Stefano Maigne; e rigetta in conseguenza la dimanda della Regia. »

La Regía del registro ricorse per la cassazione di questa Sentenza, quale venne di fatti cassata con la seguente

DECISIONE.

« Visto l'art. 15. Tit. II. della legge 22 Frimale, anno VII. »

« Atteso che questa legge proibisce la detrazione dei carichi per la fissazione del diritto di registro su gl'immobili trasmessi a causa di morte, e ch'essa non distingue la contribuzione fondiaria dagli altri carichi; atteso che le rendite fondiarie sono pesi degl' immobili sopra i quali esse sono stabilite, e che la distinzione adottata dal Tribunale di Brionde, nel giudizio di cui trattasi, è contraria al testo ed allo spirito della legge sopra riportata; cassa ed annulla, ec. ». << Del 19 Pratile, anno XL., sopra Rapporto del sig. Audier Massillon (1).

ESEMPIO III.

Il sig. Gobiert aveva comperato a Bruxelles una casa aggravata di due rendite pretese fondiarie, ed a ragione della loro qualità era stato deciso con Sen

(1) Merlin, Questions de Droit, v. Enregistrement, pag. 332-333.

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