Opere del cavaliere Vincenzo Monti.nu

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Dalla stamperia delle muse, 1826
 

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Strana 175 - Ove l'Ore danzanti? ove i destrieri Fiamme spiranti dalle nari? Ahi misero! In un immenso, inanimato, immobile Globo di foco ti cangiar le nuove Poetiche dottrine, alto gridando: Fine ai sogni e alle fole, e regni il Vero. Magnifico parlar! degno del senno Che della Stoa dettò l'irte dottrine, Ma non del senno che cantò d'Achille L'ira, e fu prima fantasia del Mondo. Senza portento, senza meraviglia Nulla è l'arte de' carmi, e mal s'accorda La meraviglia ed il portento al nudo Arido Vero che de
Strana 259 - Quando Giason dal Pelio Spinse nel mar gli abeti, E primo corse a fendere Co...
Strana 288 - ... così corte le gioie e così lunghe vivon le pene; ove per dura prova già non è bello il rimaner, ma bello l'uscirne e far presto tragitto a quello de
Strana 147 - Io ne' tuoi sguardi e tu ne' miei felice, Come di schietto rivo onda soave Scorrer gli anni vedremmo, e fonte in noi Di perenne gioir fora la vita.
Strana 174 - Numi creare: onde per tutta La celeste materia e la terrestre Uno spirto, una mente, una divina Fiamma scorrea, che l'alma era del mondo. Tutto avea vita allor, tutto animava La bell'arte de
Strana 319 - Ed ella labbro non move, ma lo sguardo gira vèr me sì lieto che mi dice: — Or mira, diletto genitor, quanto son bella. — Figlia...
Strana 142 - Obliarti, e per sempre... Ah lungi, lungi Feroce idea; tu mi spaventi, e cangi Tutta in furor la tenerezza mia. Allor requie non trovo. Io m'alzo, e corro Forsennato pe' campi, e di lamenti Le caverne riempio, che dintorno Risponder sento con pietade.
Strana 173 - Audace scuola boreal, dannando Tutti a morte gli Dei , che di leggiadre Fantasie già fiorir le carte argive E le latine , di spaventi ha pieno Delle Muse il bel regno. Arco e faretra Toglie ad Amore, ad Imeneo la face, II cinto a Citerea. Le Grazie anch'esse. Senza il cui riso nulla cosa è bella , Anco le Grazie al tribunal citate De" novelli maestri alto seduti Cesser proscritte e fuggitive il campo Ai Lemuri e alle streghe.
Strana 263 - Del sole i rai dividere, pesar quest'aria osasti: la terra, il foco, il pelago, le fere e l'uom domasti. Oggi a calcar le nuvole giunse la tua virtute, e di natura stettero le leggi inerti e mute.
Strana 173 - Dell' italico cielo ; in procellosi Venti e bufere le sue molli aurettej I lieti allori dell' aonie rive In funebri cipressi ; in pianto il riso ; E il tetro solo , il solo tetro è bello. E tu fra tanta , ohimè ! strage di Numi E tanta morte d'ogni allegra idea, Tu del Ligure Olimpo astro diletto, Antonietta, a cantar nozze m'inviti? E vuoi che al figlio tuo fior de' garzoni Di rose còlte in Elicona io sparga II talamo beato?

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