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RAPIDO CENNO

SUGLI ULTIMI

AVVENIMENTI DI ROMA

DALLA

SALITA DELLA BRECCIA AL DI' 15 LUGLIO 1849.

PER

CARLO PISACANE

CAPO DELLO STATO-MAGGIORE GENERALE DELL' ESERCITO DELLA

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I fatti avvenuti in Roma, di somma gloria tornando al popolo italiano ed all'armata romana, e di vergogna eterna al nemico, come italiano e come soldato, m'impongono il dovere di esporli al pubblico, onde controbattere le calunnie che da per tutto circolano a giustifica dell' infamia altrui.

Una si interessante relazione è attesa, son sicuro, da Italia tutta e da Francia. Io mi accingo a tale impresa, benchè, interessato troppo in tali avvenimenti, il cuore potrebbe tradire la penna. Ma i fatti che io narro sono convalidati da documenti, ed essi sono tanto brillanti per la Repubblica romana, che la sola verità bastando a soddisfare il cuore di ogni caldo italiano mi assicura l'imparzialità delle mie pagine.

Traccio a lunghi tratti solamente gli ultimi avvenimenti; giacchè è troppo interessante farli apparire alla luce nel più breve tempo possibile.

Costretto in questo opuscolo a parlare di persone che io stimo ed amo moltissimo, ho dovuto solo in quel punto

1849 MAIN

soffocare i sentimenti del cuore e le presento al pubblico tali quali sono influendo moltissimo i loro caratteri sullo sviluppo particolare di alcuni fatti, e facendo sempre più risaltare la virtù del popolo romano. E di più, considerando io basso ed immorale il culto delle persone, sacrifico le mille volte l'individuo alla gloria di un popolo ed alla verità.

Losanna li 12 agosto 1849.

C. PISACANE.

RAPIDO CENNO

SUGLI

ULTIMI AVVENIMENTI DI ROMA.

I.

Il Tevere divide Roma in due parti disegualissime; quella che resta sulla sponda destra del fiume è quasi considerata come staccata dalla città, e prende il nome speciale di Trastevere.

Dall'alto Tevere (rapporto alla città) le mura di cinta di Roma partono dal forte S. Angelo, e circondano la porzione di Trastevere che comprende l'immensa mole del Vaticano, la quale si avanza in modo pronunziatissimo nella campagna. Le mura vanno ad unirsi col Tevere al bastione S. Spirito, e formano così quasi un corpo isolato, il cui sviluppo è poco più dell'ottava parte dell' intera cinta di Roma. Questa parte della città poco faticosa a difendersi per la sua breve estensione, ed ove l'immensa fabbrica di S. Pietro offre un ricovero alle truppe, ha il nome di città Leonina. Il forte S. Angelo è il ridotto di questa cittadella.

Dalla Porta Cavalleggieri segue la cinta bastionata intorno all' altra parte di Trastevere, formando quasi angolo retto con quella della città Leonina, e lasciando il bastione S. Spirito nell' interno, compreso fra il Tevere, ed il punto di partenza delle mura in discorso. Questa cinta comprende undici bastioni, fra cui i più salienti sono i bastioni 6 e 7, i quali fanno parte delle mura urbane, che seguono la cresta del Gianicolo, altura che domina completamente Roma. Dal punto ove questa cinta bastionata si lega al basso Tevere, propriamente a Porta Portese,

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