Puerili e abbozzi vari

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Laterza, 1924 - 294 strán (strany)
 

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Populárne pasáže

Strana 198 - Ombra delle tettoie. Pioggia mattutina del disegno di mio padre. Iride alla levata del sole. Luna caduta secondo il mio sogno. Luna che secondo i villani fa nere le carni, onde io sentii una donna che consigliava per riso alla compagna sedente alla luna di porsi le braccia sotto il zendale. Bachi da seta de' quali due donne discorrevano fra loro e l'una diceva, chi sa quanto ti frutteranno, e l'altra, in tuono flebiliss.
Strana 189 - Il sentimento che si prova alla vista di una campagna o di qualunque altra cosa v'ispiri idee e pensieri vaghi e indefiniti, quantunque dilettosissimo, è pur come un diletto che non si può afferrare, e può paragonarsi a quello di chi corra dietro a una farfalla * bella e dipinta senza poterla cogliere; e perciò lascia sempre nell'anima un gran desiderio: pur questo è il sommo de...
Strana 243 - Per l'inno al Redentore. Tu sapevi già tutto ab eterno, ma permetti all'immaginazione umana che noi ti consideriamo come più intimo testimonio delle nostre miserie. Tu hai provata questa vita nostra, tu ne hai assaporato il nulla, tu hai sentito il dolore e l'infelicità dell'esser nostro ec.
Strana 257 - Re delle cose, autor del mondo, arcana malvagità, sommo potere e somma intelligenza, eterno dator de' mali e reggitor del moto, io non so se questo ti faccia felice, ma mira e godi ec.
Strana 212 - Incontro di Petrarca morto, con Laura p. la prima volta. Ella era la stessa neanche più bella, di quel che fosse in terra, ma in nulla mutata. Anche l'accrescimento della bellezza pregiudica al sentimento e alla rimembranza, cosa non intesa dai nostri poeti, neppur dal Petrarca che disse: La rividi più bella e meno altera.
Strana 257 - I selvaggi e le tribù primitive, sotto diverse forme, non riconoscono che te. Ma i popoli civili ec. te con diversi nomi il volgo appella Fato, natura e Dio. Ma tu sei Arimane, tu quello che ec. E il mondo civile t'invoca.
Strana 243 - A Maria. È vero che siamo tutti malvagi, ma non ne godiamo, siamo tanto infelici. È vero che questa vita e questi mali son brevi e nulli, ma noi pure siam piccoli e ci riescono lunghissimi e insopportabili. Tu che sei più grande e sicura, abbi pietà di tante miserie ec.
Strana 257 - L'ardimento e l'inganno, e la sincerità e la modestia resteranno indietro, e la fortuna sarà nemica al valore, e il merito non sarà buono a farsi largo, e il giusto e il debole sarà oppresso ec. ec.
Strana 192 - Pur sei grande ec. ec. ec. Sento gli urti tuoi ec. Non so che vogli. che mi spingi a cantare a fare né so che, ec.
Strana 241 - Ma principalm. l'inno ch'è poes. sacra dev'esser tratto dalla relig. dominante. Dell'inno. v. Thomas. Natal Conti Mytholog. ec. E si può trar belliss. dalla nostra. Né però si è tratto. E dev'esser popolare. ec. E la relig. nostra ha moltiss. di quello che somigliando all'illusione è ottimo alla poesia.

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