Opere Varie, Zväzky 3–41826 |
Časté výrazy a frázy
Achei Acheronte Agamennon ALCEO alfin allor alma amico amistade Amor anco Ascrea ASTREA Atride avea beato bella beltà Cadmo Callimaco canto carmi caro celeste Chè chiome ciel ciglio colla crin crudel d'amor d'ogni desío diletto divina dolce dolor donzella Druidi Ecco Encelado Esiodo eterno fanciulle fato fianco fiero figlio fior freme fronte Fuggi fulmine furor gentil gioja giorno Giove Giuseppe Archinto gran grido guardo Iddio Iliade l'alma l'altro l'ira labbro lagrime lampo lieta luce Luigi XVI madre Marte Matilde MERCURIO MINERVA Mnemosine MONTI mortal morte Mugge Muse nembo nube Numi occhi Omero onor orrendo orror padre parea Pellegrin pensier petto pianto piè pietà pietoso Pindo Poes poeta pria procelle pupille raggio rive rose sacro sangue sdegno selve sembiante SEMIRA sorriso sospiri spirto stella suon terra Tifeo Toledo trema tuoni vede VINCENZO MONTI virtù virtude
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Strana 54 - Quando Giason dal Pelio Spinse nel mar gli abeti, E primo corse a fendere Co...
Strana 58 - Oggi a calcar le nuvole giunse la tua virtute, e di natura stettero le leggi inerti e mute. Che più ti resta? Infrangere anche alla morte il telo, e della vita il nettare libar con Giove in cielo.
Strana 3 - Piombò quell'alma all'infernal riviera, e si fe' gran tremuoto in quel momento. Balzava il monte, ed ondeggiava al vento la salma in alto strangolata e nera. Gli angeli, dal Calvario in su la sera partendo a volo taciturno e lento, la videro da lunge, e per pavento si fér dell'ale agli occhi una visiera.
Strana 139 - Alta è la notte, ed in profonda calma dorme il mondo sepolto, e in un con esso par la procella del mio cor sopita. Io balzo fuori delle piume, e guardo...
Strana 129 - Allorché il Sole (io lo rammento spesso) D'Oriente sul balzo compariva A risvegliar dal suo silenzio il mondo, E agli oggetti rendea più vivi e freschi I color che rapiti avea la sera, Dall'umile mio letto anch'io sorgendo A salutarlo m'affrettava, e fiso Tenea l'occhio a mirar come nascoso Di là dal colle ancora...
Strana 47 - Figli si serran trepidando al petto. Voci di spose, che ai mariti ardenti Contrastano l'uscita, e sulle soglie Fan di lagrime intoppo e di lamenti. Ma tenerezza e carità di moglie Vinta è da furia di maggior possanza. Che dall'amplesso coniugai gli scioglie. Poiché fera menando oscena danza Scorrean ili porta in porta affaccendati Fantasmi di terribile sembianza; De' Druidi i fantasmi insanguinati.
Strana 130 - Poi del gentil spettacolo già sazio, Tra i cespi , che mi fean corona e letto , Si fissava il mio sguardo , e attento e cheto...
Strana 48 - Che cor, misero Ugon, che sentimento Fu allora il tuo, che di morte vedesti L'atro vessillo volteggiarsi al vento ? E il terribile palco erto scorgesti, Ed alzata la scure, e al gran misfatto Salir bramosi i manigoldi e presti; * E il tuo buon Rege, il Re più grande, in atto 1)' agno innocente fra digiuni lupi, Sul letto de...
Strana 1 - Ma l' infelice , a cui de' lunghi affanni Grave è l' incarco, e morta in cuor la speme, Quel ferro implora troncator degli anni , E ride all' appressar dell' ore estreme . Fra la polve di Marte e le vicende Ti sfida il forte , che ne...
Strana 156 - Audace scuola boreal, dannando Tutti a morte gli Dei , che di leggiadre Fantasie già fiorir le carte argive E le latine , di spaventi ha pieno Delle Muse il bel regno. Arco e faretra Toglie ad Amore, ad Imeneo la face, II cinto a Citerea. Le Grazie anch'esse. Senza il cui riso nulla cosa è bella , Anco le Grazie al tribunal citate De" novelli maestri alto seduti Cesser proscritte e fuggitive il campo Ai Lemuri e alle streghe.