Scritti vari di filologia

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Forzani & c., 1901 - 590 strán (strany)
 

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Populárne pasáže

Strana 446 - Ma certo il mio Simon fu in Paradiso , Onde questa gentil Donna si parte ; Ivi la vide , e la ritrasse in carte , Per far fede quaggiù del suo bel viso.
Strana 468 - Pastor della Chiesa che vi guida: Questo vi basti a vostro salvamento. Se mala cupidigia altro vi grida, Uomini siate, e non pecore matte, Sì che il Giudeo tra voi di voi non rida.
Strana 372 - Dico quel che è nel core, Appena di parlar di lor s'aita. Ciascuna par dolente e sbigottita, Come persona discacciata e stanca , Cui tutta gente manca, E cui vertute e nobiltà non vale. Tempo fu già, nel quale, Secondo il lor parlar, furon dilette; Or sono a tutti in ira ed in non cale.
Strana 490 - Accingere gladio tuo super femur tuum : * potentissime. Specie tua et pulchritudine tua * intende, prospere, procede, et regna. Propter veritatem, et mansuetudinem, et justitiam: * et deducet te mirabiliter dextera tua.
Strana 461 - C°; e poi furono pagati, eglino il rubarono. Di che dolendosene, il padre loro gli disse, che, delle sue possessioni, gli darebbe tante delle sue terre egli sarebbe soddisfatto; e vollegli dare uno podere avea a San Sepolcro, che valea più che non gli aveano tolto.
Strana 388 - Dicam quod magis rideas. Ipse ego, quo nemo usquam divinationi inimicior fuit aut magiae, nonnunquam inter hos optimos rerum iudices propter Maronis amicitiam necromanticus dictus sum. En quo studia nostra dilapsa sunt ! 0 nugas odibiles ridendasque ! Et, ut multiplici gestu cuncta cognoscas, quidve de minoribus opinandum sit maiorum concipias ab exemplo, addam aliud illustre ridiculum.
Strana 478 - Illuminare his qui in tenebris et in umbra mortis sedent: ad dirigendos pedes nostros in viam pacis.
Strana 462 - ... che, delle sue possessioni, gli darebbe tante delle sue terre egli sarebbe soddisfatto; e vollegli dare uno podere avea a San Sepolcro, che valea più che non gli aveano tolto. E volendo il soprapiù che valea, in danari contanti, Geri li rispose: «Dunque vuoi tu ch'io ti dia danari, acciò che i figliuoli tuoi mi tolgano la terra? questo non voglio io fare, ché sarebbe mala menda».
Strana 456 - Scrittura ; sicchè è chiaro che frate Remigio fu lettore d'ogni disciplina sacra e profana, nella lunga sua vita. Ora, chi rammentando i concetti, i termini, le autorità e il modo di ragionare del Convivio, legga almeno i due primi fra questi prologi, tutto vi ritrova; ma quello che più vale al caso nostro è che il principio del Convivio stesso riproduce quasi letteralmente un passo del prologo di Remigio sulla scienza in generale, tanto che non si può mettere in dubbio che questo sia...
Strana 330 - Ma perch' i' ho di voi più volte udito, Che pigliar vi lasciate ad ogni uncino, Piacemi di prestare un pocolino A questa penna lo stancato dito. Chi s'innamora, siccome voi fate, E ad ogni piacer si lega e scioglie, Mostra eh' Amor leggiermente il saetti : Se '1 vostro cuor si piega in tante voglie, Per Dio vi prego che voi '1 correggiate , Sì che s

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