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A SUA ECCELLENZA REVERENDISSIMA",

MONSIGNOR COLANGELO

PRESIDENTE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE.

Il Prete D. Luigi Bruni del Comune di Majerȧ, in Calabria Citra, Provincia di Cosenza, Distretto di Paola, Diocesi di S. Marco, Bisignano, volendo dare alle stampe la versione in prosa col testo a fronte, ed annotazioni corrispondenti del Prologo, e sei Satire di Aulo Persio, la supplica compiacersi disporne la revisione.

Napoli 31 dicembre 1835.

Il Prete D. Luigi Bruni suppl. come sopra.

Presidenza della pubblica Istruzione.

A di 13 febbrajo 1836.

Il regio Revisore signor Canonico D. Andrea Ferrigno avrà la compiacenza di rivedere l'opera suddetta, e di osservare se vi sia cosa contro la Religione, ed i dritti della Sovranità.

Can. Francesco Rossi.

Illustrissimo, e Reverendissimo signore. Con piacere ho letta la traduzione di Aulo Persio eseguita dal Prete D. Luigi Bruni, ch' ei vuol rendere di pubblica ragione. L'Autore non solo ha procurato di conservare in questa sua traduzione la forza, e la naturale vivacità che accompagnano i versi di quell' egregio Scrittore; ma si è impegnato ancora d'illustrare i sentimenti del Persio in molte annotazioni erudite, ed istruttive, di che egli ha voluto arricchire l'opera sua. Io stimo però che questa possa darsi alle stampe, non solo perchè nulla contiene contro la Religione, e i dritti della Sovranità; ma anche perchè può ella riuscire di sommo vantaggio per la istruzione de' giovani studiosi. Intendo per altro sottomettere questo mio parere a quello di V. S. Illustrissima di cui, con sincera stima mi dichiaro

Divotiss, Obbl. Servo vero

Can. Andrea Ferrigno regio revisore.

Napoli 19 febbrajo 1836.

Vista la dimanda del sacerdote D. Luigi Bruni con la quale chiede di voler stampare l'opera intitolata Versione in prosa col testo a fronte, ed annotazioni del prologo, e sei satire di Aulo Persio;

Visto il favorevole parere del regio revisore signor D. Andrea Canonico Ferrigni:

Si permette che l'indicata opera si stampi, però non si pubblichi senza un secondo permesso, che non si darà se prima lo stesso regio Revisore, non avrà attestato, di aver riconosciuto nel confronto uniforme la impressione all' originale approvato.

Pel Presidente

Can. Francesco Rossi.

Il Seg. gen. e Mem. della Giunta
Gaspare Selvaggi.

AMICO LETTORE.

Sudò Aulo Persio a lasciar a noi un monumento della sua morale compresa in sei satire, donde la rimembranza, che la virtù sola è quella che avvicina l'uomo viatore alla temporanea felicità non solo; ma che conduce ivi, dove fu diretto dal Sommo ed Eterno Artefice. Fu gradito, ed applaudito sul bel principio Aulo Persio; ma cadde mano mano nell'oblio, sicchè non ha egli più la sorte di girar per le mani de' studiosi Alunni, come altri Classici. A rinovarne la rimembranza stimai opportuno unir ad esso un qualche nuovo nascente dall'Interpetri; sicchè m'incegnai a versionarlo per quanto potei; ed a fare, che le note non perdessero di mira la morale, e contenessero quanto il testo enuncia di storia, di Geografia, di Genealogia de' Dei; non che lo snodo dell' ostruso, e donde deriva. A te l'offerisco, amico lettore, e vivi sano.

PROLOGUS.

Aquas Musis dicatas perfectam poetandi venam praebere, si haurirentur, vel si supra Parnasum somniaretur, qui fatebantur irridet Persius dicitque se rudem licet in arte poetandi, condere versus; ac si spes aliqua daretur lucri, Romae, ineptos, ineptasqué, quos corvos, ac picas vocat, futuros qui versus melodicè canerent, hac spe allecti.

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I Nec fonte labra prolui 2 caballino
Nec in 3 bicipiti somniasse 4 Parnaso
Memini, 5 ut repente sic poeta prodirem.
6 Heliconiasque, 7 pallidamque 8 Pirenen

1 Nec fonte labra, h. e. Nec aquam bibi Musis dicatam. Ironicamente allude à quanto si è detto in schiarimento del Prologo; atteso che tanto Orazio, con quel Qui cupit optatam cursu...., quanto altri, fra de' quali Esiodo contesta, che «Est pene invia, et sudoris continui, et laborum plena via, quae ducit ad virtutem, quam pauci terant, quia acclivis, et aspera, et saxosa videatur.

2 Caballino. Da Caballus il patronomico Caballinus, fonte che dissero i poeti animato dal cavallo alato Pegaso su del monte Elicona, mentre coll' ugna batte il sasso; qual cavallo si volle figlio di Nettuno. e di Medusa; e second' Ovidio e second' Ovidio, ed altri nato dal sangue del capo di essa Medusa, che gocciolò quando a lei fu reciso da Perseo; qual cavallo, nato volò sul monte antidetto. Si disse Pegaso perchè nacque vicino i fonti dell' Oceano, dove soggiornavano le Gorgonidi, Medusa cioè, Steno, ed Euriale; qual fonte fu denominato Hippocrene, cioè, fons equinus.

3..... Bicipiti somniasse

Fantasticò Ennio, che mentre dormiva su del monte Parnasso, li entrò dentro l' anima di Omero, onde addivenne poeta. Lo stesso disse Esiodo «Che pascendo egli su del Parnasso le pecorelle paterne, fu coronato dalle Muse di allòro del mont' Elicona. L'Autore con somniasse Parnaso forma una figura di ripetitura, ed è il senso, di unit' a quello della prima nota « Non ego ex Musarum fontibus aquam bibi: non somnum cepi supra Parnasum, itaut anima alicujus poetae posset in me transire, ut sic repente optimus poeta evaderem; vel, consortium cum musis non habui, ut...., che vale lo stesso.

4 Parnaso. Parnasus,, i, Parnasso, monte in Beozia con due sommità, Cirra consagrata ad Apollo, ed alle Muse, e Nisa consagrata a Bacco, sotto la tutela di cui erano similmente i poeti. Alle radici di esso

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