Della ragion poetica tra' GreciT. Becket, 1806 - 205 strán (strany) |
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Strana ix
Gianvincenzo Gravina. AGLI ERUDITI LETTORI INGLESI AMATORI DELLE BELLE ARTI E DELLA POESIA . NON si trova tra i critici emulatore più giusto e severo degli antichi Greci e Romani , nè co- noscitore più fino d'ogni materia rettorica e ...
Gianvincenzo Gravina. AGLI ERUDITI LETTORI INGLESI AMATORI DELLE BELLE ARTI E DELLA POESIA . NON si trova tra i critici emulatore più giusto e severo degli antichi Greci e Romani , nè co- noscitore più fino d'ogni materia rettorica e ...
Strana x
... poesia ; e sia il sacro foco di Pindo risvegliato di nuovo tra noi , e riacceso agli altari Greci e Toscani ! Londra Maggio 1806 . T. M. BREVI NOTIZIE DI VINCENZO GRAVINA Estratte dalla Storia della Letteratura [ x ]
... poesia ; e sia il sacro foco di Pindo risvegliato di nuovo tra noi , e riacceso agli altari Greci e Toscani ! Londra Maggio 1806 . T. M. BREVI NOTIZIE DI VINCENZO GRAVINA Estratte dalla Storia della Letteratura [ x ]
Strana xiv
... poesia · 3 Del verisimile , e del convenevole 4 Dell ' artifizio d ' Omero 5 Dell ' origine dei vizi nella poesia 3 8 10 12 13 16 6 Verità di caratteri espressi da Omero , e della varietà de- gli umani affetti 7 Della utilità della ...
... poesia · 3 Del verisimile , e del convenevole 4 Dell ' artifizio d ' Omero 5 Dell ' origine dei vizi nella poesia 3 8 10 12 13 16 6 Verità di caratteri espressi da Omero , e della varietà de- gli umani affetti 7 Della utilità della ...
Strana xv
... Poesia maccheronica di Merlin Coccajo 114 LIBRO SECONDO 1 Del divino poema di Dante 120 2 Della Rima · 122 3 Della volgare e comune lingua d ' Italia 126 4 Del Libro di Dante della volgare eloquenza 132 5 Della lingua volgare , e della ...
... Poesia maccheronica di Merlin Coccajo 114 LIBRO SECONDO 1 Del divino poema di Dante 120 2 Della Rima · 122 3 Della volgare e comune lingua d ' Italia 126 4 Del Libro di Dante della volgare eloquenza 132 5 Della lingua volgare , e della ...
Strana xvi
... Poesia , e de ' Romanzi 15 Del Bojardo 16 Dell ' Ariosto 17 Del Trissino 161 169 172 174 179 • 18 Del Tasso 182 19 Del Morgante di Luigi Pulci 185 20 Delle Tragedie 188 21 Delle Commedie 189 22 Delle Egloghe , ed opere pastorali 190 23 ...
... Poesia , e de ' Romanzi 15 Del Bojardo 16 Dell ' Ariosto 17 Del Trissino 161 169 172 174 179 • 18 Del Tasso 182 19 Del Morgante di Luigi Pulci 185 20 Delle Tragedie 188 21 Delle Commedie 189 22 Delle Egloghe , ed opere pastorali 190 23 ...
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affetti alcuna Anacreonte Angelo Poliziano animo antichi appo Ariosto Aristofane artifizio autori avea cangia Catullo ciascuno Cicerone civile cognizione colla coloro commedia comune corpo costumi Dante desinenze divina dottrina eccitare Ecuba Egitto eloquenza Eneide epico esempj Esiodo espressione esprimere Euripide eventi fantasia favella favola felice figura filosofi finto forza genj Gravina Greci e Latini Iliade imitazione immagini ingegno invenzione istessa Italiana l'immagine lingua lingua latina lirica lirica poesia locuzioni lume luogo maggior maraviglia materie medesimo mente natura naturale nazioni nobile novelli Odissea Omero opera Orazio Orfeo Ovvidio parole passioni persone Petrarca Pindaro Platone Plauto plebea poema poesia poeta popolo proprio Provenzali RAGION POETICA rappresenta rassomiglianza ravvisa regole repubblica Romana Sanazzaro scienza scrittori secolo sembianza sentimenti simili Socrate Sofocle stile stima sublime Teocrito teologia Tibullo tragedie tratto turale umane universale uomini varietà varj vero versi Virgilio virtù viva vizj volgare volle Volume Prezz zione
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Strana 86 - Graeca nocturna versate manu, versate diurna. at vestri proavi Plautinos et numeros et 270 laudavere sales ; nimium patienter utrumque, ne dicam stulte, mirati, si modo ego et vos scimus inurbanum lepido seponere dicto, legitimumque sonum digitis callemus et aure.
Strana 120 - ... intelligenza, da cui il favellare trae la forza e il calore. E giunse egli a sì alto segno d'intendere e proferire, perché dedusse la sua scienza dalla cognizione delle cose divine, in cui le naturali, e le umane e civili, come in terso cristallo, riflettono.
Strana 121 - Omero, che le cognizioni divine e naturali, per via dell'allegoria e delle favole accompagnate coll' armonia, ne' posteri tramandarono : in modo che nel savio, che in quei tempi era il solo poeta, concorreano la teologia, la fisica e la musica, tanto interna delle parole e del numero poetico, quanto esterna del suono e del canto : donde avvenne che ogni esercitazione di mente sotto nome di musica si comprendea, a differenza dell' esercitazione di corpo, che gymnastica si appellava.
Strana 21 - Perché dunque possano ivi penetrare, convien disporle in sembianza proporzionata alle facoltà dell' immaginazione, ed in figura atta a capire adeguatamente in quei vasi : onde bisogna vestirle di abito materiale, e convertirle in aspetto sensibile, disciogliendo l'assioma universale ne...
Strana 122 - ... introducesse nelle dottrine, si consegnavano alla poesia, che fu lungo tempo la favella de' saggi. Tai misteri volle Dante nella nostra lingua da luoghi e tempi lontanissimi trasportare, e la sua poesia consecrare colla religione e colla teologia rivelata e celeste, molto più degna della naturale de' filosofi e de
Strana 151 - Provenzali , sì dalla necessità di aprire il suo sentimento alle lor dame, che sola gli fe' la volgar lingua adoperare, volendo il Petrarca la sua Laura , ed il Boccaccio la figliuola del re di Napoli intenerire ; perciò le parole introdotte da Dante , le quali sono le più proprie e più espressive, rimasero abbandonate dall...
Strana 179 - Tutto effetto di una forza latente, e spirito ascoso di feconda vena, che irriga di soavità i sensi del lettore, mossi e rapiti da cagione a se stesso ignota.
Strana 20 - E' ben noto quel che gli antichi favoleggiarono d'Anfione e d'Orfeo, dei quali si legge che l'uno col suon della lira trasse le pietre e l'altro le bestie; dalle quali favole si raccoglie che i sommi poeti con la dolcezza del canto poteron piegare il rozzo genio degli uomini e ridurli alla vita civile.
Strana 160 - ... tutto il mondo signoreggiato avea: insinuando che per mezzo della universale autorità e forza sua, tanto militare quanto civile, poteva e dalla invasione straniera e dalla divisione interna esser sicura, in modo che le sue forze e...
Strana 165 - Piatone si appella meditazion della morte; perché l'anima contemplando si astrae dal corpo, e mentre vive imita l'atto del morire. Perciò Dante ha voluto col Paradiso anche significare la vita beata che gode il saggio, quando colla contemplazione si distacca da