Ritmica e metrica razionale italiana

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U. Hoepli, 1891 - 216 strán (strany)

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Strana 198 - ... che gelida gelida avanza diffonde intorno lugubre silenzio. Sotto la veniente ripiegano gli uomini il capo, ma i sen feminei rompono in aneliti. Tale de gli alti boschi, se luglio il turbine [addensa, non corre un fremito per le virenti cime : immobili quasi per brivido gli alberi stanno, e solo il rivo roco s'ode gemere.
Strana 103 - Alcide; ma quante egli fa prove e quanti mostri ancide, onde s' innalzi poi al seggio degli eroi? Altri le altere cune lascia, o garzon, che pregi: le superbe fortune del vile anco son fregi. Chi de la gloria è vago, sol di virtù sia pago. Onora, o figlio, il Nume, che dall'alto ti guarda: ma solo a lui non fumé incenso o vittim'arda.
Strana 84 - La verginella è simile alla rosa, ch'in bel giardin su la nativa spina mentre sola e sicura si riposa, né gregge né pastor se le avicina; l'aura soave e l'alba rugiadosa, l'acqua, la terra al suo favor s'inchina: gioveni vaghi e donne inamorate amano averne e seni e tempie ornate.
Strana 17 - Sorge il mattino in compagnia dell'alba innanzi al sol, che di poi grande appare su l'estremo orizzonte a render lieti gli animali e le piante ei campi e l'onde. Allora il buon villan sorge dal caro letto cui la fedel sposa ei minori suoi figlioletti intiepidir la notte; poi, sul collo recando i sacri arnesi che prima ritrovar Cerere e Pale, va, col bue lento innanzi, al campo, e scuote lungo il picciol sentier da' curvi rami il rugiadoso umor che, quasi gemma, i nascenti del sol raggi rifrange.
Strana 107 - Al ciel, eh' è suo, le ciglia, Volga i lamenti in giubilo, Pensando a cui somiglia: Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...
Strana 155 - Padre mio, tu l'imponi? ecco, mi atterro Al tuo sovran comando. A questo capo Già di tua man tu la corona hai cinta; Tu il fregiasti; ogni fregio or tu gli spoglia; Calcalo or tu. Ma... la infuocata spada D'Iddio tremenda, che già già mi veggo Pender sul ciglio..., o tu che il puoi, la svolgi Non da me, no, ma da
Strana 37 - Santi; immagine Della città superna; Del Sangue incorruttibile Conservatrice eterna , Tu che, da tanti secoli, Soffri, combatti e preghi Che le tue tende spieghi Dall'uno all'altro mar; Campo di quei che sperano ; Chiesa del Dio vivente ; Dov...
Strana 204 - E a te volando la strofe alcaica, nata ne' fieri tumulti libera, tre volte ti gira la chioma con la penna che sa le tempeste : e, Salve, dice cantando, o inclita a cui le Grazie corona cinsero, a cui sì soave favella la pietà ne la voce gentile ! Salve, o tu buona, sin che i fantasimi di Raffaello ne' puri vesperi trasvolin d'Italia e tra' lauri la canzon del Petrarca sospiri ! 16-17 Novembre 1878.
Strana 56 - L'aspetto suo m'avea la vista tolta; per ch'io mi volsi dietro a'miei dottori. com'uom che va secondo ch'elli ascolta. E quale, annunziatrice delli albori, l'aura di maggio movesi ed olezza, tutta impregnata dall'erba e da' fiori; tal mi senti' un vento dar per mezza la fronte, e ben senti' mover la piuma, che fé sentir d'ambrosia l'orezza.
Strana 168 - Se resto sul lido, se sciolgo le vele, infido, crudele mi sento chiamar. E intanto, confuso nel dubbio funesto, non parto, non resto, ma provo il martire, che avrei nel partire, che avrei nel restar.

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