DEGLI ERETICI E DEL TRIBUNALE DELL A SANTA INQUISIZIONE LETTERE APOLOGETICHE DIVISE IN DUE TOMI. TOMO PRIMO. MDCCLXXXIX. Si recte perfequor occulte Proximo detrahentem non rectius perfequar Dei Ecclefiam publice blafphemantem, quando dicit non eft ipfa, quando dicit, noftra eft, quæ in parte eft; quando dicit, illa meretrix eft? Ergo blafphemantem Ecclefiam non perfequar? Perfequar plane, quia membrum fum Ecclefiæ perfequar plane, quia filius fum Ecclefiæ: Ipfius voce Ecclefia utor. Ipfa Ecclefia per me dicit in Pfalmo XVII. Perfequar inimicos meos & comprehendam illos: & non convertar, donec deficiant : deficiant in malo, proficiant in bonum. : Sanctus Auguftinus Sermone ad Cafareenfis Ecclefiæ plebem Emerito præfente n. 8. Tom. 9. pag. 623. & 624. Operum . L' EDITORE A CHI LEGGE. L A Tolleranza è quella voce Soave, che con maggior frequenza rifuona a' dì noftri fulle labbra degli Amatori del Secolo, e je ne vuole tanto dilatata la pratica, che non v' ê coftume si ftrano, non si viziofa operazione, non fiftema di vivere sì fregolato ed improprio, che venga efclufo dalle cortefi accoglienze di così amorevole Protettrice. Deve per Lei un buon Capo di Cafa permettere, che ufanze vane, e difpendiofiffime mole sconcertino l'economia della Famiglia. Ha il Padre a foffrire, che l' indocile Gioventù, invece di occuparfi utilmente in lodevoli ftudj, fi perda in viziofi amoreggiamenti e bagordi: E v'è fin anche chi penfa, che debbano i Superiori Spogliarfi per Lei di quel giufto zelo, che è infeparabile dal loro carattere, e che provede si bene alla pubblica, e alla privata tranquillità; e chi oziofo trafcura d'impiegare i talenti, che ha ricevuti da Dio, a van |