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3. Lamentarsi, usato col terzo caso. ¡eanti s'entra, e laggiù per lamenti fero. I de ́s'adornano le fontane. Più propriamenCrifto nel Salmo ́si lamenta a Dio Pa.ci. Dant. Purg. Mi sospiri, e lamenti | te dicesi Velo se è un poco larga e sottile dre. Cavalch. Specch. Cr. infino all'alba. Petr.

S. Ed in signif. att. E ne convene la. mentar più l'altrui, che'l noftro errore.

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LAMENTATO, TA, add. da Lamen. tate. Durifsime sono le dipartenze, e quelle massimamente, che con alcuna di. siata notte, e lamentats, e con abbrac. tiamento lungo, e sospiroso, e lagrime. vole si chiudono. Bemb. Asol.

LAMENTATÓRE, verb. m. Lamın sator. Che si lamenta. Udivano le parole de' lamentatori di ler parte. Din. Comp.

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§. Far lamento vale Lamentarsi. Piangon lor religioni, e fanno gran la mento Fr. Jac. T.

LAMENTOSO, OSA, add. Lamenta bilis. Pieno di lamenti; Lamentevole; Cordoglioso. Incominciò a far lamentofo piante, dicendo. Ricord. Malesp. Mata. bili nel volubile sempo di tarda fapien. za, di toftana morte, di lamentofa vita. S..Ag. C. D

LAMINARE, add. d'ogni g T. de' Naturalisti. Aggiunto di pietre, metalli, ed altri fossili composti di laminé aderenti Ardesia, coce, pietra, argento, feid. spato, piombaggine, mica lamcinave. Gab. Fis.

LAMINÀRE, v. a T. di Metallurgia. Ridurre in lamina un metallo. Maestri infra quali era chi batteva di detto ottone per far l'orpello, chi ne laminava per li puntali da stringhe. Biring. Pirotecn. LAMINATOJO, s. m. Strumento da tirar le verghe; lo stesso che Filiera. V. LAMINETTA, s. f. Lamella. Dim. di Lamina. Infusca quattro laminette quadre di ferro Libr. cur. malatt. Enfila a §. Buona lametta dicesi fig. di Perso-ta in essa dalla parte Di una lamin rea na scaltra, maliziosa, che sa il suɔ conto. di vetro es, vi si immerga dentro. Sagg. Gli è us prete come voi, ma l'bo nel renat. esp. sto per un cacino, e una lametta buona.

LAMETTA, s. f. Lamella. Dim di Lama. Sotto 'i ventre, ch'è composto de cinque commessure, veggonsi due lamette dentare, the pajono appunto due fegbe. Red. Ins.

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LAMENTATÓRIO, RIA, add. Queri. LAMINÓSO, OSA, add. Lamainis com. bundus. Lamentevole. Lo morto non sen. Sacc. rim. pactus. Che ha amine; Che è compose le pene, nè infamia, ned altre vere, LÁMIA, s. f. Canis Carcharias. Spe-fto, o fatto a fɔggia di lamine. Il mio false, crudeli, e lamentasovie, e lu. zie di pesce considerato come il Re de' gliore tra' nitri si è il laminoso, fransinghevoli parole. Cavalc Med. cur. pesci cani; i suoi denti grandi, trian-gibile, lucido, ec. Volg. Mes. LAMENTATRICE, verb f. di Lagolari, e dentati allorchè si trovano LAMMIA, s. f. Lamia. Strega; Inmentatore. E veggendo le lamestatrici, e la turba romoreggiare, disse loro. An.

nɔt. Vang.

LAMENTAZIONCELLA, s. f. Dim di Lamentazione. Gemono aftutamente con finte lamentazioncelle di voce. Fr. Giord. Pred.

LAMENTAZIONE, s. f. Lamentatio. 11 lamentarsi; Lamento. Non fosse con allegrezza, ma fosse con pianto e la mentazione. Annot. Vang.

§. Lamentazioni di Geremia, che anche diensi Treni; Spezie di poesia com posta da questo Profeta sopra la distru zione di Ġerusalemme Piccola per certo, e molto minore, che la mia, repute rà la lamentazion del Profeta, nella quale ec. S. Grisost

5. Per Una delle parti dell'antica tra. gedia, grecamente chiamata Crommo, cioè Compianto, la quale è un pianto, o cordoglio, che fa il co-o insieme cogli altri strion. Varch L z.

impietriti vanno sotto nome di Glosso- cantatrice; Maliarda; Larva, ec. Egli
petre, e dal volgo sono creduti lingue aveva paura, che le lammie nen gli si
di serpenti. Rede Salvin. Fier. Buon. furafsono, che anche si teneva bello :
§. Lamie, dicevansi dagli antichi, una Libr. Mott. Egli è un giovane quag-
Spezie di demonj, o di spiriti cattivi, giù, che è più bella, che una lammia.
di cui si favoleggiava, che sotto la torma Bocc. nov. lammia difcorri dal cie.
di belle femmine divorassero i fanciulli . lo e trai della faretra la vendica trice
§. Lamia, per Volta delle camere
" efaetta. Virg. M.
delle sale, è voce Napoletana, usata dal LÀMO, s. m. Lo stesso, che Amo ed
Boccaccio nel suo Filocopo. Era ia real è un Idiotismo usato da chi congiugne
fala di colonne di marmo, le quali fo.l'articolo col sustantivo dicendo Al la.
fteniano l'alte lamie. Fermivansi le la
mie di quella fala sopra capitelli d'oro.
LAMICARE, v. impers. e si dice Del
catere minutissima pioggia, ma alquanto
più rada del Pjovigginare. V. Spruzzolare.
Red. Vac. Av.

LAMIÈRA, s. f. Thorax. Armadura;
Corazza; Usbergo di lama di ferro. Chi
Jenza usbergo, e chi fenza lamiera, chi
Senza elmetto si vede venive. Bern. Orl

LAMENTÈ VOLE, add. d'ogni g L. mentabilis Di lamento; Querulo. V. Dolente. Dobbiamoci ancora convertire colla bocca per lamentevole, e dolorosa confefsione. Libr. Pred. Amore di fempi, mina ec fa gli uomini lamentevoli, adi rosi, di matto ardive, ec. Amm. ant.

LAMENTE VOLMENTE. avverb. L. mentabiliter. Con lamento. Pascia lev te le serida al cielo lamentevolmente gri.

davann. Fir As.

mo, per dire All' amo, e gli esempi, che se ne trovano sono errore, o vizio di Copifti. Come i pesei son prési al lamo, e gli uccelli al lacciuolo. Amm. Ant. Siccome i pefci si pigliano al la.

mo,

ec. Albert. Non vedi tu ch'egli è un bel garzone da ir a posta a piglial. lo co' lami? Buon. Tanc.

LAMPA, s. f. Lux. Splendore; Luce; Lampada. Del bel numero una delle beate vergini prudenti, anzi la prima, con più chiava lamp. Petr.

§. Lamiera, T. di Magona. Ferrareccia sotto di cui si comprendono più spezie, come Acciajo, Badili, Lamerino, Lamie LAMPADA, e LAMPADE, s. f. Lamrone, e Lamiera propriamente detta, la pas. Vaso senza piede, nel quale si tiequale pure è di tre spezie, cioè Labaldo ne acceso lume d'olio, e sospendesi per ne, Lamiera mezzana, e Lamiera a col lo più innanzi a cose sacre Fannosi le che è la Lamiera non beae spianata, lampade di argento, d'ottone, o simi. sicchè vi si scorgono sopra i colpi del ma le, e sono le sue diverse parti il cap. glio. V. Ferro. pelletto con maglia sopra le catene con LAMIERINO, s. m. T di Magona. Lanodi, i bracci, la gola, il corpo, la miera più ordinaria per Tubi da ftuffe, eculatta con grumolo, o finale da piede simili lavori Edificarono una moschè a con molte lamDade che ftefsero accefe in perpetuo. Serd. stor.

LAMIERÓNE, s. m. T. di Magona Nome che si dà ad una qualità di lamie. ra, con cui si fabbricano padelle, segke, e simili.

LAMENTO, s. m. Limentum. La Vo ce, che si manda fuori, lamentandosi Lamentanza; Lamentazione; Doglian za; Rammarico; Querela. V. Gemito, Lai, Guai, Compianto, Lutto, Sospiri, Pianto, Clamore, Querimonia. Lamen. to compassionevole, amaro, acerbo, m:sto, grave, doloroso, delente, lungo, tristo femminile, da disperaso. Con così fatti lamenti, e con maggiori, non sap. piendo, che farsi i marinari ee. vicini all' ifola di Rodi pervennero. Cominciò §. Lamina d'acqua. T. Idraulico. Zame fare il più dolorofo lamento, che mai pilletto d'acqua, che schizzain aria dal facesse femmina Bacc. nov. Quivi per ¦ la bocca de' dragoni, e simili animali onDiz. Un. T. IF,

LAMPADÍFERO, ERA, add. Fornito di lampada; Che porta lampada. Gori. LAMPADISTI, s. m. pl. T. della Storia antica. Così furon detti da' Greci, Coloro, che s'esercitavano al corso delle faci.

LAMINA, s. f. Lamina. Lama, e non che de' metalli, dicesi di Qualsivoglia cosa conformata a guisa di piastra. V. La minetta. Piglia una lamina ritonda d'ottone, o di qual cosa sia, che si faccia, e LÁMPANA, s f. Lampada. Da quesia sì grande ec. La lamina si può far d'ot-fta Voce deriva forse Allampanato. Vi. zone, o d'oro, o d'ariento, o di legno ec. di in efsa una lampana accefa davanti Libr. Astrol. alla figura di noftra Donna. Lab. Il caldo naturale è come il lume della lampana. Franc. Sacch. Op. div. LAMPANAJO, s. m. Lampadarius .

B

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Colui, che fa le lampane. Andò nella bottega del lampanije a provveder la lampana. Fr. Giord. Pred, §. Lampanijo, per Un certo numero di lampa e di una cappella, o simile. Lafcio, the fosse fatto un lampanajo in. torno alla capp ka di 30 lampati d'ax. gento. Vasar. vit Michelozzo.

LAM

LAN

Rómano Fiatola, e nel Veneziano Li setta .

LAMPIONE, s. m. Voce dell' uso. Quella spezie di fanale o lanterna, che per far lume in tempo di notte. Lim.mente il pelo della pecora, e del mon Si adatta alle carrozze, ed altri legai LANA, s. f. Lana. Si dice propria. fervini. pioni fatti a cassetta con fusi ferri, e tone. Dannosi alle diverse qualità di laS. Lampione, per Lampone. V. na diversi nomi, come Lana miggiese, LAMPANÈGGIO, s. m. Voce Conta LAMPO S. settembrina, fina, caprons, agnellina: m. Splendor. Baleno, o dinesca Lume della Luna, così chiama. Splendor di fuoco rassomigliante il bale-me, Bildrose, Trama, ec. Pilar lane, e secondo i diversi lanifizj dicesi Sta. to figurata nente, per rispetto alla debo, no, che appena veduto sparisce. Picciolo Divestare, Cardare, Carminare, Scar. lezza di esso, in comparazione a quel dere una acqua pestilenziosa ec. con tuoni, sar la lana in ultima cardatura. V. BiocSpazio dopo pareva, che cominciasse a feendafsare, Pettinare, Baster la lama. Paslo del Sole. Simile ad inesperti fin ciulli, che del fuoco rimixando acceso lo Filoc. Parve la voce un tuono, il ferro un tine. Così una lang fa diversi pesi. e con lampi 18numerabili, e grandissimi colo, Panno, Scardassare, Cardo, Petsplendente lampaneggio,vidono dilettan dosi de raggi. Sa'vin Opp Pesc. lampo, che di foigor cadente annunzio ap. Franc. Sacch. rim. Altri conservi le laLAMPANTE, add. d'ogni g Nitidus, nissimo il lampo, che fa la polvere nell' porte. Tass. Ger. D' onde si fcopriva bene, e 'l latte, e altri le dispensi. Tass. Am. Risprendente; Luccicante. Farà un callumare il pezzo. Sagg nat, esp. love di ffiro ¡ampante, e bello. Art. Vetr Ner.

§. Lampante, nello ftil giocoso, e in forza di suft. vale Sculi, o Altra sorta di moneta. Con questa feritta finta io vo cavargli trenta lampanti più di ma no. Cecch. Esalt. cr.

§ Lampante, vale Rilucente, Battuto di fresco, ruspo, di zecca, e s'usa dire delle Monete nuove. Spenderci u na decina di doble, che vi toccherebbe a pagarle belle lampants. Magal. lett.

LAMPÁRE, v. n. Fulgere. Lampeggiare. V. La ove la forza, e il calore del fale non è, tempefta, e suona, e lampa, e piove, e fa vento • verno.

Zibald Andr.

LAMPAS, s. m. Nome volgare d'una spezie di Fico primaticcio, detto anche, Lampas portughese.

verbialm. di Persona scaltra, e malizio §. Buona lana; Lana fina,

§. Far d'ogni lana un peso, che anS. Bravo come un lampo, dicesi proverb. vagliono Far ogni sorta di ribalderia che si dice Far d'ogni erba fiscio, sogro sparisce, e si fugge Serd prov.. di Colui, che fa gran romore, e al bi-senza riguardo veruno. Per la qual co| Rubus idaus. Spezie di rogo, LAMPONE, e LAMPIONE, sa in sustanza s'intende un uomo Scef. S m.lerato, che non teme nè la divina, che nasce ne boschi ombrosi, e freschi, e coltivasi la terrena giustizia. ne' giardini a cagion de suoi frutti quasi simili alle more di macchia, ma di color dicesi proper lo più roseo, e di grato odore, e sapore. Fansene conserve, acque acconce, e simili, e sono anche lodati nelle I lamponi ben maturi fanno bene andare. febbri. V. Credenziere, Acquacedratajo. Libr. cur malatt

LAMPREDA, s. f. Lampetra. Piccolo pesce di fiume delia spezie dell'anguille Va ad imboccare in una grofsa arteria, che ferpeggia; per tutta la lunghezza del ventre dellalimoreda Red. Os an. Per pigliar quattro granchi, e sei stornelli, LAMPASCO, s. m. T. di Mascalcia. vece di pernici, e di lamprede. Buon. Gonfiezza del palato nella parte inferio. re presso a i denti incisivi, la quale im pedisce al cavallo il mangiare. Alcuni Maniscalchi diftinguono il Lampasco dal la Palatina, credendole due malattie di verse. V. Fava.

LAMPASSATO, TA, add. T. del Blasone. Aggiunto di lione, che allunga la lingua fuori della bocca.

LAMPASSO, s. m. T. de' Mercadanti. Sorta di drappo di seta, che ci ca pita dall' indie Orientali.

LAMPEGGIAMENTO, s. m. Fulgur. Lampo; Il lampeggiare. Grandissime piogge, e tuoni orribili, e fieri, e fpes. si lampeggiamenti vi furono in guifa, che parea, che il cielo si dovesse apri. re. Bomb stor.

LAMPEGGIANTE, add. d'ogni g. Che lampeggia; Che riluce a guisa di baleno. A quella quisa, che un pre ziofo monile di gemme considerando noi, tutte congiunte insieme più lampeggian. ti ci si difeuoprono Pros. Fior.

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|

Fier.

rinus. Sorta di pesce di mare, il quale
§ Lampreda di mare. Petromy fon m

sovente sta tenacemente attaccato sotto

sa. Sevd. Prov.

§. Disputar della lang caprina, vale rilevino, detto proverbiale simile a quell Disputar di cose frivole o che niente Varch Ercol altro Disputar dell'ombra dell'asino.

metaf. vale Percuotere; Offendere; Far §. Scuotere, o Scardare la lana, per

male

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§. Tapannar le lane, vale Ridurle in manifatture di panno.

n'è ito toso. Dicesi d'uno che si lieva §. Egli era Lenuto per lana, с se da giuoco scusso, cioè ha perduto tutti i danari che aveva in borsa. Serd. Prou. tefice di lana; Che fabbrica panni di LANAJUÓLO, s. m 'Lanarius. Ariana. Dindo andava per un suo maestro

la nave, e ftride quasi come una perso-lanaju lo lana a filare. Bocc nov.
na, che si lamenti.

prov. Lo stesso che Più la giuntà che la
§. È più la falfa, che la lampredi

derrata. Seri Prov.

parva. Lampreda giovine. Se schizzasser
LAMPREDOTTO, s. m. Lampetra
lampredosti, allargate ben la rete. Lor.
Med. canz.

Asta, o Bastone di legno in cima al LANÁRIA (ERBA) s. f. Radicetta V. LANATA, s. f T. di Marineria. del cannone dopo averlo sparato. castrato, che serve per ripulire l'anima quale è avvoltato un pezzo di pelle di

§ Dicesi anche Lanata, o Lanata da Calafato un simile Strumento, col quaS. Per lo Intestino delle vitelle, ed le si stende il sego ed anche la pece altri animali ridotto in vivanda . Da' Mane' commenti delle navi, ed allora si cellai dicesi Molletta. Il lampredotto del dice Lanata da pece. daino è viepiù gentile, teneruccio, e sa. porofo di quello di qualsivoglia altra bestiaccia. Red. lett.

LAMPSÀNA, s. f. Lapfana comunis. Radicchiella salvatica, e nell' Officine T. Botanico. Erba annua volgarm. detta Papillaris, perchè il suo sugo si dice esser buono a guarire le setole delle mammelle.

Dicesi del Tronco delle piante quando ha LANÁTO, TA, add. T. Botanico. peli lunghi e morbidi intrigati insieme.

nate pacore guardatore. Sannazz. Pros. S. Per Lanuto; Lanoso. Logisto di la

LANCE, s. f Lanx. Bilancia, ma è voce poetica e dicesi propriamente della Giuftizia Giudice iniquo a venal lance dolci tue fallaci ciance librar con giufta appenda l'innocente. Antiluer. E queßte

T Botanico. Aggiunto delle foglie fatte
LANCEOLATO, TA add. Lanceolatus.
lancetta, cioè che da ambedue le parti
vanno a terminare in punta. Le foglie
gialle sono lanceolate.
dell' ulivo, delle violacciocche rosse, e

LAMPEGGIARE, v. a. Splendere. Ri'ucere; Rendere splendore a guisa di LAMPOGA, s. f. Stromatens fiatola fuoco, o di lampo. V. Fiammeggiare, Nom: che i Pescatori danno ad un Pe.lance. Petr Risplendere Is Tambeggiar degli occhi | sce di mare, quasi tondo e stiacciato, della donna veggendo ec. difs. Dant più piccolo della Salpa, con cui ha qual. Purg Dietro lampeggia a quifa di bache simitudine. Il dorso è ceruleo, ila leno, dinanzi foppia, e mands in aria ventre bianco argentino. le labbra por. porine, ed è tutto vagamente attraver LAMPEGGIO, s m. Fu guratio Lam.sato di linee ondeggianti di color dora po. Permansi al fin quando he i susito; la carne è molle, ma dilicatissima Jampeggi pende ano, ove il fanciullo di- a mangiare. Alcuni lo chiamano Pam merava. Fr. Jac. T. pano, nel Lucchese Pesce rondinino, nel

il tu na

Ar. Fur

LANCELLA, s. f. Libella. Dim. di Lance. Questo che su veli, che s'è ms. Araso è una lancella. Mor. S. Greg.

LANCENECH, s. m. Lanzichenecco ;,

Lanzo. V.

LANCETTA, s. f. Stalprum chirurgi. cum. Lanciuola; Strumento, col quale i Cerusici cavan sangue. Pufemi sopra la lingua mia uno ferro medicinale, cioè una lancetta da trarre fangue. Dial S. Greg. Forar gentilmente o con ago, o con lancetta da cavar fangue gli occhi alle rondini. Red. esp. nat.

5. Lancetta, Gnomon. Quel ferro, che moftra l'ore negli oriuoli, o simili. Lan. cotra dell' cre, de' minuts, del mostrino. O vogliensi pigliare s sempi ec. dagli spazi corsi dalla lancetta, e più che mai pos. sono ingannarsi gli occhi. Sagg nat esp. §. Lancetta, dimin. di Lancia; Piccola lancia Cr. in Lanciuola.

lazioni si generano sutte le impressioni
ignite, ovvero focofe, come le fatste, i
baleni, le lance, ec. Varch. Lez.

§. In modo proverb. Assai parole, e
poche Lance rosie, si dice del Moftrar di
far gran cose, e non ne conchiuder ve.
runa. Marg.

LANCIADORE, verb. m. Jaculator. Che scaglia la lancia. E fu levarss uomini lanciadori. Salvin Iliad.

LANCIAJO, s. m Venditor di sferre, così detto, perchè in antico i lanciaj vendevano lance, ed altre armi usate. I lanciaj vendono i canapi ed altri funami grossi; spaghi e funcine festili.

§. Efser lancia d'alcuno, vale Essere suo Cagnotto. Hai trovato forfe quel, LANCIAMENTO, s. m. Jactus. Sca che non feppe il divino Augusto? o pur gliamento; L'atto di lanciare. Gli sira. se' lancia di Sejano? Tac. Dav. menti, ed il modo con cui si fa sak lanS. Portar bene, o Correr la fua lanciamento e con cui fatto sal lanciamenta cia, vale Fare l'ufficio suo; Portarsi si ritira sal lingua dentro le fauci. Belbene in alcuna impresa. Ariftone è per- lin. lett. fona intendentissima della ferittura, e LANCIARE, v. a. Jaculari, Scagliar porta ben sua lancia. Cecch. Spir. Ac. la lancia, o simili arme da gettar con ciocch' io possa correr questa lancia, dam- mano per ferire il nemico. Lo Re imprimi la voce, e grattami la pancia, Malm. ma lanciò, e fede imprima lo Re Vermi§. Correre una lancia, oltre al proglio. M. Vill. Lo fin piacer di quella prie significato, s'usa alcune volte per adorno viso compofe il dardo, che gli ocDar principio a un negozio, e Comia. thi lanciaro. Dant. rim. Fino a che si §. Lancetta, e Lancia, dicesi da' Maciar a trattare alcuna cosa, e gli Scrit. combatıè di lontano con arme da lanci a. gnani Ogni ferro in asta, o a punta con tori licenziosi intendono dire di cose,re, la battaglia passò del pari. Serd. cui sono armati nell' estremità superiore che non giova spiegare. I cancelli, le ferriate, e simili chiusure $. Lancetta, chiamasi volg il Tulipano salvatico. V

§. Lancetta, T. Marinaresco. Barchet ta al servizio d'una grossa nave. V. Lan

cia.

LANCETTINA, s f. Dim. di Lancetta, e dicesi per lo più dagli O'uolaj parlando della lancetta del registro, la quale serve a indicar i gradi dei rego latore. V Mostrino.

S. Lancia fpezzara, si dice Chi assi fte con arme alla persona del Principe. Quefti con l'occasione, perchè rispose ferocemente, e con troppa arroganza alla lancia Spezzata, che andava a vive. dere le fentinelle, fu dal caftellano mes so in carcere. Serd. stor. Viene a V. E per servirla, ec. vi priego ad efser con. LANCETTONE, s. m T. Chirurgi-tento di dargli luogo nelle lancie Spez co. Strumento da taglio corredato d una gare veftre. Bemb. lett. guida detta Doccetta, il quale serve all' perazioni di litotomia.

§. Per similit. Compagno; Difensore. La tua lancia spezzata, che era teco, quando tu mi arrecafti la vests. Fir. Luc.

stor.

§. Lanciare, in vece di Percuotere, e Ferir di lancia. Fu preso, e legato ec. maladesto. e condemnato, crocifisso, lanciato. Libr. Pred.

§. Per metaf. vale Addolorare; Tormentare; Accorare; Passar il cuore come se si ferisse con lancia. E quindi vieno 'I duol, che sì gli lancia. Dant. Purg.

§. Lanciare, neutr. pass. Gettarsi con impeto;_Scagliarsi ; Avvontarsi V. Assalire. E un ferpente con sei piè si lancia dinanzi all'uno ec Dant. Inf. Talvolta veniva lor fatto di lanciarsi fuora S. Far d'una lancia un zipolo, o un del vafo. Red. Ins. E gli si lancia ad. punteruolo, vale Stremar tanto una co-dosso a cavalcioni. Malm sa grande o per ignoranza, o per tra scuragg ne, che si riduca quasi al niente. Alieg.

LANCIA, s f. Lances. Strumento di legno di lunghezza intorno a cinque brac cia con ferro in punta, e impugnatura da piè, col quale i cavalieri in battaglia feriscono Lancia g ofsa, fervata, fulmi mea. Abbassare piegare, dizzır la l'ın. sia per ferire. Porre la lancia in resta. §. La lancia da Monterappoli, che pu Pure per mio amore su romp : una lancia gneva per turti i versi, detto proverb. incontre alla gente del Re A tù. Tav. di Cosa, che nuoca in qualunque si vo. Rit. Veds qui ben fra quante (pade, eglia modo. Gel. Sport Lance amore, e 'l fonno, e una vedovesta ei. §. Mefcolar le lance colle mannaje vince Oloferne. Petr. Pa von le lance prov. che vale Unire insieme cose dispa. posre in fulla resta quasi in un tratto; rate. Varch. Ercol. ab Dio, che furia è questa! Ciriff. Calv 5. Figuratam. Rompere una o più lan. se, in sentim. osceno vale Giacere car. nalmente. Segr Fior.

§. Lancia, per Ogni spezie d' arme in afta. Romolo non curandosi di questo co. mandamento, presè lancia, e faltò il cir quito. Liv. M. Sparti adunque caftoro sutti per la piccola casa, part: n' andò nella corte, e pofte giù lor lance, e lor tavolacci, avvenne, che ec. Bocc. nov. Lanciata gli fu una corta lancia mane sta. G Vill.

Lancia, per Cavaliere armato di lancia. Eglino furono i primi, che reca. Tono in Italia il conducere la gente da eavallo fosto nome di lance, che imprima si conducevano fotto nome di barbu se, e bandiere ec. F. Vill

§. Lincia da pozzo, dicesi popolar. mente la Fune; onde Esser morto con un lancia da pozzo, vale Essere im piccato, o ftrangolato. Serd. Prov.

§ Lancia, T. de' Magnani. V. Lan·

cetta.

§. Colpo di lancia, dicesi da’Cavallerizzi Una spezie d'incavamento con certa apparenza di cicatrice, che scorgesi nell'ia collatura di un Cavallo; il che prendesi per indizio di buona qualità.

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§. Arme da lanerare, diconsi Quelle che si lanciano con mano come Dardi, Giavelletti, e simili.

§. Lanciar cantoni, o campanili. V. Cantone, Campanile.

5. Lanciare, per Dir farfaloni; Fare scarpelloni nel discorrere. Quando alcuno in favellando dice cose grandi, impossibili, o non verisimili ee, se fa ciò senza cattivo fine, s'usa dire, egli lancia, Scaglia o sbaleßtra, o strafalcia, o arrocchia. Varch. Ercol.

§. Lanciare un baßimento in marë, va. le Farlo scendere dal cantiere in mare per mezzo di uno scalo, ec.

LANCIATA, s f. Teli jitus. Lo spazio di quanto va lontano un asta da lanciare,tirata con tutta forza. Essendo l'oste presso a unz lanciata di lancia per combattere. Paol. Oros.

SE Lanciata, dicesi anche per Colpo, o Percossa di lancia. Le lanciate, che son vedute dinanzi, fanno men dan. no. Albert. Or corre, e volta, poich' e' l'è vicino, or a traverso mena ́una lancia

5. Lancia, T. Marinaresco. Schifo Barchetta al servizio delle grosse navi, ad uso spezialmente di comunicarsi da nave a nave, o per andare da esse a ter ra; e così pure da' Tonnarotti diconsira. Bern. Orl. Lance Que' due bastimenti, che reggono LANCIATO, TA, add. da Lanciare. le parti laterali della rete chiamata Leva, La percofsa lanciata all' elmo giunge, e servono anche per uso di calare, e salsicchè ne pesta al Tolosan la faccia. par la tonnara. Tass. Ger.

§ Buona Ineia, dicevasi Colui, che sapeva maneggiarla bene, e ferire in LANCIABILE, add. d' ogni g. Jacu quintana. Cecco era una buona lancia,labilis, missilis. Che si può, o che si ma la cattiva vista gli faceva errare la suol lanciare; Scagliabile. Lo foglio chia. pofta. Franc. Sacch nov. mare non lingua ma panione lanciabile, a S. Lancia, per Ispezie di meteora co-similitudine de' dardi lanciabili degli me le travi, le colonne ec. Delle efa-\antichi Romani, Bellin, lett.

§ Golfo lanciato, T. Nautico. V. Golfo.

LANCIATORE, verb. m. Jacul ator. Che lancia. I principi, e i lancia tori, che erano apparecchiaci, o armati di nan. zi agli operieri. Liv. M.

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§. Lanciatore, chiamasi fra' PelcatoTi Colui, che prende i pesci colla fro cina, che anche dicesi Fiociniere. LANCIATRICE, verb. f. Jaculatrix. Che lancia Siccome dicemmo, che si no mina l'altra lanciatrice di serra. Libr. Astrol..

S. Lanciuola, Spezie di tulipano, che ha le foglie non tagliuzzate, ma inte. re. Cr. in Tulipano.

LANDA, s. f. Planities. Pianura; Campagna; Prateria. Chiare fontane, erbe crude, e ghiande, era lor cibo, e fia. vano Sparti a libito ne' boschi, e per le Lande. Dittam.

§. Landa, T. Marinaresco. Spranghe, o Catene di ferro, le quali softengono le mocche delle sarchie ritenendole unite al bordo.

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LANGUIDISSIMO, IMA, add. Sup. di Languido. Languidifsimo veramente è cotal difcorso, perchè ec. Albert. Mol. to più languido è il lume di Giove ec. languidifsimo, e fofco quello di Saturno. Red. cons.

LÀNGUIDO, DA, add. Languidus. Senza forze; Debole; Fiacco; Afflitto. V. Snervato, Egro, Affralito. I fior vermigli, e bianchi, che 'l verno devria far languidi, e fecchi, fon per me acerbi, e velenosi ftecchi. Petr. Languido o. doruzzo. Magal. lett.

LANCIERO, ERA, add. di Lancia e dicesi di Chi brandisce lancia ; e dell') Artefice, che la fabbrica Quanto za gaglia abbraccia, cui lanciero artefice condusse a finimento. Salvin. Nic. ter. Or si bisogna afsai efser lanciero C LANDÓ, s. m. Franzesismo dell' uso. guerrier franco. Id. Iliad. Di re certo Nome d' una spezie di Legno a quattro La gran fama sempre ascoltas; di matuote, scoperto, che si diftingue dal Frul.languidezza e dicesi per lo più degli Ocni esser lanciero, e prudente in Consilone per esser pari i sedili d'ambe le glio. Id. Odiss.

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LÁNCIO, s. m. Saltus præceps. Sal. to grande. Quivi era la fuggita, e da' lanci, e da' salti del cavallo ognun fug. gendo ec. Franc. Sacch. rim. Spicca due lanci addietro, tira fuori la spada, e se gli presenta immobile. Magal. lett. S. Di primo lancio, posto avverbial. vale Subito; A prima giunta. M. Ro. ma andò sofsopra correndovi per tutto soldasi di primo lancio al foro. Tac.

Dav. stor.

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parti,

§. Landò, T. Marinaresco. Sorta di lancia grossa la quale per lo più ha un albero nel mezzo.

LANDOIDÈA, add. e s. f. T. Anatomico. Una delle suture del cranio, ed è quella, per la quale col sincipite si connette l'occipite.

S. Languido, vale anche Che mostra chi, e della Voce. Gli occhi languidi volgo, e veggio quella, ch'ambo noi me fofpinfe, e te ritenne. Petr. Apre i lan guidi lumi, e guard 1 quelli alberghi solitaj di paftori. Alfin sgorganda un la. grimoforivo, in un languido oimè proruppe, e difse. Tass. Ger

§. Languido, per Ricascante; Floscio; Troppo molle. Furono plasmate (le orecchie) d'una materia, che tendesse ab molle, ma non fosse languida, sicchè at riposo non defse impaccio. Fir. dial.

bell. doan

LANGUIDORE, s. m. Languore. Sen sono per tutta la vita un certo nojoso languidore. Libr. cur malatt.

LANDRA s. f. Meretrix. Donna di bordello. V. Meretrice. E s' io gli farò dar le gambe all'aria, quella fua landra ba da pagar lo scotto. Malm. LANCIÓLA. V. Lanciuola: LANETTA, s. f. Diminut. di Lana, §. Lanciola, Plantago lanceolata. Pian-e dicesi scherzevolmente di Persona mataggine lunga o minore del Mattiolo,liziosa, ed aiuta. Siprà ben ei ch'è u. detta anche Orecchio di lepre e Arna-na lancetta fina tanto gir per le Brade LANGUIMENTO, s. m. Languidezza; glossa. Le sue foglie sono lanceolate, ner e lunghe e corte, che trovi. Torracch. Languore. Ma che piuttosto nel suo grado vose, la sua spica ovata lunga, ed ha LANFA, Aggiunto d'acqua di fior della contemplazione egli tolleri ogni avi. le medesime proprietà dell'altre plantagd'aranci, che anche dicesi Acqua nan. dità ogni asciuttezzi, ogni languimento gini o petacicuale. fa. Una poca d'acqua lanfi, e sugo di di spirito mai possibile. Segner. Concord. LANCIONE, s. m. Immanis lancea, limone. Red lett. LANGUIRE, v. n. e n. p. Langueseeve, Accresc. di Lancia. E messo mano per. LANGÒRE, s. m. Voc. ant. Manca- Andar mancando; Svanire; Mancar di un lancione, glie ne cacciò per mazzamento di forze; Malattia; Debilitamen forze; Infievolire; Perdere il vigore; Didelle budella. Fir, As, to, Affizione cagionata da infermità. venir affitto. Languir d'aragre, di fa. LANCIONIÈRE, s. m. Jaculasor. Quivi posto, che i langori corporali molme, di desiderio. Quzsi abbandonati per Tirator di lancia. La prima schiera era to si curino, rade volte, o non mi vi tutto languieno, Boce. introd. Già nelle di lancionieri, Liv. M. s' andò con mente fana, che con sana Seems forze il furor langue, siccome firmmente se ne tornasse. Fiamm. Ma perchè ma in deboli alimenti. Tass. Ger. E quei scorte vi fofson le cagion de' miei lan traditori, che gli aveano venduta santa gori. Franc. Sacch. rin. Maria a Minie, per sospetto, mend a Lucca in pregione, e languenda gli fece morire. G. Vi l. cioè Con istento. Com: for colto langue. Che memoria dell' opra anco non langue. Petr. cioè Non vien meno. Ma perchè più languiv? di noi pur fia quel, che ordinato è già, 14. cioè Afflig. gersi. Ma tutto questo non fa, che l'ingegno, massimo dono largitoci dall' onnipotenza, inesercitato, ed ozioso abbia a languivsene per una falsamente ancora appr.sa ombra di diminuzione di vita. Salvin. disc.

LANCIOTTÁRE, v. a. Lances ferire, Ferire di lanciotto. Gli Otoniani di fopra più grave, e diritto lancioitavano. Tac. Dav. stor. Rimafero, passando il fume, annegati, lanciottati, nella fo ga de' fuggenti, nel franar delle ripe Affogati. Id. ann.

LANCIOTTATA, s. f. Lance ictus, Colpo di lanciotto. Essi per contra li ripignevano, ammazzavano, precipita. vano con targate, lanciottate, fafsi, e cantoni. Tac. Dav. ann. LANCIOTTATO, TA, add, da Lan ciottare. V

LANGRAVIATO, s. m. Dignità, e
Diritto del Langravio. Magal. lett.

LANGRÀVIO, s. m. Voce dell' uso.
Colui, che nel sacro Romano Imperio
gode grado di onore inferiore agli Elet.
toti, e superiore a' Conti, e Baroni.
Cr. in Antigrado.

LANGUEGGIARE, v. n. Voc. ant. Languire. Di desio i' langueggio, che 'l mia signor non veggio. Fr. Jac. T.

LANGUENTE, add. d'ogni g. Lan. LANCIOTTO, s. m. Lances. Afta da guens. Che languisce. Il fuoco languen. lanc are. Il popolo sottoposto al duro gio-te recai in chiara luce, cacciando le te. go, per ubbidire il tiranno si mofse connebre della note; Amet. Si è di gran. bafoni, e con lanciotti in mano, th' al. difsimo follievo a miferi infermi lan. tr' avme non vea. M. Vill. guenti. Libr cur. malatt.

LANCIUOLA, e LANCIOLA s. f. LANGUIDAMENTE, avv. Debolmen Lanceola. Piccola lancia; Lancetta. Ite; Con languidezza. Che può perarsi Cacciatore, acciocchè pigli cofa di poca da un cuore, cui. Do gli comunichi tan. valuta, ufa di gitter le lanciuole, per to languidamente, come io dicea? Segner. meglio fapere, quando caccia il cerbio, Crift. inftr • altra beftia colpire Vegez.

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LANGUISCENTE, add. d'ogni g. Voc. ant. Languente. Sen. Pist.

LANGUORE, s. m Linguor. Manca. mento di forze, Debilitamento, Afflizione cagionata da infermità; Languidezza; Fiacchezza; Debolezza; Malattia. Languore grave, mortale, strano, improvviso. Egli volle portare sopra di se tutti i no. Bri languori. Fr. Giord. Pred. Si contenti LANGUIDETTO, TA, add. Alquan-ed accomodi l'animo suo a credere, che vi 6. Per lo Strumento, col quale i Ceto languido. Se languidetta in sull' er- ha da esser tramischiato qualche piccolo, musici cavano sangue. Un ferro medici betta le sue pallids foglie all' aure apri.e tollerabile languore. Red. Cons. nale, cioè una lanciuola da trar fan. Menz rim. gue. Fr Giord Pred.

LANGUIDEZZA s. f. Languor, Fiac6. Lancuola, si dice anche per una chezza; Languore. Nulla di meno non Spezie di piantaggine, Libr, cur. male vien mat apperito, ma bensì languilast. V. Lanciola, dezza. Red. cons

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LANGURA, s. f. V. e dici Languore, Affanno.

LANIAMENTO, s. m. Voce dell'uso. Sbranamento; Squarciamento. V. LANIARE, v. a. Voc, Lat. Sbranare

Lacerare. Trovando i vestimenti della fus Tisbe laniasi dalla falvatica fiera, e sanguinosi. Fiamm.

| la sua giovanezza dava manifeßio segna. le la crespa lanugine, che pur ora occu. Pava le guance sue. Fiamm. Che vuoi su far di questi tenerelii, che di molle lanugine fiorize banno a pena le guan.

dire: Tes. Br. Che verso di lui con una
lanterna in mano venieno. Bocc. nov.
§. Lanterna, si dice anche il Fana.
le delle torri di marina. Voc. Cr.
§. Quella lanterna in cui si tiene il
lume sopra i vascelli dicesi propriamen.ce. Tass. Am.

§. Laniare, fig. vale Trattar male. Perocchè l'uno con tagliente unghione ha laniato il mifero popolo. Amet. LANIÀTO, TA, addiett, da Lania-te Fanale. V.

re. V.

§. Per metaf. Che s'avvenir ciò dee, a coronali fiamme piuttosto le chieggio

dannate, che a vita laniata. Amet.

Jania. Leoni, sfingi, cerberi, o altri mo. ftri laniator d'agnelli e di fanciulli. Buon. Fier.

che si vuole. Vor. Cr.

§. Lanugine, per la Gioventù, o pe' §. Lanterna magica chiamasi volg. Una Giovani stessi, che hanno la lanugine. macchina ottica, col di cui mezzo si rap. Sol la prima lanugine v'esorto tutt' a presentano piccole immagini dipinte so.fuggir volubile, c'ncoftante. Ar. Fur. pra un muro opposto d' una stanza oscu- 3. Per similit. dicesi Di qualsivoglia LANIATORE, verb. m Laniator. Chera, ingrandite fino a quella grossezza cosa che sia a modo di peluria, sfilaccicatura, o simile. Quelli, che innefano §. Lanterna, si dice anche Quella par.nel tronco, debbono ogni lanuggine ri. te delle cupole, che è in cima, detta an. mondave. Pallad. E de' labbri della fesche Pergamena. Dopo il recinto del cor. sura solta via ogni lanugine, se vi fos. nicione, che va intorniando la lanterns se, colla punta d' un piccolo coltello acu ec. Borgh. Rip. to, ficcheravi entro il rampollo. Cresc. Crederono, dico, che ella (la terra) in quefto Resso momento cominciasse a veAirsi da se medesima d' una certa verde lanugine. Red. Ins.

LANIÈRE, add. d'ogni g Aggiunto di Falcone, che si concia per l'uccellagione. Falconi sono di fetie generazioni, il primo lignaggio fono laniers, che so. §. Meßrare, o Dare altrui lucciole, no siccome vani infra gli altri. Tes. Br.o vesciche per lanterne o simili, vale LANIFERO, ERA, add. Lansfer. Di Ingannarlo, con mostrargli cose piccole lana; Attenente a lana. Talvolta per fug per grandi, o una cosa per un' altra. Fr. gir le sue donne ozio ministravan lani. Jac. T. LANUGINÒSO, OSA, add. Lanugifero negozio. Morg. S. Lanterna da cartocci, dicesi in Ma-nosus. Che ha lanugine. A'quali per §. Lanifero, che anche si dice Lanirineria Un vaso di legno, fatto a posta tanto le guance non sono divenute lanugero è anche Aggiunto di Bestie, che per contenere un cartoccio, onde poter-ginose. Libr. cur malatt. portan lana. lo trasportare ben difeso da ogni perico. lo di fuoco.

LANIFICIO, e LANIFIZIO, s. m. Voc. Lat L'arte di metter in opera le lane, e Qualunque opera di tal arte. L'arte del lanificio contiene tessere, cu. cire, torcere. Libr. Repub. Pallas Dia del lanificio. Com. Inf

LANIFICO, CA. add. Lanaris. At tenente a lana, ed è Aggiunto d'arte, onde Arte lanifica, vale Arte della la pa. Alcuni tendono all'arte lanifica, alcuni all'arte medicinale. Com. Par.

LANIFIZIO. V. Lanificio. LANIGÈRO, ERA, add. Che porta lane; Lanifero. Linigero armento. LANINO, s. m. Artefice, che lavora di lana.

LANISTA, s. m. T. della Storia Remana; Miestro de' Gladiatori, che noi diremmo Maefiro di scherma.

LANTERNAJO, s. m. Laternarius.
Colui, che fabbrica, e vende le lanter.

ne. Voc. Cr.

S. Piante lanuginose, diconsi Quelle le cui foglie, fusto ec. sono coperti d'una finissima peluria simile al cotone o aila lana. Certi ramuscelli d'ofsiacanta et. divenuti scabross, e quasi lanuginosi. Red. Ins.

LANDTO, TA, add. Lanosus. Lanoso. Animal lanuto. Gregge lanuto. Le fu presentata una fanciulla femmina d' età di sette anni, tutta laqusa, com♪ una pecora di lana vofsa mal sinta, M. Vill.

LANTERNETTA, s. f. Laternula.
Dim. di Lanterna; Piccola lanterna ;
Lanternino. Preso dunque un picciolis.
simo lume in una lanternetta, se n'an.
dò in una lunghissima casa. Bocc. nov.
LANTERNINO, S. m. Laternula
Lanternetta. Quando ognun dorme potrà
egli andarsene da se ftefso surato, con
un moccolo in un lansernin chiuso. Ambr.na. Voc. C.
Cof.

§. Lanternino, è anche Diminut. di Lanterna in signif. di Pergamena. Con sua afsiftenza, e modello condusse il lanternino della medesima cupola. Bald. Dec. LANTERNONE, s. m. Laterna mi. LÀNO, add. m. Laneus. Di Lana, gna. Accrescit. di Lanterna; Lanterna ed è per lo più Aggiunto di panno. Con grande. Lanternone del bruciatajo. Lan. santi panni lani, che alla fiera di Sa-iernone da Compagnie. Rusp son. Que. lerno gli erano avanzati. Bocc. nov. Ogsti sono di due spezie cioè Lanternoni gi la fanno la bottega ) di tinti lani. in bilico, e Lanternoni detti su l'aste, Rubando di dì, e di notte panni lani, i quali sono più piccoli. Mettendo le ma. seria accese in un lanternone coperto di carta. Ricett. Fior. S'ode romir di susti, e lanternoni, perchè la guardia a lieggi quivi intorno. Buon. Fier.

e lini Cron. Vell.
LANÒSO, OSA, add. Lanosus. Pien
di lana. Vec. Cr.

S. Per Peloso. Quinci fur quete le lanose gose. Dant. Inf.

§. Per lo più si dice degli Armenti; onde Lanosi armenti, vale Bestie da la na. Ancoreb' io sia un rozzo guardiane

di lanosi armenti, Fir. As.

Malm.

LANUZZA,s. f. Lanula. Dim. di La.

§. Figurat. per Persona scaltra. Co. mincio a credere a quello, che da tutti me n'è detto, ch: sia una mala lanuzCart. lett.

LANZICHENECCA, e LANZICHE. NECCO, e LANZICHINET, s m. Vo. ci disusate. Lo stesso che Lanzo. Varch. stor. Diar. di Biag. Bonac, ec.

LANZO, s. m. Miles prætorianas. Fante di lancia; Soldato Tedesco a piedi ; e si piglia p comunemente oggidì per Quello, che è di guardia del Principe. Seguì il sacco di questa città, dove is come tutti gli altri, con perdita d'ogni mio mobile fui prigione, e capital alle mani de' lanzi. Ambr. Fürt.

§. Lanternone, chiamasi da' Ciechi §. Pervajolo de' Lanzi, dicesi prov. Colui che gli guida, quando tre o quat per Labarda, la quale portavano i 'Lantro s'accordano andare insieme. Paolo zi, e non usavano ferrajolo. E su' ne. Magherini cieco Fiorentino, che per es-midi veftri spieghi a difesa il ferrajol sere affatto privo di vifa, serviva mol de' Linzi. Sacc. rim. Già bastonano i LANTERNA, s. f. Laterna. Strumen-e volte alli ciechi di lanternone. Min. Lanzi.... Col duro ferrajol fanno far to, che è in parte di materia trasparen. ala ai duo Sigor, che già son giunti te, nel quale si porta il lume, per di. in sala. Sammin. fenderlo dal vento. Il Lattajo, o Sta. gnajo fabbrica le lanterne da tasca com anima, bocciuolo, cupola, manico, e vetro; Le lanterne cieche, che scoprono e turano il lume a piacere di chile tiene; Le lanterne quadre di più qua lità a quattro vetri con lampanino, Cu pola, e Cannelli. V. Lattajo, Lume. I sole viluce di sopra siccome una cande. la, che fosse in una lanterna, che allu mini di fuori, e non la può l' uomo ve.ꞌ

LANTERNUTO, TA, add. Exsuccus Magro, Secco a guisa di lanterna; Vo. LAONDE, avverb. che mostra cace usata in ischerzo, corrispondente adgione da cui s'inferisce. Quapropter. Per Allampanato. V. Quattro dita pelose, la qual cosa; Però; Perciò; Quindi. V. m:gheve, lanternute, secche, alide, ap Onde. Laonde le femmine, più paurofe pafsite, trasparenti. Buon. Fier. divenute, levatesi, e futesi a certe fine. LANOGGINE, e LANDGINE, s. f. stre, cominciarono a gridare. Bocc. nov. Lanugo Quei peli morbidi, che comin-Gid prima ebbe per voi l'entrata amore; ciano ad apparire a' giovani nelle guan-laonde ancor come in fuo albergo viene. ce; Prima barba; Primi peli. V. Pelu- Petr. cioè Per tanto, Per la qual cosa ria, Calugine. Lanugine tenera, molle, Amore se ne viene tuttora come in suo nuova, prima, biondâ, crespa‚'■ del. I proprio albergo,

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