obe di me stesse estime. Petr. jec. Andrea di Feo laßtrajuolo, e Maso LASTRONE, s. m. Lastra grande. LaBrone di marmo, di sepoltura. Diceva il vecchio: vuo' tu fare iscosso, o ber, LASTRARE, v. a. T. degli Orafi. senza ch'io s'abbia apparecchiato, due Spianare i lavori smaltati prima di met.bicchier meco in su questo laftrone? Ciriff. Calv. 5. Lasso, e Lassa è anche Interghiezione, o Esclamazione di dolore, che vale quanto Ahimè; Misero me; Infelice a me. Lasso oimè, interghiezione, che si gnifica dolove, e tanto significa sola,tergli in fuoco. Voc. Dis. quanto accompagnata col pronome me. Varch. Lez. §. Abi lasso, pur Interjezione, che significa dolore; quasi dica Son lasso, e stanco dal dolore, dal travaglio, ec. Ma diche debbo lamentarmi, abi lassa, fuor. chè del mio desire irrazionale? Ar. Fur. §. Trovasi usato nel numero del più ed in forza di sust. da Pier Salvetti nell' Amante d'una Mora. Ma non andò tre passi, , che diede un tuffo ne' folisi Ahi lassi! Min. Malm. LASSO, s m. T. della Stor. Eccl. Dicevans: Lassi coloro, i quali abbandona vano la Religione Cristiana. §. Lastrar la nave. V. Nave. LASTRATO, TA, add. da Lastrare. V. §. È anche Aggiunto di uccello preso alle Lastre. LASTRATÓRE, verb. m. T. Ma. rinaresco, poco usato. Colui che lastra le mercanzie nella nave. LASTRETTA, s. f. Dim. di Lastra; Piccola lastra; Lastruccia. Cr. in Lacca. LASTRICAMENTO, s. m. Lastrico; Lastricato. Il qual laftricamento è una bellezza di Firenze diffusa per tutta la citid. Salv Malm. LASTRICÁRE, v. a. Lapidibus ster. nere. Coprire il suolo della terra con la. LASSÙ, e LASSUSO, che alcuni scri- stre congegnate insieme. Alla sua si. vono anche, LA SUSO, avv. di luogo, gnoria si laftricarono in Firenze urte così di fta o, come di moto, contrariose vie, che prima ce n' avea poche la. di Laggiù Surfum. Se sarà congiunto co' ftricate, se non in certi singulari luo. verb di stato, segnerà Parte superiore a ghs, e maftre ftrade laßtricate di maito. que luogo, dov'altri è; In quel luogo ni. G Vill. alto, e di sopra. Mandò a Guccio Imbrat- §. Per metaf. Laftricar ad uno la via. 5. Se sarà congiunto co' verbi di moto segnerà Moto a uogo E preso suo man. tello vie più che di passo là su n' andò S. Per Quella pietra colla quale si tu. ra il forno. Vassene al forno, e gessa lui entro, che era pieno di fuoco,e ser. rò lui col laßtrone. Fr. Giord. Pred. §. Per Tavola fatta di pietra. Il le garono a' piedi d'un laftrône sendo, dove Antonio cenava la sera, e su quello ¡astrone misero molti cavoli, Franc.Sacch. nov. §. Dar il culo in sul laßtrone. V. Culo. LASTRUCCIA, s. f. Dim. di Lastra; Lastra piccola. Lastruccia di ciottoli in Toscana dicesi Mattone. Lastrucce, o tramezzuoli di pietra fenigna. Targ. LATEBRA, s. f. Voc Lat. Oscurità, Nascondiglio, ma non s'userebbe fuori della poesia. Afsai s'è mo aperta la lasebra, che s'ascondeva la giustizia viva. Dant. Par. Nelle latebre poi del Nilo accolio attender paro in grembo a les la morte. Tass. Ger. L'insidioso ca. Tamo nascosto suito lasciò nelle latebre i fevo. Guar. Past. Fid. LASTRICATO, s. m. Lastrico, In LATEBROSO,OSA, Voc. Lat. add: crostatura, o vogliam dire Copertura di da Latebra, Pieno di nascondigli. Se alpietre dette lastre, poste a piano de ter cun ve n'era, che ec. nei latebroso bosco si reno, per comodità del camminare. Quel nascondesse Sannaz Arcad. pros. .10 laftricato, ovvero spazzu, che santo LATENTE, add. d'ogni gen. Voc. Lat. era vile, la softenne. Sen. Pist. Latens. Oscuro; Nascoso. M'è corso per LASSUSO, avverb. Lo stesso, che LASTRICATO, TA, add da Lastrile vene un certo amico confentimento incoLassů Io penfo, se lassuso ec. son lal-care; Coperto di lastre, mattone, o signito, e atente. Guar Past fid. tre opre si belle, aprasi la prigione, ov'io mili. Pavimento lafticato de marmo. LATENTEMENTE, avv. Voc Lat. Jon thiufo. Petr. Bern. Orl. Stalle laftricate di pietra. Cresc. Bocc. nov. LASTO, s m. T. Marinaresco. Misu ra, e Peso Olandese equivalente a due tonDellate. S. È anche un Termine generale, che nei paesi del Nord significa lo stesso che Carico pieno, o intero del vascello. §. Fig. e poeticamente dicesi, Che il pavimento è aftricato col sangue, d'ar. me, di membra, ec. per dire che n'è largamente coperto. Laftricato col san. gue è il pavimento d'arme, e di mem. bra perforate, e fefse. Tass. Ger. Nascosamente Non fura cioè non toglie latentemente. Tocca qui l'autore latentemente l'ordine delle potenzie animali But. Purg §. Operazione laterale. V. Operazione. LATERALMENTE, avv. A latere. Da' fianchi; Dai latı. Si accosiò lui lateralmente. Guitt. lett. LATERALE, add. d'ogni g Lateralis. Da' fianchi. Negli angoli laterali assai robusti, e ricchi di vetro, in paragon LASTRA, S. t. Lapis. Pietra non delle facce incavate, Sagg nat esp. Quelmolto grossa, e d: superficie piana da LASTRICATURA, s. f. L'atto di la la di mezzo è assai p ́ù grande delle Tatesoprir tetti, e da lastricare; ma quel stricare, e'l Lastrico stesso. Tu laftrirali. Gal. lett. nunc. sid. Delle quali la de' tetti è più sottile, che l'altra da cheras con pietre imprimamente un' aja (papille) le due del mezzo sono molto maglastricar le vie Frecendovi molte case alta due piedi, ma sia inchinata la la giori delle due laterali. Red. Oss. an. d'afsi, e coperie di laftre. Insino al-Arscatura al fornello. Pallad. Cioè delle laftre del teto e ogni vil: cose, non ia laßtricatura delle frade, che egli at. che le cave, ne fu portato. G. Vill. Paò sribuisce propriamente a uno Alboino. venire un uccello e muovere una laftra, Borgh. Orig. Fir. e caderii in capo, e se' morto. Fr. Giord. Pr. LÁSTRICO S. m. Il Lastricato. 6. Lastra, per similit. dicesi Di varie Nel numero del più dicesi Lastrichi, mecose fatte alla guisa delle dette pietre glio che Lastrici. Lastrico di massoni Lastra di cristallo. Lastra di schisto per coltello. Lastrico di pietre commescorneo, ee. Scrive il Gafsendo, ed è vese, come dicono, a squadra sorta, o zop rifsimo, che una lastra di ghiaccio spruz pa. Ed un altro simil lastrico di pla zata per di sopra abbondantemente di tea vecchia riconobbi. Viv. disc. Arn. sale s'attacca fortifsimo alla tavola, § Lastrico, dicesi talvolta, L' atto dove posa. Sagg. nat. esp. §. Porre, Posare ec. uno sulle lastre; vale Ucciderlo. E lui difeso batte sul le laftre. Bern. Orl. § Prender uccelli alle laftre, è lo stesso che Prendergli alla Schiaccia. V Schiaccia, Uccello. LATÈR COLO, s. m. Voc. Lat. Mattoncello. Gori. LATÈRE, v. n. Voc. Lat. Stare ascoso. Come non lase il negro nel cristallo, Franc. Barb. che LATERINA, s. f. Latrina. Latrina; Cesso; Fogna; Luogo dove si gettano le immondizie. Non ha perciò molto, ch'ella di lastricare, e Quella spesa, che si rivi passò innanzi all'uscio una notte partisce fra i padroni delle case per ras andava ad Arno a lavarsi i piedi, e per settamento e lastricamento delle strade pigliare un poco d'aria, ma la fua più con. della città. Nè di fare altre spese, ec.tinuva dimora è in laterina. Bocc. nov. d'acconci, safse, lastrichi di firade.Qui favella equivocamente, perciocchè Malm. Laterina è anche nome d'un caftello in Toscana. §. Lastrico a massello, o sia a tenuS. Mangiarsi le laßtre, vale Fare il ra, vale Fatto collo smalto, e pozzol. bravo E quei bravoni ec. che fanno il lana o simile, che lo renda impenetrabi. Giorgio su per le piazze, e si mangia le all'acqua. no le laftre ec. Varch. Ercol. LATERIZIO, IA, add. Lateritius. Di mattone, o Che è della natura de' mattoni. Terra che nel fuoco delle porcellane S Ridursi, o Condursi in sul laftri.\resta sempre laterizia. Targ. LASTRAJUOLO, s. m. Artefice, cheleo; vale Ridursi, o Venire in estrema §. Usasi pure in forza di sust. m. e va. lavora intorno alle lastre. Ancorachè necessità, Curz. Marign. le Lavoro di mattoni. Ca LATEZZA s. f. Voc. ant. Latitudine. Į va di zecca della latinità, ma che ec. Lazio, e pigliasi il più delle volte per L'ombra ec, sia declinata alla parte della Pros. Fior. latezza della villa ec., e fe fosse la fua latezza meridionale, quel die fu dell'ag. guagliamento d'autunno. Libr. Astrol. Italiano. Ma se'l Latino, e 'l G eco, LATINIZZAMENTO, s. m. Il lati-parlan di me dopo la morte è un vento. nizzare. Voce di regola. Petr. Dimmi, s' alcun Latino è tra coLATINIZZANTE, add. d'ogni g. Chestoro, ec. Latin sem noi, che tu vedi sì guesti. Daat. Iaf. Il conte d'Alavigna della Magna chiamato in loro lingua Luffomaro, che è tanto a dive in Latino, come Mistro Siniscalco, G. Vill. LATI BOLO, e LATIBULO, s. m. latinizza; Latinante. Colle formule lor Latibulam. Nascondiglio; Covo di belatinizzanti delle genti da cattedra, stie salvatiche. Ritorneranno quefti fer. tsgate. Buon. Fier. Da Paganin Gau pensi eretici Arriani alle loro caverne e denzio, latinizzante quefta nostra ma. lasibuli, e la Cristiana Religione fia nieva di dire, furono perciò intitolate. magnificata. Vit. SS Pad. Salvin. pros Tosc. Figurat. per Arcano; Misterio. Se condo il nostro modo d'intendere fa ella give infino a vitrovare i latiboli dell'Asissimo. Segner Mann. LATINIZZARE, v. n. Latine reddere. Dare una determinazion latina ad una voce d'altra lingua. Divenuto poi so. prantendente (così latinizzano il voca. bolo Greco Episcopo) si prese de' Vesce vadi ben due. Dav. Scism. §. Latinizzare, vale anche Dire in la LATICLAVIO, s m. Laticlavium T Storico. Sorta di unga vefte senatoria de gli antichi Romani listata di porpora, e traeva il suo nome da una spezie di bot-tino; Fradurre in latino. Sorano, il quatone a foggia di largo chiodo, con cui le in questi libri è latinizzato da Celio, s'affibbiava sul petto. dovea ec. Red annot. Ditir. LATINIZZATO, TA, add. da Lati LATINACCIO, s. m. Pegg di Lati no; Cattivo latino. Voce di regola. LATINAMENTE, avv. Latine. Alla latina, e Secondo le buone regole del parlar de' Latini. Fiume detto Po, il quale latinamente si chiama Pado. Pecor. nizzare. V LATINIZZATORE, verb. m. Che la tinizza. Con postille parafraiche son di. chiarati appieno dal Dalecampio latinizgacor di Ateneo. Uden. Nis. §. Latino per Chiaro; Piano; Intelligi. bile. Assai era latino di dare audienz, e sosto fpediva. G. Vill. M or m' aju ta ciò, che tu mi dici, sicchè raffiguar m'è più latino Dant. Par. S. Per Largo; Agiato. E sia la ribadi. tura d' amo li caps in modo che 'l suo movimento sia ben latino. Libr. Aftrol. §. Latino di bocca, o di lingua, vale Maledico; Maldicente, e talvolta anche Troppo libero nel parlare. Questi tali maldicenti si chiamano a Firenze male lingue, inguacce ec, e con meno infime vocabolo, sboccati, lingua:ciuti, mordaci, latini di bocca ec. Varch Ercol. §. Va Latina. V. Vela. LATINO, avverb. Larine, Latinamenmente. Dimiziờ bi foise la buona fem. mina, che così l'tin 1. Boce, nov: Paneg. Latissimo, è anche il Nome d'uno, de muscoli del dorso detto altresì Aniscaltore. Vit. Dis. . Per Largamente; Agiatamente; A- LATINO, s. m. Sermo. Linguaggio; gevolmente, contrario di Strettamente. idioma. E cantin gli augelli, ciascuno LATINOCCIO, s. m. Qu:lla compɔS: dee muovere questa tavola in questa in suo latino. Daat.rim Ogni aura tace sizioncella, che lo scolare principia ite incavatuva bene atinam nte.Libr. Aftrol. al suo parlar divino, e cansa ogni augel. scrive in latino Apprenlere tral bane LATINAMENTO, s. m Voce bassa. letto in suo latino. Poliz bini le concoa lange, a recitar fus lezio.. Latinismo; Modi, ed Espressioni latine. §. Per Ragionamento; & scorso; Serni, a balbutta ei fuoi latina:ci. Segaer. Bel bello un tantino, e manco latina mone; così detto per l'eccellenza della mento. Fag. com Lingua latina, o per la riverenza, nel.i LATISSIMO, IMA, add. Superl. di LATINANTE, add. d'ogni g, e tal-la quale ella s'ha. Mi mosse la infiim. Lato. Fu posto in usa selia laiissima, volta sut. Voce dell' uso. Che latiniz-maia cortesia di fra Tommaso, e'l di- perciocchè non potea patire il letto. Vité za; Latinizzante. Buon latin inte. seveto latino. Mi per chiare parole, e SS. Pad. LATINARE, v a. Luine velleve. La con preciso latin rispose quell' amor pa. tinizzare, o Servirsi, favellando, di paterno. Dant Par. Il cavalier, che intese role, o frasi latine. Questa fentenza la. Į quel latino, ferma il cavallo, e non sa tinando elpone, ma in verità nel cuor non che si fare. Bern. Orl. le confente. Menz. sat. §. Per Composizione, che si faccia in LATINETTO, s. m. Voce dell' uso.lingua latina, traducendola da altro idio. ma nel Latino per esercizio di scuola LATINISMO, s. m Latinità; Idic- Mentre i fanciulli rano intenti a fare ii tismo latino; Voce, o Maniera di dire loro latino. Fr. Giord. Pred. latina. De la voce galero non si puo dir S. Per Dottrina. Nell'altra picciolet altro, fe non che sia un latinismo. Red. ta luce vide quell' avvocato de Tempi lett. quefti delicati uccellini,ec. si chia. Cristiani, del cui latino Agostin si proraano con un latinismo, atricapilli, invide. Dant. Par. noftro buon linguaceio capinere. Pros Fior. I Latinismi in poesia, volgare finno magnificenza. Salvin. annot Opp Pesc. I latinismi di Fidenzia non fan coil o scuri, che eccedano la mia capacità. Fa. com. Latinuccio. §. Dave altrui il latino, vale Fargli il maestro addosso; Trattarlo da fanciu lo. Fatto salire in cattedra messer Giovanni Dui a darci la materia di ragionare, che tanto è a dire, quanto a dirci l'or. ma, e il latino, anzi il cavallo. Dav. Accus. §. Far il latino a cavallo, si dice del Ridursi a fare alcuna cosa per forza, o contra il proprio genio Varch stor. LATITARE, v. n. Voc Lat. Acquattarsi; Stare appiattato; Nascondersi. Chi cumpirls, chi latitò, de' precedenti primo lunga, e le visite ample, e le riviste. Buon Fer. LAT TAZIONE, s. m. Voce dell'uso. Appiattamento; Niscondimento e dicesi per lo più di Farto. LATITUDINE, s. f. Luitudo. Lar ghez. a. Lo vond to della città, e cir cuito pigliamo folamente alla latitudine del fiume Arno. G Vill. $. Per Eftensione. Si è veluto nom potersi le lettere prefe nella loro lasitudine al pofiutto difcacciare. Salvin. disc S. Latitudine, appresso i Geografi, è L'arco del meridiano d'un lungo, tra esso, e l'equinoziale. Presso gli Astronomi, L'arco tra l'eclittica, e una stella sui cerchio di latitudine della medesi LATINISSIMAMENTE, avverb. Su perl di Latinamente. Col suo esempio il rasßvý nella colebratissima traduzio | ne del Peripatetico Temiftio, da lui laBinissimamente fitta. Salvin disc. LATINISSIMO, IMA, add. Superl.to il latino per passivi, e vale Eşli hama. In ambedue significati dicesi lati §. Dicesi in modo basso Egli ha fat dy Latino Come si può ancora oggi ve. LATINISTA s. m Vose dell'uso. Pro fessor di lingua latina; Colui che sa, e scrive bene la lingua latina LABINITÀ, s. f. Qualità del latino. Fuvvi un pratico ec. che disse, che tal voce nox CYA come si credeva, tolta nus LATINO, INA, add. Latinus. Del tudine meridionale, e latitudine setten. trionale. Aunque tali sue osservazioni furono fatte in tempo, che Giove aveva Latitudine Boreale Gal. Sagg. Con ugua le avvedimento fecero le tavole delle ds. clinazioni, delle quali oggi si fervono i marinarj a trovare la latitudine. Serd, stor. S. Latitudine eliocentrica, e geocentri. ca. V Eliocentrico, e Geocentrico. §. Latitudine di cuore fig per Affettuosa liberalità ed affabilità l'usò il Caval es, ma oggi saprebbe troppo di secenti- §. Latore di leggi, vale Facitore, Or. ¡sono abbottinare. Cellin. vit. LATROCINO, NA, ald. Scelestus. Ladro, e significa Abbominevole; Pessimo. Vedendo i Fiorentini, che la latrocina superbia degle Ubaldini non si gastigava, ec. M. Vill. LATO,5 m. Latus. Parte destra, o sinistra del corpo; Fianco. Gli antichi LATRA, s. f. Ladra, siccome Latro, alcuna volta dissero Le latora nel nu- Ladro, Voci per la rima stentata. Dant. LATTA, s. f. Lamiera di ferro diftesa mero del più, in luogo di Lati. V. Ban in falda sottile, e coperta di ftagno, che da, Costa, Gallone. Anor colla man de. LATRÁBILE, add. d'ogni g. Atto al si fabbrica in Germania. Cono formato fra il lato minco m' aperfe. Petr. E delatrare. Migal. lett. di sughero, per di dentro voto, e impegliendogli il lato, in sul quale era, in LATRABILITÀ, s f Proprietà estrinciato, e per di fuora soppannato di latfull' altro velger vogliendosi sì sivetta- seca di latrare, appartenente al Caneta. Sagg. nat. esp. mente il fece, che ec. Bocc. nov. La latrabilità del cane, corrisponde al §. Latta, e per lo più Latte, al pl. T. la visibilità dell' uomo. Magal. lett. Marinaresco. Nome di alcuni pezzi di LATRAMENTO, s. m Litratus.. Ilegname, che incatenano gli aiberi, e altre parti delle navi LATTAJO, s. m Voce dell' uso. Colui, che vende latte. S. Lato, per Banda, Parte, o Luogo di qualsivogia cosa. Le latora, delle quali vie tutte di rofai bianchi, ec. era-latrare; Il latrato. Cerbero alzòe le tre no quasi chiuse. Bocc. nov. Le legioni tefte, e insiemente mise fuori tre latrapofte alle latora, per codarila, o misere-menti ec. Com. Inf denza lasciato il luogo, corfero all'asciut. LATRANTE, add. d'ogni g. Che la- §. Dicesi anche Lattajo, Colui che fa to. Tac. Dav ann Egli mandò in egni tra; Abbajante. Tafs. Ger e vende lavori di latta. V. Stagnajo. lato. Che pur contesto avendo ogni fuo LATRÁRE, v. n. Latrare: Abbaja. LATTÀJO, JA, add. Voc. Lat. Di lato tenacimente di robufta trave, ec. re, che è proprio de' cani. Dentro nco- latte, ed è per lo più aggiunto di NutriTass, Ger. E dall' un lato punge vergominciarono a latrave due grandissimi ca. ce onde Nutrice buona lattaja, vale gna, e duol, che 'ndietro mi rivolue,ni. Filoc. Cerbero, fiera crudele, e di. Che abbia latte di buona qualità, e quanPetr. Prefe per fua seconda moglie ma. versa con tre gole caninamente latra.tità. La nutrice sia buona lattaja,e abdonna Fulvia, che era forella di madon-Daat. Inf. bondante Libr. cur. malatt. na Ginevera, mı solo dal lato di mi. dre. Salvin Spin §. Porre da un lato, da canto, o da parte, vagliono Deporte; Lasciare. I loro anziani, e governatori, poßto il sen. no dall' uno lato, osaron dire ec. M Vill. §. Lato, dicesi da' Notomisti ad Al cuni muscoli del corpo umano. I lati, o quadrati di Gileno sono muscoli de capo. § Ed in forza di sust. per Latrato. Il for latrare sia grave, e con grande aprimento di gola. Cresc. LATTAJUOLA, s. f. Herba la&taria. Sorta d'erba, col latte della quale si cu rano gli sparvieri. Si curano (gli sparPer similit. Gridar contro di alcu vieri) con latte d'erba, la quale lattano; Minacciar cogli sguardi, e con pajuola è chiamata. Cresc. role ed anche Mettere strida da pazzo LATTAJUOLO, s. m. Uno de' primi e furioso. Bruto con Cafsio nello 'nfer- denti, che cominciano a mettere quan. no latra. Dant. Par. La debole, e vec. do si latta. La lingua Fiorentina è non chia mente, non potendo ciò sostenere, folamente viva, ma nella sua prima gioin lei smarritasi, la rendè pazza, sic. vanezza, e forse non ha messo ancora i come il suo latrare per li campi fe ma- lattajuoli. Varch Ercol. nifeste . Fiamm. LATRATO, s. m. Latratus, La voce, che manda fuori il cane abbajando. V. Abbajamento. Ma i giacenti cani ec. veloci con altro latrato gli corsero sopra. Amet. §. Oggi più comunemente dicesi di Quelli delle beftie. E se una sega vecchia, ed isdentasa mette più lattajuoli, o men d' un bue. Burch. §. Lattajuolo, chiamano gli Aretini una Torta di latte nel tegame, fatta di LATRATORE, verb. m. Latrator latte, di uova, e zafferano, che i ConGhe latra; Che abbaja. Gli apparve un tad ni la mattina di Corpusdomini pordemonio latratore a guisa d'un cane. Fr.tano in Arezzo a casa del padrone, per Giori Pred. Da alcuni sono chiamati la-antico coftume. Red. Voc. Ar. §. Lui d'una figura, diconsi da' Geo metri Le linee, che la circoscoscrivono Ne' triangoli rettangoli i due lati fra' quali è compreso i'angolo retto dic n si Cateti, ed il terzo, l'Ipotenusa. Ne gli altri triangoli sono chiamati Gam be Pitagora sovò la potenza del lato sotteso all' angolo vetto nel triangolo, e perciò sagrificò cento buoi. Magal lett §. Lato di carta, chiamasi degli Are-proprio de' cani. Varch. Ercol. tini l'ottava parte di un foglio, che in Firenze direbbono Facciuole di carta. Red, voc Ar. § Dicesi in prov Chi muta lato, mu. sa fato. V Fato. $. A lato, e Allaco, e Da lato, po. sti avv. vagliono Da canto; Per fian co. Questi avendo racconciato il forte arco, da lato a lui con la favetra gia. seva. Amet. LATO, TA, add. Voce Latina. Lar. go, e Spazioso Ae hanno late, e col. li, e visi umani. Dant Inf LATOMIA, s. f. Latomia. Luogo, donde si rescindono, e staccano i mar. mi; Cava di pietre; e dicesi propria. mente di Quelle, in cui dagli Antichi formavasi una prigione Minor di questo furono riparate te latomie di Siracusa, le carceri di Agrigento. Segner. Pred. LATORE, s. m. Voc Lat Portatore. Il latore della presente lestera. La sal mercanzia ci è comparsa ascrutta e ben condizionata per avvisare il corrispon dente della diligenza del latore o condossiero. Min. Malm. tratovi dal verbo Latino latrare, che è § Dicesi proverb. Vendetta di cent'an- LATRINA, s. f. Fogna; Cloaca. V Laterina. Poi riesco dentro la terra per un largo alto spiraglio, rottura antica. or pubblica latrina. Buon. Fier. L'am bir la soprintendenza delle latrine, l'im mergersi nella marcia delle carogne. Se gner. Mann. LATTARE, v. a. Lactare. Allattare. Siam con quel Greco, che le Muse lattar più, ch'altro mai. Dant. Purg. §. Lattare, v. n. Prendere il latte Poppare. Ne' monti, dov' io uso i' apparai da quelle muse che già li guardaro, e nelle braccia lor crebbi, e lat. tai. Amet. LATRO, Voce, che s'usa talvolta per cagion di rima nell' istesso modo, e significato di Ladro. V. LATTARUOLO, s. m. T. di FerrieLATROCINIO, s. m. Latrociniumra. Lastra quasi simile alla coperta, con Ruberia; Ladroneccio. Temendo ch' io un buco in mezzo, posta appiè della non mi vada a querelare di questo tuo la fornace. trocinio ha voluto rendermi il mio con LATTATA, s f. Bevanda fatta con questo arzigagolo. Ambr. Furt. mandorle, semi di popone, o simili," S. Latrocinio, per Le robe rubate e stemperati con acqua, e passati per ista. Infra gli altri ch'erano pieni del latro-migna, la quale si dà per lo più a' feb| cinio dei gran sacco, ec. più volte si vol- bricitanti per rinfrescare. Più comunem. dicesi Orzata. Min. Malm. di Storione ec. condan l' uova che son gettate dalle fem-sorta di latticinio, perchè tutti i latti. §. Fare una lattata, si dice Quando e l'altro collo. Id. Oss. "an. §. Lattato in forza di sust. dicesi da' Chimici moderni a Tutti que' sali, che risultano dalla combinazione dell' aci. do del siero inacetito, V. Lattico. LATTATRICE, verb f. Nutrix. Che dà il latte. Una lupa fue a loro la lat. tatrice. Fr. Giord. Pred. le LATTE, s. m. Lac. Sugo, che esce dal. Poppe delle femmine, Le tre sostanze più note del latte sono Cremore o Burro, Siero, e Cacio. V. Quanti an. cora, primachè efsi il maternale latte abbiano preso, se n'uccidono? Lab. Non fare, come agnel, che lascia il latte del la sua madre. Dant. Par. §. Poeticamente vale Infanzia ; Tempo in cui il bambino non è ancora spop. pato. Ch' or fofs' io spento al latte, alla culla Petr. e S. Vitella di latte e simili, vale S. Latte di mandorle, si dicono le §. Acqua di latte, dicesi il Siero del latte, dopo che n'è stato cavato il burro. §. Latte, per lo stesso, che Lattificio. Sirappa le foglie dell' esula, e raccogli quel laste, che ne cola, Allo fefso vale il laste delle foglie del fico. Libr, cur. malatt. §. Laste verginale, Infusione di sal gomma disciolto nell'acqua, colla solu zione di sal di Saturno, e coll' aceto di piombo, che serve per medicamento, e per liscio; e si chiama Latte, perchè mescolato coll'acqua, la fa divenir co me latte. Voc. Cr. §. Latte di gallina, vale Cibo squisito, e quasi impossibile a trovarsi . On de volendosi lodare un banchetto, si dice: E' vi fu del latte di gallina: Red. Or. Tosc. §. Latte di gallina, si chiamano an S. Latte di gallina, Così è chiamata Cardo latteo, o Cardo S. Maria. V. §. Latticinoso, vale eziandio Di co. lore, e Di sostanza simile al latte. Ol tre questi 14. globi, banno (i lombri pieni di materia latticinosa bianchischi) 8. altri globi, o sacchetti ec. tut. sima. Red. Oss. an. liarm. Di una persona avvistata, e di beli colore. poichè l'ebbe partorito e levato dal latte, Chimico. Aggiunto dato all'Acido dal LATTICO, ICA, add. Neologismo siero inacetito. LATTIÈRA, s. f. Fabrica, ove si lamina il ferro, e si riduce in latte. del grano Quando il granello è ancora ri- nosa. LATTIFICCIO, s. m Humor lacteus. come S. Latti, T. di Ferriera. Le fecce, ch'e Quell' Umore viscoso, e bianco, scon del ferro per ridurlo a perfezione late, che esce dal picciuolo del fico anella ferriera, e che sono il calo maggior cerbo, e da rami teneri, e dal gambo Diconsi anche Loppe o minore secondo la qualità de' carboni delle sue fogie verdi, e da ogni altra parte de la pianta quando è in succo LATTEGGIANTE, add. d'ogni ge da cose simi. Las ficcio, la qual gli dan tra verdi fronde di lasteggiante co. Salvin, disc.. Rappiglieremo il ca. Lat:fcens. Che ha latte. Molti albergo parola da noi è fatta quasi latte di fifico. Alam. Colt. cio ec. co' fiori del cardo salvatico, cerbo ha sempre il tificio. Allegr. I col lattificcio del fico. Cresc. It fico acerto latte il quate chiaması laztificcio, ramesti freschi del fico buttano fuori un usato da' Pittori per temperare i colori a guazzo. Voc Dis. latta; Lattante; Latteggiante. Come LATTIGINOSO, OSA, add. Che è o al colore dell' acqua dealbata dal at di colore, o di sostanza simile al latte, V. Latticioso. te. Pietra picea lastiginosa. Gab Fis. . mo ta crosta, le quali vengono per la LATTIME, 5. m. Achores, Bolle coa vita e per lo più nel capo a' bambini, S. Latteo, Aggiunto di pesce, dicesi che poppano, La cui scienzia non si Del maschio allorchè ha il latte con chefendeva forse più oltre, che il medica. feconda l' uova. Dentro della nassa mettendo quì viva la femmina pongonla sot. re i fane ulli del latime Bocc nov. S. Lattime, T. degli Smaltatori. Le il latteo scaro. Salvin. Opp. pesc. so quelle buche, dove volentieri Soggiorna smalto sodo S. Vene lattee. V. Vena. S. Dieta lattea, o Vita lattea. V. Vita. §. Lattizzo, sembra anche Sorta di di latte, come la giuncata; Torta di le grillande per bacchetti, e le coppelle, LATTERUOLO, s. m. Vivanda fatta guarnimento antico. Lasciando correve latte, o simile, Danar quaranta per lae i lastigzi, e i cinciglioni. Franc. Sacch. Franc. Sacch. rim. malvagia, e diece belli, e buoni latterueli. nov. ladietro. È pastor_certi tapretti accis ¡goni suoi rotar ambisce Jac. Sold. sat. | sangue, e corre al lavamine. Malm.` diene, e certi for lattongi hanno infil. LAVA, s. f T de' Naturalifti. Mate §. Lavamane, per Acquajo del refet. zui. Morg. ria ftrutta, simile a vetro opaco, la qua. torio, ne'Monafterj, e nelle Sagreftie do LATTOVARO, LATTUARIO, ele, nel tempo dell'eruzioni d' un Vulca-ve i Religiosi si lavan le mani. LATTUARO, s. m. E ectuarium. Elet.no, scorre a guisa di torrente di fiamma, tuario; Elettovaro. Composto di varie e indi s' indura come pietra. Lava volcose medicinali ridotte a una consisten. canica, cavernosa, porosa, cellulare, za simile a quelle della mostarda, e del¦ brecciata, ec. funicolare, ec. Gab. Fis. mele, e che ha per materia, e sogget. LAVABILE, add d'ogni g. Che può to lo zucchero, o'l mele Lasciamo a lavarsi. Cost ancora tutti i panni lani re d'aver le lor celle piene d'alberelli lavabili, ed i gusci delle materasse, e di latrovavj, e d'unguenti colmi. Bocc. dei guanciali. Cocch disc. nov. Lattovari dolci, oppiari. Ricett. LAVABO, s. m T. Ecclesiaftico. Ac Fior. ant. Ne comporrai uno lattuario, quajo delle Sagristie. ma proceura abbia buon corpo. Libr cur. malatt. In oltre si è usato la polvere vi. perina, ec. un lattuario magistrale, ec. Red. cons. LAVAMENTO, s m. Laverio. Il la vare. E quando i lavamenti erano fini. si, fe per isciagura le si pones una mosca in sul viso, questo era sì grande scan. dalezzo ec. Lab. Per lo lavamento dell' acqua di fuori si cognosce il purgamento del peccato, che è nell'anima d'entro. Scal. S. Ag. LAVANDA, s. f. Lavatio. Lavatura; Lavamento; Liquore in cui si lava checS. Dicesi anche a Quella cartella che chè sia; Lavacro; Bagno; Bagnuolo è al corno sinistro dell' altare in cui so Messo con parecchi foglie d'alloro nell' no le preghiere da recitarsi dal Sacerdo-acqua, e dato bere,e fattong una lavante mentre si lava le mani. da, ne rende la forma di prima. Fir. As. Per coadjuvare a questa lavanda di piedi, che forse sard`una dell'opere di mi. sevic-dia corporale, nella quale la Sig. M. passerà lè sere di questa settimana. Magal. lett. LATTUGA, s. f. Lauen. Erba da in- LAVACÁPO, s. m Jurgium. Bravata salata, che fa cesto, così chiamata per. Un lavacapo, secondo me, son gli è manchè abbonda di latte, e di cui m›lte so- cato, e tocco ha qualche cappellaccio. Ii no le varietà, che si coltivano negli or. lavacapo non è stato caldo per cossui al- || ti, come Lattuga romana, Lattuga ere-trimenti. Buon. Fier. spa, Latiuga a palle, ec. Ma il suolo era ripieno di fronzuri cavoli, e di ce. stute lattugbe. Amet. Or che in numer medesmo in terra sparte le novelle sue fronds ba la lattuga. Alam Colt. §. In proverb. Der la lastuga in guar. dia a' paperi, o simili, vale Dare in guardia alcuna cosa a persona, da cui appunto bisognava guardarla. LAVANDÁJA, e LAVANDÀRA, s. f. Lotrix Colei, che lava i panni lini a prezzo. V. Rucato, Ranno, Sapone. Tu ti avvezzi a favellare ec. come la lavandaja, e la trecca. Galat. Ed a quella, ogni volta che hanno provato di venire, LAVACÈCI, s. m. Ineptus homo. Vo- S. Lavanda, T. Officinale, e del Matce bassa; e si dice a Uomo scimunito, etiolo, lo ftesso, che Toscanamente dicedappoco. Non meno sufficiente lavaceci, si Spigo. V. che fosse Gianni Lotteringhi. Bocc. nov. LAVACRO,sm Lavaerum. Luogo, o Recipiente dell'acque, dove altri si ba gna, e si lava La fabbrica de' bagni o. vientali divisi in onto bei lavacri coper. ti, e difesi. Cocch Bagn. Ed in sì dolDices pure A al labbra tal lettuce, e nobile lavacro mentre il polmone ga, per far intendere, che secondo le min tutto s'abbevera ec. Red. Ditir. qualità de' soggetti s'accomodan le co. se, che a loro convengono. ferd Prov. S Lattuga salvati a, Lactura se vio. la Lisn. L Aura Sylveftris. Pianta che masce nelle ripe con foglie mizze pen. nate, verticali, spinose nella costola e me! bɔrdo, che entra nel siroppo di ci coria composto volg. detto di Niccole § Lavacro, per Lavamento, ma per lo più fig. e nello fte softenuto. Ma per sua misericordia e' ci ha fatto salvi per il laviero del sanque suo Lasc.Or Cr. ◊ Pur fig. dicesi della Confessione sa cramentale, come que la per cui l' uomo è lavato, e mondato de' suoi peccati Non vogliono sottomettersi al giudicio, e al lavacro della confessione. Cavalc Frutt 6. Chiamasi anche Lutuga si vitica, e Littuga velenosa, o caprina del Linling. neo detta Laura vivosi. Una Sorte di lattuga che nasce lungo fosse, e nel le ripe, il cui latte è giallastro ed ha Iodor di papavero. Dicesi che se ven ga gittata in mare avvelena i pesci che si trovano nelle vicinanze §. L 1u31 non m127, ficesi Quella che si pone bagnando i sem con vino per che faccia in poco tempo l'insalata Quefta medesima lattuga i fira di ge merosi vini tratta prima del tempo dall' utero della terra, chi mim ngại con elegante maniera di dire Lattuga non Bata. Silvin. dise. §. Dicesi anche Lattughe, per Gor. giera, o Quell'ornamento delle camicie, che si chiama anche Gala V Lattugone. LATTUGACCIA, s. f. Pegg di Lat fuga; Lattuga tallita, o altrimenti cat tiva. Fir. Á1. | Sa SLavacro coll'aggiunto di Santo, hanno sempre trovata occupata da lá. vandare. Car. lett. LAVANDAJO, s. m Voce dell' uso. Lavatore; Che lava i panni linia prezzo. LAVANDARA. V. Lavandaja. LAVANÈSE, s m Lo stesso che Capraggine. La capraggine, ovvero lavanefe, che nasce ne" lesti'de' fiumicelli. Libr. cur. malatt. LAVANTE, add. d'ogni g. Che lava. A te d'intorno i Selli abitan Vati, non lavanti i piedi, dormenti in terra. Salvin. Iliad. LAVÅRE, V a. Lavare. Fat pulita, e netta una cosa, levandone la sporcizia con acqua, o altro liquore. V. Nettare, Aftergere, Mondare, Purgare. Suvi sto. LAVAGNA, s. f. Lipis fossilis ; ar- vigli colla vena, e coll' acqua salsa lava. desia Spezie di schifto duro, rosso, ne va. Disideroso di volgersi al mare per la. riccio e per lo più turchino, e in laftre, varsi, si corse a man siniftra. Tinto sopra di cui si disegnano a' principianti che tutta colle fue lagrime la lavd. Bocc. le figure geometriche. Si adopera prinnov, Dimmi lenzuɔla lavate per amor di cpalmente a coprire i tetti; e commet Dio. Fr. Giord. Pred. Quella sinistra tendola insieme con certa maeftria, ser-riva, che si lava di Rodano, poich'è ve per far pozzi da olio. Lavagna nera-misto con Sorga. Dant. Par. cioè Si ba Brida teiti. Lavagna di color porporino. La pietra lavana, sopra di cui si disegnano a' principianti le figure geo metriche, è la pietra del paragone degl' ingegi Viv Prop. LAVAGNATO TA, add. Che è di co lor di lavagna. Diaspro di Sicilia pu LUTTUGHEVOLE, add. d'ogni g.ro, lavignato. Gab Fis Che è simile alla lattuga. Prendi or d'ancusa il lattughevol crine, ed ora il cinquefoglio. Salvin Nic. Ter. LAVAGNINO, INA, add. Che è fat. to a sfoglie come la lavagna. Carbone fossile lavannino Gab Fis. LAVAGNOSO, OSA. add. Lavagni no. Pietra lavignosa. Antracite lava gnoso. Gab Fis. Targ. ec LATTUGINOSO, OSA, add. LattigiBoso Di colore biancaftro, o lattuginoso sasieme, o rosaceo. Cocch. Bagn. LATTUGONE, S m. Accrescit, di LAVAMANE, e LAVAMANI. s. m. Lattuga in signif di Gala. Quindi è Arnese con tre piedi da posarvi sopra la eb: il bel zerbin tanto patisce se tu nol catinella per lavarsi le mani. E feci miri aller she 'l gran rigoglio de' lattu- ¡ come chi s'è rosso il mase, che vorsa il gna. §. Lavar il capò a uno, e spesso vi si aggiugne col ranno caldo, e talora col freddo, e più efficacemente co' ciottoli, ovvero colle frambole, vale Dirne male. D' uno, che dici male d' un altro, quando colui non è presente, s' usano questi verbi: cardare, scardassare tratti da' cardato vi, e dagli scardassieri ; lavargli il capo da barbieri, e vi s'aggiugne spelse volte col ranno caldo, e salova col freddo, più efficacemente co' ciottoli, ovvero colle frombole. Varch Ercol. §. Lavare il capo a uno, vale anche Riprenderlo acremente; che anche si dice Fave una risciacquata, un rabbuffo. V. Lavacapo. §. Lavare il viso, si dice d'una pittu |