Al manco lato; e ciò gli altri seguendo, 885 890 De' Ciclopi approdammo. È per sè stesso Di molti legni il porto, ove giugnemmo; 895 Ma sì d'Etna vicino, che i suoi tuoni E le sue spaventevoli ruine Lo tempestano ognora. Esce talvolta Laevam cuncta cohors remis ventisque petivit. 26 565 570 Da questo monte a l'aura un' altra nube Faville, che di cenere e di pece Fan turbi e groppi, ed ondeggiando a scosse Che van lambendo a scolorir le stelle; E non estinto, sotto a questa mole E del ferito petto il foco uscendo 905 910 915 575 Turbine fumantem piceo et candente favilla; |