Commento alla Divina commedia d'Anonimo Fiorentino del secolo XIV, Zväzok 2G. Romagnoli, 1868 |
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Commento alla Divina commedia d'Anonimo Fiorentino del secolo XIV, Zväzok 2 Cosimo Ceccuti Úplné zobrazenie - 1869 |
Commento alla Divina commedia d'anonimo fiorentino del secolo XIV, Zväzok 2 Pietro Fanfani Úplné zobrazenie - 1868 |
Časté výrazy a frázy
Acam acciò alcuna amore andorono anima appresso Arno Auttore avarizia avea avea nome Beatrice buono CANTO capitolo d'Inferno Carlo carro ch'è ch'egli ch'era ch'io chè Chiaro appare Chiesa Cicilia cielo circulo colla com'è detto comincia compie suo capitolo corpo Cristo Davit dell'Auttore dice l'Auttore dicea diletto dimanda dirietro discrive donna ebbe ebbono elli emisperio Eneida Equatore erono Esti Eunoè facea fece figliuolo fiume furono gente Giocasta grazia grifone guarda Iddio imperadore Inferno innanzi intelletto intende invidia Jerusalem l'altro l'anima l'Aut l'uno luogo maraviglia Meleagro messer moglie mondo monte morte mostra notte occhi Ovidio padre Papa parea parlare parole passi peccato piè Piramo poeti predetto prieghi purga Purgatorio quivi ragione rimase rispose santo sapere scienzia signore simile Sordello spezie Stazio superbia Tebe terra terza tocca tosto trattato umana uomini uomo vedere veggendo venire verso veruno vidde Virgilio virtù vizio vizj volontà vuol dire
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Strana 499 - e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu' io a lui men cara e men gradita ; E volse i passi suoi per via non vera, Immagini di ben seguendo false, Che nulla proiuission rendono intera. Né l'impetrare spirazion mi valse. Con le quali, ed in sogno ed altrimenti, Lo
Strana 134 - Quando sarai di là dalle larghe onde, Di' a Giovanna mia, che per me chiami Là dove agi' innocenti si risponde. Non credo che la sua madre più m' ami, Poscia che trasmutò le bianche bende, Le quai convien che misera ancor brami. Per lei assai di lieve si comprende, Quanto in femmina fuoco d
Strana 458 - ogni parte oliva. Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte. Non di più colpo che soave vento, Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U' la prim' ombra gitta il santo monte: Non però dal lor esser dritto sparte Tanto, che gli
Strana 194 - Siena, Ogni vergogna deposta, s'affisse; E lì, per trar l'amico suo di pena, Che sostenea nella prigion di Carlo, Si condusse a tremar per ogni vena. Più non dirò, e scuro so che parlo; Ma poco tempo andrà che i tuoi vicini Faranno sì, che tu potrai chiosarlo. Quesl' opera gli tolse quei confini.
Strana 384 - si consola con nanna. Deh, frate], or fa che più non mi ti celi ; Vedi che non pur io, ma questa gente Tutta rimira là dove il sol veli. Perch'io a lui: Se ti riduci a mente Qual fosti meco, e quale io teco fui, Ancor fia grave il memorar presente. Di quella vita mi volse costui
Strana 100 - Ella non ci diceva alcuna cosa; Ma lasciavane gir, solo guardando A guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando Che ne mostrasse la miglior salita: E quella non rispose al suo dimando; Ma di nostro paese e della vita C' inchiese. E il dolce Duca incominciava:
Strana 231 - vai, Per carità ne consola, e ne ditta Onde vieni, e chi se'; che tu ne fai Tanto maravigliar della tua grazia, Quanto vuoi cosa, che non fu più mai. Ed io: Per mezza Toscana si spazia Un fiumicel che nasce in Falterona, E cento miglia di corso noi sazia. Se ben lo intendimento tuo
Strana 117 - umana colpa esenti. Quivi sto io con quei che le tre sante Virtù non si vestirò, e, senza vizio, Conobber 1' altre, e seguir tutte quante. Ma, se tu sai e puoi, alcuno indizio Da noi, perché venir possiam più tosto Là dove il Purgatorio ha dritto inizio. Rispose: Luogo certo non e
Strana 42 - Che, come fa, non vuoi che a noi si sveli. Matto è chi spera che nostra ragione Possa trascorrer la infinita via, Che tiene una sustanzia in tre persone. State contenti, umana gente, al quia; Che, se potuto aveste veder tutto, Mestier non era partorir Maria: E disiar vedeste senza
Strana 98 - Ei non s'arresta, e questo e quello intende; A cui porge la man, più non fa pressa; E così dalla calca si difende. Tal era io in quella turba spessa, Volgendo a loro e qua e là la faccia, E promettendo mi sciogliea da essa. Quivi era l'Aretin, che dalle braccia Fiere di