L' Aminta di Torquato Tasso ed Il pastor fido di G. B. Guarini coll'analisi di P. L. GingueneTipogr. di commercio, 1824 - 367 strán (strany) |
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Achille Tazio albergo allor altrui amante amare Amarilli Aminta amore anco Apostolo Zeno Arcadia Argo assai avea baci begli occhi bella brami cagion cangiar ch'è ch'io Chè cieco cielo colei colla cotal credi cruda crudele d'Aminta d'amore d'ogni Dafne damma dardo degno dice diletto dimmi dolce dolcezze dolor donna Dorinda dramma dramma pastorale Ecco Egle Elide Ergasto fanciullo fede fera figlio foco fugge garzon gran Guarini infelice inferno inganno lagrime lascia leggiadro lieta Linco Litiersa medesmo Melampo Mira Mirtillo misero Mopso morire mortale morte Nicandro ninfa oggi Oimè omai opra Oracolo padre parli Pastor fido pastorale pena pensiero petto piaga pianto piè pietà poeta prego quivi sangue Satiro SCENA sdegno selve sento Silvio soave sospiri spirto strali Tasso teco Tirsi tosto troppo trova Uranio vede veggio viva vuoi
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Strana 31 - Amiam, che non ha tregua Con gli anni umana vita, e si dilegua. Amiam: che '1 Sol si muore e poi rinasce, A noi sua breve luce S'asconde C '1 sonno eterna notte adduce.
Strana 105 - Passai per là,dov'é'l felice albergo. Quindi uscian fuor voci canore e dolci E di cigni , e di ninfe, e di sirene, Di sirene celesti; e n' uscian suoni Soavi e chiari, e tanto altro diletto, Ch'attonito godendo, ed ammirando, Mi fermai buona pezza.
Strana 126 - Come la fuga dell' altro concesse Spazio a lui di mirare , egli rivolse I cupidi occhi in quelle membra belle, Che, come suole tremolare il latte Ne' giunchi, sì parean morbide e bianche : E tutto '1 vidi sfavillar nel viso.
Strana 93 - D'un amor pien di gioia e di salute? Mira là quel colombo Con che dolce susurro lusingando ^ Bacia la sua compagna...
Strana 229 - O primavera, gioventù de l'anno, bella madre di fiori, d'erbe novelle e di novelli amori, tu torni ben, ma teco non tornano i sereni e fortunati dì de le mie gioie; tu torni ben, tu torni, ma teco altro non torna che del perduto mio caro tesoro la rimembranza misera e dolente. Tu quella se...
Strana 99 - Vissi a questa così unito alcun tempo, che fra due tortorelle più fida compagnia non sarà mai né fue. Congiunti eran gli alberghi...
Strana 113 - nsieme insieme Chieder consiglio all'acque, in qual maniera Dispor dovesse in su la fronte i crini, E sovra i crini il velo , e sovra '1 velo I fior che tenea in grembo; e spesso spesso Or prendeva un ligustro, or una rosa, E l'accostava al bel candido collo, Alle guance vermiglie, e de...
Strana 100 - Taci, taci, non ti lagnar, Filli, perch'io con parole d'incanti leverotti il dolor de la picciola ferita. A me insegnò già questo secreto la saggia Arezia, e n'ebbe per mercede quel mio corno d'avolio ornato d'oro...
Strana 107 - Tu a' begli occhi insegnasti Di starne in sé ristretti, E tener lor bellezze altrui secrete : Tu raccogliesti in rete Le chiome a l'aura sparte...
Strana 101 - Colgon sì dolce il sugo, dome fu dolce il mel , ch' allora io colsi Da quelle fresche rose, Se ben gli ardenti baci, Che spingeva il desire a inumidirsi, Raffrenò la temenza , E la vergogna; o felli...