La divina commedia, Zväzok 1

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Dallo stab. Civelli, 1868

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Strana 179 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Strana 72 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Strana 82 - Tu se' lo mio maestro e il mio autore: Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m
Strana 170 - Nel freddo tempo, a schiera larga e piena ; Così quel fiato gli spiriti mali Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sè lunga riga ; Così vid...
Strana 87 - Ch' ella mi fa tremar le vene ei polsi. A te convien tenere altro viaggio, Rispose, poi che lagrimar mi vide, Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l...
Strana 602 - E come a gracidar si sta la rana Col muso fuor dell'acqua, quando sogna Di spigolar sovente la villana: Livide insin là dove appar vergogna, Eran 1' ombre dolenti nella ghiaccia, Mettendo i denti in nota di cicogna.
Strana 31 - Et ait Dominus Deus ad serpentem: Quia fecisti hoc, maledictus es inter omnia animantia et bestias terrae; super pectus tuum gradieris, et terram comedes cunctis diebus vitae tuae. Inimicitias ponam inter te et mulierem, et semen tuum et semen illius; ipsa conteret caput tuum, et tu insidiaberis calcaneo ejus.
Strana 88 - Quand' io udi': se io mi trascoloro, Non ti maravigliar; che, dicend' io, Vedrai trascolorar tutti costoro. Quegli ch' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimiterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde 'l perverso Che cadde di quassù laggiù si placa'. Di quel color che per lo sole avverso Nube dipinge da sera e da mane, Vid...
Strana 249 - O Tosco che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto , Piacciati di restare in questo loco : La tua loquela ti fa manifesto Di quella nobil patria natio Alla qual forse fui troppo molesto. Subitamente questo suono uscio D' una dell' arche ; però m' accostai, Temendo, un poco più al duca mio.
Strana 119 - Vergine madre, figlia del tuo Figlio, Umile ed alta più che creatura, Termine fisso d...

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