Elegie : La Morte di CatoneGabinetto di Pallade, 1819 |
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... legge ; e in questo loco D'un agiato ruffian siedano i figli Nati in qualunque chiasso ; i figli quindi Di splendido trombetta , e d'ogni razza Di gladiator ; quindi a far plauso i colti Vengan giovani alunni : il folle Ottone , Che in ...
... legge ; e in questo loco D'un agiato ruffian siedano i figli Nati in qualunque chiasso ; i figli quindi Di splendido trombetta , e d'ogni razza Di gladiator ; quindi a far plauso i colti Vengan giovani alunni : il folle Ottone , Che in ...
Strana 65
... Legge ei frattanto , O scrive o dorme a suo piacer : che al sonno Della chiusa lettiga il buio invita . E pure ei ci previen . Fa impaccio a noi , Benchè il passo affrettiamo , un'onda a fronte Di popolo che vien ; d'altro che siegue ...
... Legge ei frattanto , O scrive o dorme a suo piacer : che al sonno Della chiusa lettiga il buio invita . E pure ei ci previen . Fa impaccio a noi , Benchè il passo affrettiamo , un'onda a fronte Di popolo che vien ; d'altro che siegue ...
Strana 79
... ( Legge è del ciel ) senza gli auspici tuoi . Spinto da te mallevador divento Se in Roma io son ; che al primo albor , t'affretta , Alcun ti preverrà , gridar ti sento . La Rada i campi aquilon , via più ristretta perversa stagion ...
... ( Legge è del ciel ) senza gli auspici tuoi . Spinto da te mallevador divento Se in Roma io son ; che al primo albor , t'affretta , Alcun ti preverrà , gridar ti sento . La Rada i campi aquilon , via più ristretta perversa stagion ...
Strana 83
... legge La nostra sete , e a suo piacer ciascuno L'angusto nappo o il calicione elegge . Maligni conti in su l'aver d'alcuno Là non si fanno ; e al ballerin famoso Volger non degna un sol pensier veruno . Pertinet , et nescire malum est ...
... legge La nostra sete , e a suo piacer ciascuno L'angusto nappo o il calicione elegge . Maligni conti in su l'aver d'alcuno Là non si fanno ; e al ballerin famoso Volger non degna un sol pensier veruno . Pertinet , et nescire malum est ...
Strana 131
... legge ; e , tolta La facoltà di lacerare altrui , Muto restò con sua vergogna il coro . Nulla intentato infin ad or de ' nostri Poeti si lasciò ; nè scarsa lode Ei meritar , d'abbandonar le Greche Vestigia arditi , e a celebrar rivolti ...
... legge ; e , tolta La facoltà di lacerare altrui , Muto restò con sua vergogna il coro . Nulla intentato infin ad or de ' nostri Poeti si lasciò ; nè scarsa lode Ei meritar , d'abbandonar le Greche Vestigia arditi , e a celebrar rivolti ...
Časté výrazy a frázy
Abramo Achille affetti Agamennone alcuni altrui amico antichi ARBA Arbace Aristea Artaserse Atalia atque avea azione Beniamino Betulia carmi ch'io chè ciel Clistene Clitennestra colla comune condotta costume cotesto crede Creusa d'Achille d'Issipile d'Orazio Dacier degno Deidamia Demofoonte dialogo dice difetto Dircea discolpa dramma drammatiche ecco eroi Eurinome favola figlio forza fuggir furor Giasone Gioas Giuseppe gran Greci guisa ingegni Issipile l'azione lascia Learco legge Licida Licomede lunga Mandane Matusio medesimo MEGA CLE Megacle mente morte musica Numi Oh Dio Orazio osserva padre parlare parole passo personaggi piè pietà poema poesia poeta Poetica possono precetto presenta quae quid quod Racine ragione Sanadon satirica scena scioglimento scrittori sdegno sento Serse signor Metastasio SIMEONE sinderesi somma spettatori sposa stile sublime teatro Temistocle tenerezza Tespi tibi Timante Tito Toante trage tragedia tragico trasporti troppo trova Ulisse vede vegga verisimile versi virtù vuole
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Strana 343 - Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d'ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevan un tumulto, il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira.
Strana 321 - L'amico infelice' Rispondi, 'morì.' Ah! no, si gran duolo Non darle per me: Rispondi, ma solo : 'Piangendo partì.
Strana 106 - ... 10 scimus, et hanc veniam petimusque damusque vicissim; sed non ut placidis coeant immitia, non ut serpentes avibus geminentur, tigribus agni. Inceptis gravibus plerumque et magna professis purpureus, late qui splendeat, unus et alter...
Strana 144 - Natura fieret laudabile carmen, an arte, Quaesitum est : ego nec studium sine divite vena ; Nec rude quid possit video ingenium : alterius sic Altera poscit opem res, et conjurat amice.
Strana 134 - Verbaque provisam rem non invita sequentur. Qui didicit patriae quid debeat et quid amicis, Quo sit amore parens, quo frater amandus et hospes, Quod sit conscripti, quod judicis officium, quae Partes in bellum missi ducis, ille profecto Reddere personae scit convenientia cuique.
Strana 120 - Conversis studiis aetas animusque virilis quaerit opes et amicitias, inservit honori, commisisse cavet quod mox mutare laboret. Multa senem circumveniunt incommoda, vel quod quaerit et inventis miser abstinet ac timet uti, vel quod res omnes timide gelideque ministrat, dilator, spe longus, iners, avidusque futuri, difficilis, querulus, laudator temporis acti se puero, castigator censorque minorum.
Strana 338 - Un sol de' guardi tuoi mi costringe a voler ciò che tu vuoi. Caro, son tua cosi, che, per virtù d'amor, i moti del tuo cor risento anch'io. Mi dolgo al tuo dolor, gioisco al tuo gioir, ed ogni tuo desir diventa il mio.
Strana 138 - ... verum ubi plura nitent in carmine non ego paucis offendar maculis, quas aut incuria fudit aut humana parum cavit natura.
Strana 42 - Quamvis digressu veteris confusus amici, laudo tamen, vacuis quod sedem figere Cumis destinet atque unum civem donare Sibyllae.
Strana 268 - Qual era il genitor. Come in un punto, oh Dio, Tutto cambiò d'aspetto! Voi foste il mio diletto, Voi siete il mio terror.