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la medesima i Fiorentini, Lucchesi, Pistojesi, Volterrani, Pisani, che la compresero nel Trattato di Pace concluso in Napoli nel 1317., e nell' altro stabilito in Montopoli nel 1329.,' per i quali restò assicurata de' suoi Dominj (94). Essa si maritò a Riccardo da Camino Signore di Trevigi (95), e lasciò la sua Eredità ad Azzone Visconti Signore di Milano, Como, Vercelli, Piacenza, Cremona, Brescia ec. di lei Fratello uterino (96), Principe grande per la sua virtù e per la sua fortuna; il quale per tal conto si fece allora Cittadino Pisano, e mosse le sue pretensioni contro il Re di Aragona occupatore della Sardegna (97). Usciron poi da quella Famiglia Gio. Galeazzo, e Gabriello, i quali fecero pur troppo la più crudel vendetta delle offese, che nel furore dei partiti afflissero il Giudice di Gallura.

N. N.

ANNOTAZIONI.

(1) Nel doviziosissimo Archivio della Casa Roncioni di Pisa esistono molte Membrane, le quali mostrano l'antica potenza di questa Famiglia, come son quelle che appartengono agli anni 1094. 1104. 1111. 1133. 1130., in cui Guido Giudice di Gallara fece Giuramento di fedeltà alla Repubblica. Nel 1188. trovasi Eldito, Tancredi, Ugo, Anselmo, Bulgarino, ed altri nominati nel Giuramento di Pace fatto dai Mille Cittadini Pisani, che è riportato nella pag. 114. della Raccolta dei Diplomi del Cav. dal Borgo, il più illustre e benemerito Scrittore delle Cose Pisane. Li antichi Monumenti in gran nuE e

Tom. II.

mero fanno fede della potenza e della gloria di tal Famiglia, e sopra li altri son da rammentarsi tre Istrumenti, che si conservano in Firenze nell' Archivio Diplomatico di S. M. I., che furono stampati dal ch. Lami Istor. Eccl. Fiorentin. pag. 475. Contengono una Sentenza Arbitrale per sedare le discordie insorte nel 1238. tra diversi Signori del Contado Pisano e di altri Paesi Toscani; e da quelli si conosce quanto fossero potenti Ugolino, Gottifredo, Guglielmo, Gilberto, ed altri Visconti.

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(2) Il Cardinale Ottaviano degli Ubaldini della Pila avendo fra i suoi Cortigiani Ottone Visconti, fecelo creare Arcivescovo di Milano, lo che produsse ai Visconti la Signorìa di quel Paese, come attestano Ben. da Imol. e Cristof. Land. in Dant. Cant. X. Infern., e gli altri concordemente. Molti Scrittori sopra la fede di Galvaneo Fiamma, han creduto che Ottone fosse Figlio di Berto, e discendente dai Conti di Anghiera, da esso reputati Padroni dell' Insubria e Re d'Italia. Ma queste son visioni, come osservò Tristano Calco Genealog. Vicecomit. Mediol. Princip. Questi, sulla certezza dei Monumenti trovati nel Vecchio Archivio di Pavia, comincia il suo racconda Teobaldo Fratello di Ottone, Padre di Matteo Magno, e Avolo di Galeazzo, attestando di non sapere da quali Persone discendessero : Sed qui continenti Stirpe Mediolanensem maxime illustrarunt Otho Archiepiscopus habetur, cujus Parentes nominare equidem non ausim, quia nusquam leguntur "praeter apud eundem Flammam fatuitatum & ineptiarum adeo " loquacem & intemperantem, ut ne hac quidem in parte adhi,, bendam fidem censeam, qui Bertum & Bertam Vicecomites "Conjuges nuncupat, & ex eis progenitos dicit I Visconti di Pisa, nominati pure dal Calchi, fino nei due precedenti secoli avevano formata una Famiglia potentissima, e assai estesa per l'Italia. Da una Carta del 1094. esistente nell' Archivio Roncioni, e da altri Documenti potrebbero trarsi riscontri importanti per mostrare la probabilità, che i Visconti di Mila

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no discendano dai Pisani. Può vedersi l' Istoria dei Visconti descritta dal Sig. Giuseppe Volpi, e stampata in Napoli nel 1748.

(3) Fu Padrone del Giudicato di Gallura, cioè della terparte della Sardegna, e della terza parte del Giudicato Calleritano, e e nel suo tempo il più potente Sostenitore del Partito Guelfo, e perciò sempre in guerra guerra con i Ghibellini Pisani, ai quali recò gravissimi danni, come vedesi dalle Istorie di Tolomeo da Lucca, e di Guidone da Corvaja. Di esso possono consultarsi il Malevolti Ist. Sen. Par. II. Lib. III. ann. 1270., Raff. Roncioni Ist. Pisan. ms. Lib. X., Tronci Annal. Pisan., e oltre tutti li altri il Cav. Flam. dal Borgo Dissert. sopra l'Ist. Pisan. Dissert. 8.

(4) Di questi estesamente parla il celebratissimo P. Mattei Eccles. Pisan. Histor. Tom. II. in princ.

(5) Daniello nel Comm. all' Infern. di Dante Cant. XXXIII., Ammirat. Istor. Fior. Lib. III. al 1288.

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(6) Testamento del Re Arrigo presso il P. Petrarchi nella Vita del medesimo, ove dicesi: Item Henricum & Ugolinum

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carissimos Nepotes nostros ex excellenti Filia nostra & Viro "Magnifico Guelpho de Donoratico Genero nostro natos &c. No"bis Heredes aequalibus portionibus Heredes instituimus in Re"gno nostro Sardiniae,, disponendo di altri suoi Stati a favore di Alfonso Re di Castiglia, e di Federigo III. Langravio di Turingia suo Nipote.

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(7) Pietro delle Vigne Ep. Lib. C. 21. p. m. 156. Magnificentia nostra incongruum credidit & reputavit indignum. (8) Gio. Villani Lib. VII. Cap. 119.

1265.

(9) Landin. in Dant. Cant. XXXIII. dell' Infern. (10) Dom. Manni Tom. XII. De' Sigill. num. 8. (11) Membrana dell' Archivio Roncioni dell'anno (12) Morì in Montopoli, e fu sepolto in S. Miniato al Tedesco, come racconta Guido da Corvaja Fragm. Hist. li Scritt. Italic. Tom. XXIV. col. 682.

Pisan. tra

A

(13) Guid. da Corvaja tra col. 684. C. D.

li Scritt. Italie. Tom. XXIV.

1284. pag. 256.

(14) Tronci Annal. Pis. ann. (15) Guid. da Corvaja Fragm. Histor. Pis. fra li Scritt. Italic. Tom. XXIV. col. 83. Tolomeo da Lucca Breviar. Annal. Fuerunt multi interfelli de Pisanis . . . . multi etiam submersi in Paludibus, multi capti. Ved. Riccardacc. Malaspin. Ist. Fior. Cap. 201., Villan. Lib. VII. Cap. 48.

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(16) Ciò attesta Raffaell. Roncioni Istor. ms. pag. 218.

Può vedersi S. Antonin. Chronic. Part. III. Tit. 20. de Gregor.
XI. Cap. II. §. 3.1
3., e
Leonard. Aretin. Ist. Fior. tradotta

da Donato Acciajoli Lib. III.

ni

(17) Questi furono Bartolommeo Monaco, Ugolino Gatto, e Ugone Berci, come vedesi nella Deliberazione degli Anziaesistente in una Membrana dell' Archivio Roncioni segn. num. 102. 102. Ad comparendum coram Comite Ugolino A&tum Pisis in Domo Heredum Pacis in qua morantur Antiani Pis. Popul. Dominic. Inc. an. MCCLXXVII Ind. IV. Id. Junii.

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(18) Roncion., Tronc., e li altri Istorici Pisani.

(19) Perciò Dante rallegrandosi di trovarlo nel Purgatorio Cant. VIII. vers. 51.

Ver me si fece ed io ver lui mi fei,
Giudice Nin gentil quanto mi piacque
Quando ti vidi non esser trai rei

(20) Villan. Lib. VII. Cap. 50., Riccard. Malaspin. Istor.
Fior. Cap. 103., Tajol. Istor. Pisan. ms. Lib. IV. Cap. 31.,
Ammirat. Ist. Fior. all' anno 1276.
all'anno

(21) Chronic. Parmens. negli Scritt. Italic. Tom. IX. col. 841., Chronic. Estens. nel Tom. XV. col. 348. allegat. dal Murator. negli Annal. al al 1300., ove accenna le Feste grandiose, le quali furono fatte in tale occasione.

(22) Gio. Villani Lib. VII. Cap. 83. In questi tempi

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„ la Città di Pisa era in grande e nobile stato di grandi " e possenti Cittadini de' più d'Italia, & erano in accor

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Cittadi

e ciascuno per se tenea " no ; gran Corte, e con molti Cavalieri affiati cavalcava ciascuno per la Terra, e per la loro grandezza erano Signori di Sardigna, e di Corsie d'Elba, onde avevano grandissime rendite in pro" prio e per lo Comune, e quasi dominavano il mare co' " loro legni e Mercatanzie &c.

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(23) Ved. la Dissert. 10. del Cav. Flam. dal Borgo.

(24) Gio. Villan. Lib. VII. Cap. 91. „ Quadrella d'ariento „ Jacob. Aur. fra li Scritt. Italic. loc. cit. col. 586. lit. E. "Lapidibus Scarlato faxiatis. Ubert. Foliet. Hist. Jan. Lib. V. p. m. 120. Magna vi argentearum Sagittarum ac Globorum purpurea fascia velatorum.

(25) Villan. Lib. VII. Cap: 91.

(26) Dal Borgo loc. cit.

(27) Così racconta l'Ammirat. Istor. Fior. ann. 1284. " Conte Ugolino qual era Prigione in Genova, come anche i suoi Figlioli. (28) Giachett. Malaspin., Franc. Pipin. e altri presso il cit. Cav. dal Borgo Diss. 10. pag. 302. Not. 1.

(29) Istrumento del dì 3. Marzo MCCXCVIII. rog. da Ildobrandino Mascappa, esistente nell' Archivio della Pia Casa della Misericordia di Pisa Dec. 3. num. 3., contiene un Mandato di Procura, che il Conte Bonifazio di Donoratico fece nelic Carceri di Genova alla Contessa Balagia di lui Moglie, e al Conte Lotto della Gherardesca. Trovasi una Cartapecora nell' Archivio Roncioni del MCCXC. num. 89., ove un Istrumento Altum Januae in Domo sive Turri Salvaticorum in qua Carcer Comitis Fatii de Donoratico.

est Carcer

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