Opere di Pietro Metastasio, Zväzok 12Gabinetto di Pallade, 1819 |
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Strana 8
... abbia a legar per dimorare in lei , Quel libero desio che in me germoglia . Ne del nome Roman degno sarei , Se , giunto alfin di dieci lustri orinai , Non finissi costante i giorni miei . › Io , che ho del viver mio già scorso assai ...
... abbia a legar per dimorare in lei , Quel libero desio che in me germoglia . Ne del nome Roman degno sarei , Se , giunto alfin di dieci lustri orinai , Non finissi costante i giorni miei . › Io , che ho del viver mio già scorso assai ...
Strana 49
... abbia alla Greca or vesti Proprie alle cene , unga alla Greca il petto Con atletici unguenti , e al collo appesi Porti i segni alla Greca , onde superbi Escon dalla palestra i vincitori ; Confesso il ver , la sofferenza eccede . Uno l ...
... abbia alla Greca or vesti Proprie alle cene , unga alla Greca il petto Con atletici unguenti , e al collo appesi Porti i segni alla Greca , onde superbi Escon dalla palestra i vincitori ; Confesso il ver , la sofferenza eccede . Uno l ...
Strana 51
... Abbia di me chi , con le prugne e i fichi Passato il mar fu scaricato a Roma ? E val sì poco il respirar nascendo Il ciel dell ' Aventino , e in questo suolo Fin da ' nostri prim'anni esser nutriti ? Che far dobbiam se in adulare ...
... Abbia di me chi , con le prugne e i fichi Passato il mar fu scaricato a Roma ? E val sì poco il respirar nascendo Il ciel dell ' Aventino , e in questo suolo Fin da ' nostri prim'anni esser nutriti ? Che far dobbiam se in adulare ...
Strana 79
... abbia ardimento ( Legge è del ciel ) senza gli auspici tuoi . Spinto da te mallevador divento Se in Roma io son ; che al primo albor , t'affretta , Alcun ti preverrà , gridar ti sento . Rada i campi aquilon , via più ristretta La ...
... abbia ardimento ( Legge è del ciel ) senza gli auspici tuoi . Spinto da te mallevador divento Se in Roma io son ; che al primo albor , t'affretta , Alcun ti preverrà , gridar ti sento . Rada i campi aquilon , via più ristretta La ...
Strana 95
... abbia perduto il senno . Io vo ' , per non cadere in simil vizio , Darmi a ber largamente e sparger fiori : Nè mi cal se poi credono i Censori Che a me Bacco alterato abbia il giudizio . Qual fa l'estro Leneo cosa che degna Non sia di ...
... abbia perduto il senno . Io vo ' , per non cadere in simil vizio , Darmi a ber largamente e sparger fiori : Nè mi cal se poi credono i Censori Che a me Bacco alterato abbia il giudizio . Qual fa l'estro Leneo cosa che degna Non sia di ...
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Abramo Achille affetti alcuni alfin allor altrui amico antichi ARBA Arbace Aristea Aristotile Artaserse Atalia atque avea azione canto carmi ch'io chè ciel Clistene Clitennestra colla condotta costume cotesto crede Creusa d'Achille d'Issipile d'Orazio Dacier degno Deidamia Demofoonte dialogo dice diletto Dircea eroi Eurinome favola figlio forza fuggir furor Giasone Gioas Giuseppe gran Greci guisa ille ingegni Issipile lascia Learco legge Licida Licomede lunga MANDANE Matusio MEGA CLE Megacle mente morte Musa musica Numi nunc Oh Dio Orazio osserva padre parlar parole passo personaggi piacer piè pietà PIETRO METASTASIO poema poesia poeta Poetica possa precetto presenta pronto quae quid quod Racine ragione Sanadon SATIRA scena scrittori sdegno sento signor Metastasio SIMEONE sinderesi somma spettatori sposa stile sublime teatro Temistocle tenerezza Tespi tibi Timante Tito Toante tragedia tragico trova Ulisse vede vegga verisimile versi virtù vuol
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Strana 106 - ... 10 scimus, et hanc veniam petimusque damusque vicissim; sed non ut placidis coeant immitia, non ut serpentes avibus geminentur, tigribus agni. Inceptis gravibus plerumque et magna professis purpureus, late qui splendeat, unus et alter...
Strana 110 - Quae nunc sunt in honore vocabula, si volet usus, Quem penes arbitrium est et jus et norma loquendi.
Strana 142 - Apollo. natura fieret laudabile carmen an arte quaesitum est: ego nec studium sine divite vena nec rude quid prosit video ingenium; alterius sic 410 altera poscit opem res et coniurat amice.
Strana 112 - Descriptas servare vices operumque colores Cur ego, si nequeo ignoroque, poeta salutor? Cur nescire pudens prave quam discere malo ? Versibus exponi tragicis res comica non vult; Indignatur item privatis ac prope socco 90 Dignis carminibus narrari coena Thyestae.
Strana 327 - Eu ! Rem poteris servare tuam. Redit uncia; quid fit?' ' Semis.' At haec animos aerugo et cura peculi 330 Cum semel imbuerit, speramus carmina fingi Posse linenda cedro et levi servanda cupresso ? Aut prodesse volunt aut delectare poetae, Aut simul et jucunda et idonea dicere vitae.
Strana 216 - Incident, nee quarta loqui persona laboret. .Actoris partes chorus officiumque virile Defendat," neu quid medios intercinat actus, Q,uod non proposito conducat et haereat apte...
Strana 205 - A questo mio principal motivo quell' altro si aggiunge di far, per quanto è possibile, comprendere agli stranieri che a torto il nostro teatro disprezzano, che le poesie del Signor Metastasio adornate di musica sono poesie musicali; ma senza l'unione di questo ornamento sono vere, perfette e preziose tragedie , da compararsi alle più celebri di tutte le altre nazioni: tragedie corredate di unità, di costume, d'interesse, di sublime linguaggio poetico, di spettacolo, di meravigliosi accidenti,...
Strana 343 - Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d'ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevan un tumulto, il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira.
Strana 338 - Un sol de' guardi tuoi mi costringe a voler ciò che tu vuoi. Caro, son tua cosi, che, per virtù d'amor, i moti del tuo cor risento anch'io. Mi dolgo al tuo dolor, gioisco al tuo gioir, ed ogni tuo desir diventa il mio.
Strana 140 - Tu nihil invita dices faciesve Minerva ; 385 Id tibi judicium est, ea mens. Si quid tamen olim Scripseris, in Maeci descendat judicis aures Et patris et nostras, nonumque prematur in annum, Membranis intus positis : delere licebit, Quod non edideris ; nescit vox missa reverti.