Opere di Pietro Metastasio, Zväzok 12Gabinetto di Pallade, 1819 |
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... un riso , Che serenò l'aspetto suo feroce ; E , rimirando i mesti amici in viso , Disse : Deh qual dolor v'occupa il seno , E sul volto vi corre all'improvviso ? Forse vi duol ch'io sciolga all'alma il freno Perchè , scorrendo poi ...
... un riso , Che serenò l'aspetto suo feroce ; E , rimirando i mesti amici in viso , Disse : Deh qual dolor v'occupa il seno , E sul volto vi corre all'improvviso ? Forse vi duol ch'io sciolga all'alma il freno Perchè , scorrendo poi ...
Strana 15
... un lido solo , Nè certo segno i campi distinguea , Nè curvo aratro rivolgeva il suolo . Per gli antri e per le selve ognun traea Allor la vita , nè fra sete o lane Le sue ruvide membra raccogliea ; Che non temeano ancor le membra umane ...
... un lido solo , Nè certo segno i campi distinguea , Nè curvo aratro rivolgeva il suolo . Per gli antri e per le selve ognun traea Allor la vita , nè fra sete o lane Le sue ruvide membra raccogliea ; Che non temeano ancor le membra umane ...
Strana 16
Pietro Metastasio. Indi più d'un si vide insieme accolto Solo per tema del potere altrui , Cui fiero sdegno il freno avea disciolto . Poi , per aprir ciascuno i sensi sui , Colla lingua accennavà il suo parere , Che fu il modo primiero ...
Pietro Metastasio. Indi più d'un si vide insieme accolto Solo per tema del potere altrui , Cui fiero sdegno il freno avea disciolto . Poi , per aprir ciascuno i sensi sui , Colla lingua accennavà il suo parere , Che fu il modo primiero ...
Strana 22
... un de ' lati al pian sovrasta un colle Tutto scosceso e ruinoso al basso , Ameno poi là dove il giogo estolle . Di lucido piropo in cima al sasso Sfavilla un tempio che a mirarlo intento Lo sguardo ne divien debole e lasso . Veggonsi in ...
... un de ' lati al pian sovrasta un colle Tutto scosceso e ruinoso al basso , Ameno poi là dove il giogo estolle . Di lucido piropo in cima al sasso Sfavilla un tempio che a mirarlo intento Lo sguardo ne divien debole e lasso . Veggonsi in ...
Strana 26
... un giorno dia . Di tutto quello che comprendi e sai , Pompa non far , che un bel tacer talvolta Ogni dotto parlar vince d'assai . Muto de'saggi il ragionare ascolta ; Nè molto ti doler s'unqua ti fura Dovuto premio ignara turba e stolta ...
... un giorno dia . Di tutto quello che comprendi e sai , Pompa non far , che un bel tacer talvolta Ogni dotto parlar vince d'assai . Muto de'saggi il ragionare ascolta ; Nè molto ti doler s'unqua ti fura Dovuto premio ignara turba e stolta ...
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Abramo Achille affetti alcuni alfin allor altrui amico antichi ARBA Arbace Aristea Aristotile Artaserse Atalia atque avea azione canto carmi ch'io chè ciel Clistene Clitennestra colla condotta costume cotesto crede Creusa d'Achille d'Issipile d'Orazio Dacier degno Deidamia Demofoonte dialogo dice diletto Dircea eroi Eurinome favola figlio forza fuggir furor Giasone Gioas Giuseppe gran Greci guisa ille ingegni Issipile lascia Learco legge Licida Licomede lunga MANDANE Matusio MEGA CLE Megacle mente morte Musa musica Numi nunc Oh Dio Orazio osserva padre parlar parole passo personaggi piacer piè pietà PIETRO METASTASIO poema poesia poeta Poetica possa precetto presenta pronto quae quid quod Racine ragione Sanadon SATIRA scena scrittori sdegno sento signor Metastasio SIMEONE sinderesi somma spettatori sposa stile sublime teatro Temistocle tenerezza Tespi tibi Timante Tito Toante tragedia tragico trova Ulisse vede vegga verisimile versi virtù vuol
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Strana 106 - ... 10 scimus, et hanc veniam petimusque damusque vicissim; sed non ut placidis coeant immitia, non ut serpentes avibus geminentur, tigribus agni. Inceptis gravibus plerumque et magna professis purpureus, late qui splendeat, unus et alter...
Strana 110 - Quae nunc sunt in honore vocabula, si volet usus, Quem penes arbitrium est et jus et norma loquendi.
Strana 142 - Apollo. natura fieret laudabile carmen an arte quaesitum est: ego nec studium sine divite vena nec rude quid prosit video ingenium; alterius sic 410 altera poscit opem res et coniurat amice.
Strana 112 - Descriptas servare vices operumque colores Cur ego, si nequeo ignoroque, poeta salutor? Cur nescire pudens prave quam discere malo ? Versibus exponi tragicis res comica non vult; Indignatur item privatis ac prope socco 90 Dignis carminibus narrari coena Thyestae.
Strana 327 - Eu ! Rem poteris servare tuam. Redit uncia; quid fit?' ' Semis.' At haec animos aerugo et cura peculi 330 Cum semel imbuerit, speramus carmina fingi Posse linenda cedro et levi servanda cupresso ? Aut prodesse volunt aut delectare poetae, Aut simul et jucunda et idonea dicere vitae.
Strana 216 - Incident, nee quarta loqui persona laboret. .Actoris partes chorus officiumque virile Defendat," neu quid medios intercinat actus, Q,uod non proposito conducat et haereat apte...
Strana 205 - A questo mio principal motivo quell' altro si aggiunge di far, per quanto è possibile, comprendere agli stranieri che a torto il nostro teatro disprezzano, che le poesie del Signor Metastasio adornate di musica sono poesie musicali; ma senza l'unione di questo ornamento sono vere, perfette e preziose tragedie , da compararsi alle più celebri di tutte le altre nazioni: tragedie corredate di unità, di costume, d'interesse, di sublime linguaggio poetico, di spettacolo, di meravigliosi accidenti,...
Strana 343 - Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d'ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevan un tumulto, il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira.
Strana 338 - Un sol de' guardi tuoi mi costringe a voler ciò che tu vuoi. Caro, son tua cosi, che, per virtù d'amor, i moti del tuo cor risento anch'io. Mi dolgo al tuo dolor, gioisco al tuo gioir, ed ogni tuo desir diventa il mio.
Strana 140 - Tu nihil invita dices faciesve Minerva ; 385 Id tibi judicium est, ea mens. Si quid tamen olim Scripseris, in Maeci descendat judicis aures Et patris et nostras, nonumque prematur in annum, Membranis intus positis : delere licebit, Quod non edideris ; nescit vox missa reverti.