Gl'inni sacri di Alessandro Manzoni e la lirica religiosa in Italia

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C. Clausen, 1894 - 384 strán (strany)
 

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Strana 253 - Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; ma non so 'ncominciar senza tu' aita e di colui ch'amando in te si pose.
Strana 61 - Lingua or spedita, or tarda, e non mai vile, Che il ver favella apertamente, o tace; Giovin d'anni e di senno, non audace ; Duro di modi, ma di cor gentile. La gloria amo e le selve...
Strana 280 - Videro in panni avvolto, In un presepe accolto, Vagire il Re del Ciel. Dormi, o Fanciul; non piangere; Dormi, o Fanciul celeste: Sovra il tuo capo stridere Non osin le tempeste, Use sull'empia terra, Come cavalli in guerra, Correr davanti a Te.
Strana 88 - Dov'è spento il pudor; dove sagace Usura è fatto il beneficio, e brutta Lussuria amor; dove sol reo si stima Chi non compie il delitto; ove il delitto Turpe non è, se fortunato, dove Sempre in alto i ribaldi, ei buoni in fondo.
Strana 346 - Perché, baciando i pargoli, La schiava ancor sospira? E il sen che nutre i liberi Invidiando mira? Non sa che al regno i miseri Seco il Signor solleva? Che a tutti i figli d'Eva Nel suo dolor pensò...
Strana 274 - L'Angel del cielo, agli uomini Nunzio di tanta sorte, Non de' potenti volgesi Alle vegliate porte; Ma tra i pastor devoti, Al duro mondo ignoti, Subito in luce appar. E intorno a lui per l'ampia Notte calati a stuolo, Mille celesti strinsero II fiammeggiante volo; E accesi in dolce zelo, Come si canta in cielo, A Dio gloria cantar.
Strana 254 - l tuo nemico del mio mal non rida. Ricorditi che fece il peccar nostro prender Dio, per scamparne, umana carne al tuo virginal chiostro. Vergine, quante lagrime ò già sparte, quante lusinghe e quanti preghi indarno, pur per mia pena e per mio grave danno! Da poi ch
Strana 254 - Tre dolci e cari nomi hai in te raccolti, Madre, figliuola e sposa; Vergine gloriosa, Donna del Re che nostri lacci ha sciolti E fatto '1 mondo libero e felice, Ne le cui sante piaghe Prego ch'appaghe il cor, vera beatrice.
Strana 251 - Vergine madre, figlia del tuo figlio umile e alta più che creatura termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 1 suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo nell'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face di cariiate; e giuso, intra i mortali, se
Strana 330 - Dov'eri mai? qual angolo Ti raccogliea nascente, Quando il tuo Re, dai perfidi Tratto a morir sul colle, Imporporò le zolle Del suo sublime aitar?

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