Satire di A. Persio FlaccoDal Genio Tipografico, 1803 - 118 strán (strany) |
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... mano L'orecchie , nè la lingua siziente D'Apula cagna beffator villano . Ma tu patrizio sangue , che veggente Non hai la nuca , volgiti e t'invola Al rider che ti fa dietro la gente . -Roma che dice . - Uh ! che ha da dir ? Che or cola ...
... mano L'orecchie , nè la lingua siziente D'Apula cagna beffator villano . Ma tu patrizio sangue , che veggente Non hai la nuca , volgiti e t'invola Al rider che ti fa dietro la gente . -Roma che dice . - Uh ! che ha da dir ? Che or cola ...
Strana 45
... mano gli sbalza tremebonda . Croscian scoperti i denti , e dalle nere Pendule labbra gli casca il guazzetto . Quindi le tube , e le funeree cere . Steso e beato alfin nel cataletto , E d'aromi inzuppato , irrigiditi Slunga ver l'uscio i ...
... mano gli sbalza tremebonda . Croscian scoperti i denti , e dalle nere Pendule labbra gli casca il guazzetto . Quindi le tube , e le funeree cere . Steso e beato alfin nel cataletto , E d'aromi inzuppato , irrigiditi Slunga ver l'uscio i ...
Strana 49
... mano ? E che dir poscia ? Questo , o Quiriti , ingiusto parmi , e pessimo Quello ; meglio quest ' altro : chè d ' ancipite Libra tu sai ne ' gusci il giusto appendere , Sai la retta avvisar quando l ' interseca La curva , o falla con ...
... mano ? E che dir poscia ? Questo , o Quiriti , ingiusto parmi , e pessimo Quello ; meglio quest ' altro : chè d ' ancipite Libra tu sai ne ' gusci il giusto appendere , Sai la retta avvisar quando l ' interseca La curva , o falla con ...
Strana 69
... mano , Servo incerto , or di questo or di quel sire , E smarrirti . Nè ostato , e fatto appena Un niego all ' aspro comandar , non dire : Già rotto è il laccio . Chè in lottar si sfrena Il veltro ancor ; ma dal collo , fuggendo ,. Lungo ...
... mano , Servo incerto , or di questo or di quel sire , E smarrirti . Nè ostato , e fatto appena Un niego all ' aspro comandar , non dire : Già rotto è il laccio . Chè in lottar si sfrena Il veltro ancor ; ma dal collo , fuggendo ,. Lungo ...
Strana 85
... mano , e non bada nè a chiarezza d'idee , nè a sceltezza di termini , il Salvini ci ha regalato un vol- garizzamento di Persio assai più tenebroso del testo : e queste sono le ammirate sue fedeltà . Di che modo io mi sia governato fra ...
... mano , e non bada nè a chiarezza d'idee , nè a sceltezza di termini , il Salvini ci ha regalato un vol- garizzamento di Persio assai più tenebroso del testo : e queste sono le ammirate sue fedeltà . Di che modo io mi sia governato fra ...
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15 SATIRA adunque ahenos amico Antiope assai Atin atque auriculas auro bella Berecynthius bile buon Casaubono Catullo cena centum certo Cesio Basso chè chioma cinis cittadino colla Cratino Crisippo d'ogni d'Orazio delitto dice dito Ecco Ennio filosofia FRANCESCO MELZI D'ERIL Giove Giovenale gran grida habet hæc haud Hunc Iliade inguine Inque intus Juppiter l'altro Labeone latino lettore libertà lode lusca Macrino maris expers medesimo Melicerta Mida rex mihi millia multa bibi miser molle morale mores naso Nerone nisi niuno NOTE Alla Satira nulla nunc omnibus expers unguentis Orazio palles parla patranti Persio pingui poeta Polidamante populi pretore puer pure quid quis quod ragione Salvini satira satire SATYRA scherzo schiavo sentimento sibi Stajo stile Stoico Suburra tacere tibi trabe traduttore traduzione trovo Tunc turgescit verba verecondia versi virtù vivere vizio vizj voto zione
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Strana 14 - ... quo didicisse, nisi hoc fermentum et quae semel intus innata est rupto iecore exierit caprificus?' 25 en pallor seniumque! o mores, usque adeone scire tuum nihil est nisi te scire hoc sciat alter? 'at pulchrum est digito monstrari et dicier "hic est." ten cirratorum centum dictata fuisse pro nihilo pendes?
Strana 14 - ... trepidare Titos, cum carmina lumbum 20 intrant et tremulo scalpuntur ubi intima versu. tun, vetule, auriculis alienis colligis escas, articulis quibus et dicas cute perditus 'ohe?
Strana 34 - NEMPE hoc assidue : jam clarum mane fenestras Intrat et angustas extendit lumine rimas, Stertimus, indomitum quod despumare Falernum Sufficiat, quinta dum linea tangitur umbra. " En quid agis ? siccas insana Canicula messes Jamdudum coquit, et patula pecus omne sub ulmo est.
Strana 40 - Samios diduxit litera ramos, Surgentem dextro monstravit limite callem : Stertis adhuc, laxumque caput, compage soluta, Oscitat hesternum, dissutis undique malis. Est aliquid quo tendis, et in quod dirigis arcum? 60 An passim sequeris corvos testaque lutoque Securus quo pes ferat, atque ex tempore vivis ? Helleborum frustra, cum jam cutis aegra tumebit, Poscentes videas : venienti occurrite morbo ! Et quid opus Cratero magnos promittere montes?
Strana 58 - Tecum etenim longos memini consumere soles, Et tecum primas epulis decerpere noctes. Unum opus, et requiem pariter disponimus ambo, Atque verecunda laxamus seria mensa.
Strana 16 - Felix? non levior cippus nunc imprimit ossa? ,,Laudant convivae. nunc non e Manibus illis, ,,nunc non e tumulo fortunataque favilla ,,nascentur violae? rides, ait, et nimis uncis 40 ,,naribus indulges.
Strana 44 - TANGE, miser, venas, et pone in pectore dextram; Nil calet hic : summosque pedes attinge manusque; Non frigent.
Strana 60 - Cras hoc fiet. Idem eras fiet, quid ) quasi magnum Nempe diem donas...
Strana 56 - Non equidem hoc studeo, bullatis ut mihi nugis Pagina turgescat dare pondus idonea fumo.
Strana 62 - An quisquam est alius -liber, nisi ducere vitam Cui licet, ut voluit ? licet, ut volo, vivere : non sim Liberior Bruto ?' Mendose colligis, inquit 85 Stoi'cus hic, aurem mordaci lotus aceto.