Satire di A. Persio FlaccoDal Genio Tipografico, 1803 - 118 strán (strany) |
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Strana 17
... Morto di freddo un ferrajol sdruscito . Parlami il ver , gli dici , ho il vero a core . Come parlarlo ? Il vuoi da me ? La fogna D'un ventre sporto un piede e mezzo in fuore O Jane , a tergo quem nulla ciconia pinsit , 2 17 Or non è ...
... Morto di freddo un ferrajol sdruscito . Parlami il ver , gli dici , ho il vero a core . Come parlarlo ? Il vuoi da me ? La fogna D'un ventre sporto un piede e mezzo in fuore O Jane , a tergo quem nulla ciconia pinsit , 2 17 Or non è ...
Strana 43
... morto . È nulla . Che che sia , dirotte - Che porvi tutta ti convien la cura . Ve ' che ti serpe tacito un giallore - Su per la pelle . Tu più ch'io l'hai scura . Non curarmi i miei fatti ; il mio tutore L'ho sepolto ch'è un pezzo , e ...
... morto . È nulla . Che che sia , dirotte - Che porvi tutta ti convien la cura . Ve ' che ti serpe tacito un giallore - Su per la pelle . Tu più ch'io l'hai scura . Non curarmi i miei fatti ; il mio tutore L'ho sepolto ch'è un pezzo , e ...
Strana 51
... morto aceto le filaccia . Ma tu , che trinci altrui , se al sole in ozio L'unta cute sporrai , non visto e prossimo Tal v ' avrà , che al compagno dia di gomito , Acre sputando contra il tuo mal vivere , Contra te , che il cotale e ...
... morto aceto le filaccia . Ma tu , che trinci altrui , se al sole in ozio L'unta cute sporrai , non visto e prossimo Tal v ' avrà , che al compagno dia di gomito , Acre sputando contra il tuo mal vivere , Contra te , che il cotale e ...
Strana 65
... morto è nel mondo . Dritto inceder sai tu ? la faccia incerta Distinguere del vero , ed il falsato Suon del rame che d'auro ha la coperta ? Le cose da seguirsi hai tu notato Con la bianca matita ? e con la bruna Le da fuggirsi ? Ne ...
... morto è nel mondo . Dritto inceder sai tu ? la faccia incerta Distinguere del vero , ed il falsato Suon del rame che d'auro ha la coperta ? Le cose da seguirsi hai tu notato Con la bianca matita ? e con la bruna Le da fuggirsi ? Ne ...
Strana 90
... morto in battaglia navale , gli Ateniesi dolenti di questa perdita decretarono che i poeti non andassero più alla guerra . In fatti sembra bastante quella ch'egli si fanno , e si faranno eternamente tra loro . NOTE Alla Satira II . AD ...
... morto in battaglia navale , gli Ateniesi dolenti di questa perdita decretarono che i poeti non andassero più alla guerra . In fatti sembra bastante quella ch'egli si fanno , e si faranno eternamente tra loro . NOTE Alla Satira II . AD ...
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15 SATIRA adunque ahenos amico Antiope assai Atin atque auriculas auro bella Berecynthius bile buon Casaubono Catullo cena centum certo Cesio Basso chè chioma cinis cittadino colla Cratino Crisippo d'ogni d'Orazio delitto dice dito Ecco Ennio filosofia FRANCESCO MELZI D'ERIL Giove Giovenale gran grida habet hæc haud Hunc Iliade inguine Inque intus Juppiter l'altro Labeone latino lettore libertà lode lusca Macrino maris expers medesimo Melicerta Mida rex mihi millia multa bibi miser molle morale mores naso Nerone nisi niuno NOTE Alla Satira nulla nunc omnibus expers unguentis Orazio palles parla patranti Persio pingui poeta Polidamante populi pretore puer pure quid quis quod ragione Salvini satira satire SATYRA scherzo schiavo sentimento sibi Stajo stile Stoico Suburra tacere tibi trabe traduttore traduzione trovo Tunc turgescit verba verecondia versi virtù vivere vizio vizj voto zione
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Strana 14 - ... quo didicisse, nisi hoc fermentum et quae semel intus innata est rupto iecore exierit caprificus?' 25 en pallor seniumque! o mores, usque adeone scire tuum nihil est nisi te scire hoc sciat alter? 'at pulchrum est digito monstrari et dicier "hic est." ten cirratorum centum dictata fuisse pro nihilo pendes?
Strana 14 - ... trepidare Titos, cum carmina lumbum 20 intrant et tremulo scalpuntur ubi intima versu. tun, vetule, auriculis alienis colligis escas, articulis quibus et dicas cute perditus 'ohe?
Strana 34 - NEMPE hoc assidue : jam clarum mane fenestras Intrat et angustas extendit lumine rimas, Stertimus, indomitum quod despumare Falernum Sufficiat, quinta dum linea tangitur umbra. " En quid agis ? siccas insana Canicula messes Jamdudum coquit, et patula pecus omne sub ulmo est.
Strana 40 - Samios diduxit litera ramos, Surgentem dextro monstravit limite callem : Stertis adhuc, laxumque caput, compage soluta, Oscitat hesternum, dissutis undique malis. Est aliquid quo tendis, et in quod dirigis arcum? 60 An passim sequeris corvos testaque lutoque Securus quo pes ferat, atque ex tempore vivis ? Helleborum frustra, cum jam cutis aegra tumebit, Poscentes videas : venienti occurrite morbo ! Et quid opus Cratero magnos promittere montes?
Strana 58 - Tecum etenim longos memini consumere soles, Et tecum primas epulis decerpere noctes. Unum opus, et requiem pariter disponimus ambo, Atque verecunda laxamus seria mensa.
Strana 16 - Felix? non levior cippus nunc imprimit ossa? ,,Laudant convivae. nunc non e Manibus illis, ,,nunc non e tumulo fortunataque favilla ,,nascentur violae? rides, ait, et nimis uncis 40 ,,naribus indulges.
Strana 44 - TANGE, miser, venas, et pone in pectore dextram; Nil calet hic : summosque pedes attinge manusque; Non frigent.
Strana 60 - Cras hoc fiet. Idem eras fiet, quid ) quasi magnum Nempe diem donas...
Strana 56 - Non equidem hoc studeo, bullatis ut mihi nugis Pagina turgescat dare pondus idonea fumo.
Strana 62 - An quisquam est alius -liber, nisi ducere vitam Cui licet, ut voluit ? licet, ut volo, vivere : non sim Liberior Bruto ?' Mendose colligis, inquit 85 Stoi'cus hic, aurem mordaci lotus aceto.