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alle città: perchè non potrebbe usarsi qualche liberalità per aver nobili e purgate tragedie e commedie, le quali ogni anno potrebbonsi le stesse rappresentar sul teatro con sì onesta e profittevole ricreazione de' cittadini? E ciò basti intorno alla poesia teatrale, a cui, più che ad ogni altra, è necessaria una gran purga e riforma, non tanto per bene del pubblico, quanto per gloria della poesia, la quale in Italia non ha per anche avuto professore a cui si debba il principato e la lode di poeta perfetto nel compor tragedie e commedie. Questa corona è tuttavia pendente, e gli amatori dell'italica poesia dovrebbono studiarsi a gara per occuparla. Muovansi adunque ad una tale impresa gl' ingegni valorosi, sudino, s'affrettino, ed empiano finalmente una sedia che promette sicuramente un nome eterno a chi saprà conquistarla.

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Degli argomenti della lirica. Amor donnesco falsamente creduto il più ampio suggetto dei componimenti lirici. Altri amori più vasti, e particolarmente quel di Dio e delle virtù. Loro nobiltà. Origine della lirica, e riforma di essa fatta dagl' Italiani. Argomenti non ancor ben trattati. Inni, apologi, favolette, satire. Arti varie. Difetto di Dante. Accrescimento dell' erario poetico.

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ABBIAMO fin qui riserbato di rispondere a certuni, i quali si persuadono, come già osservammo che i terreni amori sieno l'argomento più vasto e fecondo che s'abbia la lirica. E l'opinion di costoro è avvalorata sì dalla sperienza, come dalla ragione. In quanto alla prima, noi in effetto vediamo che Dante, e spezialmente il Petrarca trattarono il suggetto amoroso con tanta varietà e gloria; nel che sono essi di poi stati continuamente imitati da' Franzesi e dagli Spagnuoli nel rinovellamento della lor poesia, e nella sola Italia da infiniti poeti che hanno composto e stampato moltissimi libri di poesie amorose, siasi ancor seccata la sorgente ed esausta la materia. La ragion poscia si è, perchè l'amore è la passione più universale e più propria di tutti gli uomini, da lui nascendo tutte l'altre passioni. E perciocchè le operazioni e i movimenti d'amore son quasi innumerabili, agevolmente perciò possono le Muse ritrovare in lui

senza che

sempre mai pensieri e suggetti nuovi. Ma non si avvede chiunque parla in questa maniera, ch'egli fabbrica sopra un evidente equivoco. Imperciocchè si crede egli, col provar l'ampiezza e fecondità dell' amore universale, di provare eziandio ugualmente ampio e fecondo l'amore in particolare, cioè l'amor che si porta al debole sesso. Non può già porsi in dubbio che l'amore non sia padre di tutti gli affetti; anzi con ragione insegna la miglior filosofia, non essere tutti gli altri affetti che un amore travestito in varie guise. Egli è la miniera, come delle grandi opere, così de' bei pensieri; da lui sempre nascono vari e pellegrini argomenti; e confesso anch' io che la lírica non può trovar fonte migliore di questo per dissetarsi. Vero parimente si può credere quanto scrive Platone, cioè che amore è padre della filosofia, della poesia, anzi di tutte l'arti e scienze. Ma questo amor generale si divide in molte spezie, e si dirama in cento e mille ruscelli Altro è amor soprannaturale e divino; altro amor naturale ed umano; altro amor bestiale, che ancor di senso può appellarsi. E per discendere alle spezie più minute, ci ha l'amore detto d'amicizia, l'amore della virtù, della gloria, dell' oro, de' vizi, di regnare; e in somma quanti sono gli oggetti che possono colla lor bellezza e bontà apparente o vera piacere all' uomo altrettanti ancora sono gl

amori.

Sicchè una sola particella di questa universal passione rimane a coloro che per oggetto de' lor desiderii ed affetti si propongono

solamente la bellezza d'una donna. E questo amore per l'ordinario, se sottilmente si disamina, altro non è che amor ferino e di senso, cioè quello di cui fu gentilmente scritto:

Ei nacque d'ozio e di lascivia umana,
Nudrito di pensier dolci e soavi,
Fatto signore e Dio da gente vana.

Vero è che quasi sempre gl' innamorati poeti si servono d'altri amori come di spezioso pretesto, dicendo d'amar le virtù e le sole bellezze dell'animo; anzi giungono, se loro si dà fede, a tanta modestia e pietà, di studiar nelle bellezze d' una donna quelle di Dio, e di imparar nell' amore d'una creatura ad amare il Creatore, ascendendo per la scala Platonica dal bello del mondo a quello della prima Cagione,

Per le cose create,

Che son scala al Fattor chi ben l'estima.

Questi però nel vero son vaghi (24) concetti, ma poetici, e perciò sospetti di qualche finzione; e lo stesso Petrarca afferma che l'opere sue furono contrarie a questa plausibile opinione. Tuttavia si vuole ancor credere in questo ai nostri poeti, massimamente ragionando noi di coloro che ne' lor versi non am mettono lordi pensieri, ed usano gran modestia e onestà nel pubblicare le loro dolci amorose

follie. Ma con ciò confessano essi, che per ben compor versi non può l'ingegno nè dee fermarsi nella sola considerazion della donna come donna, convenendogli alzarsi più alto, e mendicar bellezza o abbondanza di poetici pensieri da più gloriosa sorgente, e sopra il fango terreno. Oltre a ciò, questo amore portato al sesso debole non può dirsi che non sia molto angusto e ristretto, se si paragona con altri oggetti più vasti, ne' quali può terminar l'amore degli uomini, come sono Iddio e le virtù. Consiste l'ampiezza tutta degli argomenti amorosi nel commendar le doti sì esterne, come interne d' una donna, e in descrivere minutamente tutti i movimenti cagionati dalla considerazione di esse nell' animo dell' amante. Ma ciò è pochissimo rispetto all' amor divino, e a quello delle virtù; essendo infinitamente bello Iddio, essendo ancor bellissime le virtù; onde porgono maggior campo ai lodatori, e si possono cagionar nell' animo di chi veramente ama questi bellissimi oggetti, molto più grandi, molto più spessi e dubbio molto più nobili movimenti, che non può avvenire nell' amor d'una femmina. Dissi che possono cagionarsi nell' animo di chi veramente ami Dio e le virtù; poichè per questo sol difetto non si conosce ordinariamente la vastità degli argomenti poetici, che possono sempre nascere dalla considerazione di Dio e della virtù. Perchè di fatto l' umana leggerezza spende i suoi pensieri ed affetti dietro al debole sesso, perciò sembra agl' innamorati poeti (25) che da questo amore, più che da ogni

senza

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