Opere di Vincenzo Monti ...: Poesie variePresso G. Resnati, 1839 - 522 strán (strany) |
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Achei affanni alfin allor alma amico Amor Anacreonte ascrei Atride aure avea beato bella beltà Cadmo canto carmi caro ch'io Chè ciel ciglio Climene colla Cratino crin crudele d'amor d'ogni desío diè diletto divina dolce dolor donna Ecco eterno favella fianco figlio fior foco fronte fugge Galeotto Manfredi gentil giorno Giove Giovenale gran grida guardo hæc Ierogamia Iliade Imeneo inguine l'alma labbro lagrime Leuconoe lieto luce lungo Matilde Melicerta mihi misero Monti morte Muse nembi Nerone Ninfa Numi occhi Ohimè Omero onor Orazio padre pensiero Pericle periglio Persio petto pianto piè pietosa Pindo Poesie varie poeta pregio pria pupille quid quod rose sacro sangue satira sdegno sembiante sente signor Silfi soave sorriso sospiri spirto strali suon superba tibi Toledo tremendo vate vedi versi Vincenzo Monti virtù virtude volto
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Strana 270 - RT adagiava tranquillo in su l'erbetta, Che lunga e folta mi sorgea dintorno, E tutto quasi mi copriva; ed ora Supino mi giacca, fosche mirando Pender le selve dall'opposta balza, E fumar le colline, e tutta in faccia Di sparsi armenti biancheggiar la rupe : Or rivolto col fianco al ruscelletto...
Strana 280 - Alta è la notte, ed in profonda calma dorme il mondo sepolto, e in un con esso par la procella del mio cor sopita. Io balzo fuori delle piume, e guardo...
Strana 294 - I lieti allori dell'Aonie rive In funebri cipressi, in pianto il riso ; E il tetro solo, il solo tetro è bello. E tu fra tanta, ohimè! strage di numi E tanta morte d'ogni allegra idea, Tu del Ligure Olimpo astro diletto, Antonietta, a cantar nozze m'inviti? E vuoi che al figlio tuo, fior de' garzoni, Di rose còlte in Elicona io sparga II talamo beato?
Strana 245 - Ahi, serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero, in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello!
Strana 278 - Io ne' tuoi sguardi , e tu ne' miei felice , Come di schietto rivo onda soave Scorrer gli anni vedremmo', e fonte in noi Di perenne gioir fora la vita.
Strana 294 - Audace scuola boreal, dannando Tutti a morte gli Dei , che di leggiadre Fantasie già fiorir le carte argive E le latine , di spaventi ha pieno Delle Muse il bel regno. Arco e faretra Toglie ad Amore, ad Imeneo la face, II cinto a Citerea. Le Grazie anch'esse. Senza il cui riso nulla cosa è bella , Anco le Grazie al tribunal citate De" novelli maestri alto seduti Cesser proscritte e fuggitive il campo Ai Lemuri e alle streghe.
Strana 298 - A te la scuola, e ti consente poi Libera entrar d'Apelle e di Lisippo Nell'officina? Non è forse ingiusto Proponimento, all'arte, che sovrana Con eletto parlar sculpe e colora. Negar lo dritto delle sue sorelle? Dunque di Psiche la beltade, o quella Che mise...
Strana 25 - Ma un' imago di te vegg' io più viva , E la veggo sol io; quella che in seno Al tuo tenero padre Amor scolpiva.
Strana 15 - L'albero ascese il venditor di Cristo : Strinse il laccio , e col corpo abbandonalo Dall' irto ramo penzolar fu visto. Cigolava lo spirito serrato Dentro la strozza in suon rabbioso e tristo, E Gesù bestemmiava, e il suo peccato Ch' empica 1
Strana 185 - Ma datti pace, e il core Ad un pensier solleva Di me più degno, e della forte insieme Anima tua. La stella Del viver mio s'appressa Al suo tramonto, ma sperar ti giovi Che tutto io non morrò: pensa che un nome Non oscuro io ti lascio; e tal che un giorno Fra le italiche Donne Ti fia bel vanto il dire: Io fui l'amore Del cantor di Bassville, Del cantor che di care itale note Vesti l'ira d'Achille. Soave rimembranza ancor ti fìa, Che ogni spirto gentile A...