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Come Fialte a scuotersi fu presto.
109 Allor temett' io più che mai la morte,
E non v'era mestier più che la dotta,
S' io non avessi viste le ritorte.

112 Noi procedemmo più avanti allotta,

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108 Come Fialte a scuotersi ec. Dello aver aspettato fin qui Fialte a scuotersi non sembra poter essere altra ragione se non dall'ultime parole di Virgilio, che più feroce par nel volto, colle quali viene a tacciar di ferocia lo stesso Fialte.

109 Temett' io più la Nidob., temetti più l'altre edizioni.

110 Dotta, collo largo [chiosa il Vocab. della Cr.] da dottare. Timore, paura, sospetto, dubbio. Vedine nel medesimo Vocabolario esempi anche d'altri autori in verso e in prosa.

112 Allotta per allora, detto pure in prosa. Vedi 'l Vocab. della Cr. 113 Alle. Alla [ dice il Vocab. della Cr. ] nome d'una misura d'Inghilterra, ch'è due braccia alla Fiorentina. Aule ed aune appellano la misura stessa i Francesi (a). Avendo Dante con dire questi giganti nel pozzo dall' ombelico in giuso tutti quanti (b) significata in tutti loro un uguale altezza, conviene che queste cinque alle, che conta nella porzion del corpo d' Anteo tra l'orlo del pozzo e'l di lui capo, si agguaglino ai trenta palmi di sopra contati in porzione simile del corpo di Nembrotto (c): ed essendo, come mi si dice, il braccio Fiorentino tre palmi, vengono cinqu' alle a fare appunto trenta palmi.

114 Senza la testa, non computata la testa

grotta, significa

lo stesso che caverna, e perciò bene sta detta di quel luogo. 115 116 117 Nella fortunata valle che ec. Siegue Dante il parere, o finzione che sia, di Lucano il quale, diversamente da ciò che asseriscono Plinio (d), Solino (e), ed altri, in vicinanza del luogo dove Scipione vinse Annibale, dice essere stato il regno d' Anteo (ƒ). Valle lo appella perocchè ne' campi pe' quali scorre il fiume Bagrada,

(a) Vedi i Vocabolari Francesi, (c) Versi 65. e 66. del medesimo. (f) Pbars. 590. et segg.

(b) Versi 32. 33. del canto presente. (d) Hist. lib.5. cap.1. (e) Polybistor c.27.

118 Recasti già mille lion per preda,

E che, se fossi stato all' alta guerra
De' tuoi fratelli, ancor par ch' e' si creda
121 Ch' avrebber vinto i figli della terra :

Mettine giuso [ e non ti vegna schifo ]
Dove Cocito la freddura serra.

124 Non ci far ire a Tizio, nè a Tifo:

qua se [ dice Lucano ] Bagrada lentus agit ; e suole in vicinanza ai fiumi essere il suolo basso e vallicoso. Fortunata per rapporto al fortunato Scipione appellata essa valle dicono il Landino e 'I Daniello. All' impresa però di Virgilio di grattare con questa parlata gli orecchi ad Anteo per ottenerne il bramato favore, pare conduca meglio, che fortunata intendasi o per essere stata condecorata da Anteo medesimo, o per l'ubertà del suolo. Reda, che legge qui la Nidobeatina, ed ereda che leggono l'altre edizioni, significano ambedue lo stesso che erede; e sono voci che trovansi da' buoni scrittori anche in prosa adoperate (a); e fece Scipion di gloria reda vale quanto fece a Scipione ereditare, acquistar gloria. quando Annibal ec. quando Scipione costrinse Annibale ed il Cartaginese esercito alla fuga.

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118 Recasti per preda mille leoni, facesti preda di mille leoni; mille numero determinato per l'indeterminato, per moltissimi. Ferunt epulas raptos habuisse leones, scrive del medesimo Anteo Lucano (b).

119 120 121 E che ec. E' questo primo che una ripetizione del pronome che adoprato nel v. 115. O tu che ec., ed è la costruzione: e che e il quale ] pare ancor ch'e' si creda [ pare in oltre ch'egli si creda] che se fossi stato all' alta guerra de' tuoi fratelli [alla guerra in alto, contro del ciel, mossa dai giganti fratelli tuoi] vinto avrebbero i figli della terra [ non avrebber vinto gli Dei, ma i giganti medesimi, figli, come dicono le favole, della terra]. Prende il poeta nostro questo immaginario vanto d' Anteo dal prelodato Lucano, che della terra madre de' giganti, e della guerra da' giganti contro del ciel mossa, dice caeloque pepercit

Quod non Phlegraeis Antaeum sustulit arvis (c).

122 E non ti venga la Nidob., e non ten venga l'altre ediz. Non ti venga a schifo, non isdegnare.

123 124 Dove Cocito, fiume infernale la freddura serra, il freddo costipa, agghiaccia. Vedi nel canto seg. v. 23. e segg.. Non ci far ec. Sii tu il cortese, e non ci fa andare a cercare la grazia ad alcun altro. Tizio, e Tifo, o Tifeo, due de' giganti, che mossero guerra a Giove, e che suppone Virgilio intorno al medesimo pozzo esistenti.

(a) Vedi 'l Vocab. della Cr. (b) Pbars. 1v. 602. (c) Ivi v.596. e seg.

Questi può dar di quel, che qui si brama:
Però ti china, e non torcer lo grifo.
127 Ancor ti può nel mondo render fama :

Ch' ei vive, e lunga vita ancor aspetta,
Se, innanzi tempo grazia a se nol chiama.
130 Così disse 'I maestro e quegli in fretta
Le man distese, e prese il duca inio
Ond' Ercole senti già grande stretta.

133 Virgilio quando prender si sentìo,

Disse a me fatti 'n quà sì ch' io ti prenda :
Poi fece sì, ch' un fascio er' egli ed io.

136 Qual pare a riguardar la Carisenda

125 Questi, cioè Dante può dar di quel che qui si brama, cioè rinomanza su nel mondo, cosa dalla superbia vostra bramata . 126 Grifo per muso semplicemente. Volpi.

128 E lunga vita ancor aspetta, per essere solamente, come nel bel principio del poema dice, Nel mezzo del cammin di nostra vita.

129 Se innanzi tempo grazia ec. Appella grazia il morir presto, o per generalmente riputarsi la temporal vita inferiore all'eterna, o per particolar riguardo all' angustie in cui Dante trovavasi.

131 132 Le man ec. Costruzione. Distese le mani, onde, dalle quali, Ercole senti già stretta grande [ quando ebbe lotta con Anteo : benchè Ercole al fine ammazzasse Anteo] e prese il duca mio.

135 Poi fece si ec. Poi fece in modo che fossimo ambedue abbracciati da Anteo quasi in un fascio.

136 al 141 Carisenda,o, com' altri scrivono, Garisenda, torre in Bogna assai pendente (a), così dal cognome di chi l'ha fatta fabbricare addimandata. Dell' Agnello, dice il Vellutello, che si appellasse a' tempi suoi; in oggi però viene detta comunemente la torre mozza. Parendo che quella torre sia continuamente per rovinare egli è facile che, tro

(a) Il Venturi la volgar comune persuasione seguendo scrive quella torre in cotal modo inclinata esser opera dell'arte. Il Bianconi però [favoriscemi quì pure d' avviso l' eruditissimo sig. Abate Gio. Cristoforo Amaduzzi ] sulla testimonianza di chi essa torre esattamente ha visitato, asserisce dimostrato che il terreno, su cui ella posa, è andato cedendo. Antolog. Rom. tom.VI. p.339. Il sig. Bianconi è stato uomo di quel sublime criterio che tutto il mondo sa : ma sembra molto strano che vedendo i Bolognesi quella torre minacciare ruina, in mezzo alla città, ed in luogo abitatissimo, volessero aspettarne la caduta piuttosto che demolirla.

Sotto 'I chinato, quand' un nuvol vada
Sovr' essa sì, ch' ella in contrario penda :
139 Tal parve Anteo a me, che stava a bada
Di vederlo chinare, e fu tal ora

Ch' io avrei volut' ir per altra strada. 142 Ma lievemente al fondo, che divora Lucifero con Giuda, ci posò :

Nè si chinato lì fece dimora,

E coine albero in nave si levò.

vandosi persona inesperta colle spalle alla torre sotto il chinato, sotto il pendio di essa, mentre vien nuvolo contro, apprenda in vece, che movasi per rovinare la torre stessa. Cotale falsa apprensione dovendo Dante avere inteso avvenuta in parecchi, prendela in esempio dell'apprensione e paura ch' ebb' esso mentre vide chinarsi sopra di se lo smisurato corpo d' Anteo: credendo che sopra gli venisse per cadere che facesse, e non per chinarsi : tanto più ch' essendo il resto del corpo del gigante nascosto dal pozzo, non poteva Dante vederlo reggere le gambe ritte, come reggele chi si china e non cade, stava a bada di vederlo chinare, dee significare lo stesso che stava attento a vederlo chinare, e non già, come il Venturi chiosa, mi tratteneva per trastullo, e perdendo tempo lo rimirava, senza pensare ad altro. - e fu tal ora. Tal ora scrivo spartitamente, come trovo scritto in due mss. della Corsini (a), acciò meglio si capisca detto quì, non per talvolta od alle volte, come l'avverbio talora solitamente significa, ma per tal tempo, quel tempo. Nel v. 138. ch'ella in contrario penda legge la Nidobeatina in vece di che d'ella incontro penda, come altre edizioni leggono.

che

142 143 Lievemente ci posò, senza farci rilevare percossa divora Lucifero con Giuda, desume il termine divora dall'azione che fa Lucifero di divorarsi Giuda (b); quasi dica che come Lucifero si divora Giuda, così esso fondo si divora, s'ingoia, l'uno e l'altro.

145 E vale ma. Vedine altri esempi presso il Cinonio (c). — come albero in nave si levò, si rizzò con quella altezza e gravezza, che si rizza albero in nave. Landino.

(a) Il cod. 127. semplicemente sparte tal da ora, e il trasferito dalla biblioteca Rossi • e non ancor numerato legge tale ora. (b) Vedi Inf. (c) Partic. 100. 18.

XXVIX. 55. e segg.

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Fine del canto trentesimoprimo

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Tratta il poeta nostro in questo canto della prima, ed in parte della seconda delle quattro sfere, nelle quali divide questo nono ed ultimo cerchio. E nella prima, detta Caina, contenente coloro che hanno tradito i propri parenti, trova Messer Alberto Camicion de' Pazzi, il quale gli dà contezza d'altri peccatori, che nella medesima erano puniti. Nella seconda, chiamata Antenora, in cui si puniscono i traditori della patria, trova M. Bocca Abati, il quale gli mostra alcuni altri.

S

io avessi le rime aspre e chiocce

Come si converrebbe al tristo buco,

Sovra 'l qual pontan tutte l' altre rocce;

4 lo premerei di mio concetto il suco

Più pienamente: ma perch'io non l'abbo,
Non senza tema a dicer mi conduco :

1 Chiocce, roche, rauche, d'oscuro suono.

2 Tristo buco, appella il pozzo dentro del quale era appena entrato, 3 Sovral qual pontan [s'appoggiano, si sostengono ] tutte l'altre rocce, tutte le altre ripe degl' infernali cerchi . Come ogni ripa inferiore sosteneva quelle sopra di se, servendo loro come di barbacane; così il muro o ripa, che dir si voglia, del presente pozzo, essendo a tutte l'altre ripe inferiore, serviva a tutte loro di appoggio. Della voce roccia vedi Inf. vn. 6.

4 Premere il suco del concetto: significa lo stesso che esprimere il con

cetto.

5 Abbo per ho adopralo Dante anche fuor di rima Inf. xv. 86. e lo hanno anticamente adoprato altri ancora. Vedi ciò ch' è notato al succennato luogo.

6 Dicer per dire adoprato anticamente anche da altri buoni scrittori (a).

(a) Vedi'l Prospetto di verbi Toscani sotto il verbo dire n. 21.

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