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Gridavan tutte, riguardando in giuso:
Mal non vengiammo in Teseo l'assalto.
55 Volgiti 'ndietro, e tien lo viso chiuso :
Che se 'I Gorgon si mostra, e tu 'l vedessi,
Nulla sarebbe del tornar mai suso.

58 Così disse 'l maestro ed egli stessi

Mi volse, e non si tenne alle nie mani,

ciso, che convertiva in pietra chiunque miravalo sl'l farem di smalto, così convertirem costui in smalto, spezie di pietra artefatta per pietra in genere.

53 Gridavan, la Nidob. meglio che dicevan, l'altre edizioni.

54 Mal non vengiammo ec. malamente non vendicammo noi in Teseo colla di lui morte come vendicammo nel di lui compagno Pirotoo l'assalto, il tentativo di rapirci Proserpina: imperocchè l'essere Teseo stato per opera di Ercole liberato da quella prigionia, colla quale ci accontentammo di punirlo, ha dato a costui il coraggio d' entrar quaggiù.

Per l'arresto, che sofferse Teseo colaggiù, e per esservi dopo morte stato, secondo Virgilio, condannato eternamente [ sedet, aeternumque sedebit infelix Theseus (a)] è entrato in capo al Venturi, contro la comune degli espositori, che il mal non vengiammo fosse anzi` un vanto delle Furie, come se detto avessero non mal ci vendicammo, ne leggiermente ec. Il fendersi però, che facevano le Furie con l'unghie il petto, ed il percuotersi da se medesime, sono atti, che meglio si confanno col pentimento di non aver fatto con Teseo il medesimo che fatto avevamo con Pirotoo, che lo diedero a divorare a Cerbero. Vengiare per vendicare, dal Francese venger, dal Francese venger, trovasi adoprato da molti buoni antichi scrittori. Vedine gli esempi nel Vocab. della Cr. $5 Viso, per la vista, per gli occhi.

56 Gorgon, il capo di Medusa, così appellato dal Poeta giudiziosamente, per essere Medusa stata una delle sorelle Gorgoni, delle quali vedi i mitologi (b).

57 Nulla sarebbe ec. In questo ed in quell'altro verso

Ma però di levarsi era niente (c)

scorgonsi chiaramente adoprate le particelle nulla e niente al significato di nissun modo, nissun mezzo, ciò che, quanto veggo, nè il Činonio, nè verun altro ha notato.

58 Stessi qui per stesso, e nella corrispondente rima chiudessi per chiudesse, antitesi.

59 E non si tenne alle mie mani, non si fidò delle mie sole mani.

(a) Aeneid.xr. 617. (b) NaralConti, tra gli altri,lib.7. c.12. (c) Inf.xxII.143

Che con le sue ancor non mi chiudessi. 61 O voi, ch' avete gl' intelletti sani,

Mirate' la dottrina, che s' asconde
Sotto 'I velame degli versi strani.
64 E già venìa su per le torbid' onde
Un fracasso d' un suon pien di spavento,
Per cui tremavan amendue le sponde;

60 Non mi chiudessi, non mi ricoprisse gli occhi.

63 Sotto 'l velame degli versi strani, sotto la coperta degli strani avvenimenti che in questi versi racchiudonsi : il continente, cioè pe 'l contenuto metonimia.

Sebbene si volesse al Venturi, contro del Landino, Vellutello, e Daniello, accordare, che diane il Poeta qui una volta per sempre questo avvertimento: non però sembra da potersegli accordare che qui e non altrove collocasselo, acciocchè apprendesse il lettore in altre incidenze simili a questa, che sembra più povera di dottrina morale, e d'ogni senso allegorice, a non trascorrerle senza riflessa ponderazione : imperocchè se altrove la morale dottrina, e il senso allegorico abbonda, qui certamente non iscarseggia.

Pe'l non prestarsi in questo luogo d' increduli alle parole di Virgilio quella fede, che altrove da per tutto si presta, e l'abbisognare perciò che scenda un Angelo dal cielo, accennasi evidentemente la pro, prietà degl' increduli di non credere se non ciò ch'essi veggono.

Per la Medusa, dice Natal Conti (a), femmina bellissima, ed insieme lussuriosissima, puossi intendere significato il libidinoso piacere. Per l'impietrare che faceva gli uomini, gli effetti [ siegue il medesimo che la libidine produce negli uomini, di renderli dimentichi di Dio e di ogni officio di umanità, e d'ogni utilita.

Pe 'l non fidarsi Virgilio di Dante, quantunque reso avvertito, può significarsi la troppa nostra fragilità in questa parte.

E finalmente pe 'l serbarsi, e adoprarsi a sicurezza di questo luogo de' miscredenti il teschio di Medusa, può accennarsi la massima cagione di apostatare dalla fede, ch'è sempre stata la libidine stessa: ond'è scritto vinum, et mulieres apostatare faciunt sapientes (b); e ne fu veduto uno de' più segnalati esempi in Salomone.

64 Torbid' onde, della Stigia palude.

65 Pien di spavento, spaventevolissimo.

66 Amendue le sponde, il terreno dall' una e dall'altra parte della palude.

(a) Mytholog. lib.7. cap.11. (b) Eccli. 19. v. 2.

Toin. I.

R

67 Non altrimenti fatto, che d'un vento Impetuoso per gli avversi ardori,

Che fier la selva, e senza alcun rattento 70 Li rami schianta, abbatte, e porta fuori: Dinanzi polveroso va superbo,

E fa fuggir le fiere, e gli pastori.

73 Gli occhi mi sciolse, e disse: or drizza 'l nerbo Del viso su per quella schiuma antica,

Per indi, ove quel fummo è più acerbo .

68 Impetuoso per ec. Aderendo il Poeta, com' è detto Inf. I. 133., a ciò che gli Stoici pensano, eos anhelitus terrae, qui frigidi sint, cum fluere coeperint, ventos esse, dee additar qui cagionarsi tale flusso, tale scorrimento. per azione del contrario calore.

69 70 Che fier la selva, e senza alcun rattento Li rami schianta, abbatte, e porta fori: così la Nidob. Che fier la selva sanza alcun rat tento: Gli rami schianta, abbatte, e porta i fiori: l' altre edizioni. Ma nella Nidobeatina lezione la e tra selva e senza serve alla maggiore unità dell' immagine; e fori [ che val quanto fuori (a)] in vece di fiori stavvi assai meglio, per doppia ragione. Primieramente perchè i fiori vogliono essere ne' prati e ne' giardini, e non neile selve. Poi perchè troppo indebolirebbe l'immagine passando il vento dal ferire la selva, e dallo schiantare i rami al portarne i fiori. I soli rami adunque è meglio che schianti il vento, ed abbatta, e porti fuor della selva . 72 Fiere e pastori, per animali ed uomini .

73 74 Gli occhi mi sciolse, levando le mani colle quali glie li teneva coperti. drizza 'l nerbo del viso: adopera qui, come in parecchi altri luoghi del poema, viso per vista; ed essendo della vista l'organo principale il nervo ottico, che dal cerebro in ambedue gli occhi si dirama, drizza dice il nervo del viso, in vece di dire drizza la vista. schiuma antica, ab antico esistente sopra di quella palude, cioè fin da quando incominciarono dannati iracondi ad immergersi e rendere schiumosa quell' acqua : nè so aderire al Venturi, il quale asserisce, che quell' antica non può significare altro che bianca; e ch'è forse preso dal Latino cana pruina, e dal spuma canescere fluctus.

75 Quel fummo è più acerbo. Essendo il fummo agli occhi acerbo, acre, e tanto più, quanto è più denso, adopera Dante più acerbo in vece di più denso e questa maggior densità proveniva dal fuggire e nascondersi sott'acqua i dannati ove passava l'Angelo, che ora dirà.

(a) Fori in vece di fuori scrive quì ed altrove benespesso la Nidob. corda scritto anche il Vocabol, della Cr. nell' articolo Fuora avverb,

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Finch' alla terra ciascuna s'abbica; 79 Vid' io più di mille anime distrutte Fuggir così dinanzi ad un, ch' al passo Passava Stige colle piante asciutte . 82 Dal volto rimoyea quell' aere grasso,

Menando la sinistra innanzi spesso; E sol di quell' angoscia parea lasso . 85 Ben m' accorsi ch' egli era del ciel messo E volsimi al maestro; e quei fe' segno, Ch' io stessi cheto, ed inchinassi ad esso. 88 Ahi quanto mi parea pien di disdegno!

Giunse alla porta, e con una verghetta
L' aperse, che non v' ebbe alcun ritegno.
91 O cacciati del ciel, gente dispetta,

Cominciò egli in su l'orribil soglia,
Ond' esta oltracotanza in voi s' alletta?

78 S'abbica, s' ammucchia.

79 Distrutte, per istraziate

80 Al passo al per col [ vedi 'l Cinonio (a)], col proprio passo, non da nave portato, com' essi Poeti furono in quel medesimo passaggio

82 Quell' aere grasso, quella nebbia, quel fummo. Aer leggono l'edizioni diverse dalla Nidobeatina .

83 Menando la sinistra, intendi mano: e la sinistra menava, perchè colla destra teneva la possente verghetta, di cui nel v. 89.

84 E sol ec., perocchè nell' acqua non s'immergeva egli punto, ma nel fummo solamente.

85 Del ciel messo, un Angelo.

86 Quei, sincope di quegli (b).

91 O cacciati, intendi spiriti.

93 Esta per questa, aferesi dagli antichi praticata molto. Vedi 'l Vocabolario della Cr. oltracotanza, tracotanza, baldanza.s' al

letta per si annida, si alberga. Vedi Inf. 1I. 122.

(a) Partic. 1. 7. (b) Vedi Cinonio Partic. 214. 7.

94 Perchè ricalcitrate a quella voglia,

A cui non puote 'l fin mai esser mozzo
E che più volte v' ha cresciuta doglia?
97 Che giova nelle fata dar di cozzo
Cerbero vostro se ben vi ricorda,

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?

Ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo. 100 Poi si rivolse per la strada lorda,

E non fe

D'uomo

motto a noi, ma fe' sembiante

cui altra cura stringa e morda,

94 95 Quella voglia, la divina volontà

mancante

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esser mozzo per esser

97 Fata Fato, che significa celeste disposizione, è uno di que' nomi, che nel singolare son di genere del maschio, e nel plurale fannosi d'ambo i generi.

98 99 Cerbero vostro, se ben ec. Gl' interpreti tutti dal primo all' ultimo intendono accennata qui la favola della violenta estrazione di Cerbero dall' Inferno fatta da Ercole per comando di Euristeo. Mi fa però meraviglia grande, che a nissuno dei tanti data siasi a conoscere l' intollerabile assurdità, che da un messo del cielo, da un Angelo, si ammettesse per istoria, e si rinfacciasse a' demoni una favola. Mai nò. Ha di già Virgilio in questo medesimo incontro fatta ricordare la discesa all'inferno del nostro Salvator Gesù Cristo (a): e perchè dunque non intenderem noi piuttosto, che fosse Cerbero in tal occasione stretto con catene al collo, e con musoliera, tal che non potesse avventarsi, e neppur abbaiare? e che fremendo esso, e dibattendosi in cotali stretture si dipelasse il mento e 'l gozzo? e che finalmente, come in perpetua memòria di quel fatto, la porta dell' inferno senza serrame ancor si trova, così anche Cerbero ne porti ancor pelato il mento el gozzo? A questo modo sarà un abbellimento poetico accresciu→ to ad un fatto storico : ove a quell' altro modo dagl' interpreti inteso ellissi, sarebbe una favola supposta istoria. se ben vi ricorda per se ben vi si ricorda.

100 Strada lorda, per lá ngosa palude medesima, che aveva di fresco

passata.

101 Non fe' motto a noi, non ci disse parola : non ci disse parola: non a Virgilio per esser dannato; non a Dante, perocchè esso pure soggetto odioso all' Angelo pe' gravi vizi de' quali supponesi reo, e che per quell' andata, o sia meditazione dell' Inferno, intendeva di purgare. Solo perciò nel Purgatorio incominciano gli Angeli a parlar con Dante.

(#) Canto precedente v.124. e segg.

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