Versioni poetiche di Vincenzo Monti...G. Barbèra, 1869 - 471 strán (strany) |
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Achei Achivi adunque affanno Agamennon Airaddino alcun alfin allor amico amor Apollo Atin Atride avea bella braccia buon canto CANTO OTTAVO CANTO SESTO CANTO SETTIMO caro ch'io Chè chioma ciel colla Cratino crudel d'amor d'ogni d'Orazio dice dicea divina dolce dolor Dorotea Dragutte Dunoè ecco eroi expers fiero figlio giorno Giove Giovenale giuro gran Greci grida guerrieri hæc Iliade l'alma l'ira lagrime Leuconoe lode mano Maometto Matilde Melicerta mente mihi misero morte navi Nerone niuno numi nunc occhi Omero onor Orazio padre Cozza parla parole Pelide Achille pensiero Pericle Persio ec petto pianto piè poesia poeta prego pria PYRKER quid Quis quod ragione sacro satira satire SATYRA schiavo sdegno sente sentenza signor sventura tibi Toledo Trimuglio Tunisi vede versione verso VINCENZO MONTI virtù vizio zione
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Strana 9 - Persie: egli è libro scomunicato per tutte le anime paurose, egli dichiara altamente, egli stesso, di non volere a lettori, che ingegni caldi e bollenti. Se ad ogni parola del pedestre idioma latino (come pure...
Strana 144 - Grazio, preferì un genere di verseggiare più armonico, più rotondo, e sovente così magnifico, che si accosta alla maestà virgiliana. Ben so che questo per alcuni è difetto, prescrivendosi che il verso didascalico debba serpeggiare per terra. Ed io amo ancor io...
Strana xi - Nella storia letteraria del gran secolo che corse per l'Italia dal 1750 al 1850, quando sarà scritta con serenità e senza preoccupazioni di parte, Vincenzo Monti riprenderà il luogo che gli spetta, come a principe dell'arte d'un'intiera e ingegnosissima generazione, come a prosecutore ed allargatore dell'antica tradizione italiana, come a ravvivatore del sentimento classico nella sua migliore espressione.
Strana 279 - Ché minor d'anni di me siete entrambi ; Ed io pur con eroi son visso un tempo Di voi più prodi, e non fui loro a vile: Ned altri tali io vidi unqua , né spero Di riveder più mai, quale un...
Strana 145 - Fiorentini. Dappertutto i sentimenti degli scrittori prendono qualità dal governo sotto cui vivono ; e certe caratteristiche distintive, le quali paiono impresse dalla natura, non sono sovente che puro effetto delle circostanze politiche. La temperata dominazione d'Augusto escludeva dagli scritti quella collera e virulenza che vediam regnare nelle opere posteriori ; e Giovenale alla corte di quel munifico protettor degl" ingegni sarebbe stato forse ancor esso nulla più che un polito e subdolo cortigiano.
Strana 268 - Coll' arco su le spalle , e la faretra Tutta' chiusa. Mettean le frecce orrendo Su gli omeri all'irato un tintinnio Al mutar de' gran passi ; ed ei simile A fosca notte giù venia. Piantossi Delle navi al cospetto : indi uno strale Liberò dalla corda, ed un ronzìo Terribile mandò l' arco d
Strana 56 - Cor tibi rite salit? Positum est algente catino Durum olus, et populi cribro decussa farina; Tentemus fauces : tenero latet ulcus in ore Putre, quod haud deceat plebeia radere beta.
Strana 135 - ... pavonem rhombumque? tument tibi cum inguina, num, si ancilla aut verna est praesto puer, impetus in quem continuo fiat, malis tentigine rumpi? non ego; namque parabilem amo venerem facilemque. illam 'post paulo' 'sed pluris' 'si exierit vir' 120 Gallis, hanc Philodemus ait sibi, quae neque magno stet pretio neque cunctetur cum est iussa venire.
Strana 287 - Siedi, e gli abbraccia le ginocchia, e il prega Far che fino alle navi e al mar gli Achivi Sien fugati, racchiusi, e trucidati, Onde alfin debba lagrimar ciascuno A cagion del tiranno, e vegga insieme Questo rege superbo Agamennone Qual fé danno a sé stesso allor ch'ei fece Al più prode de
Strana xv - L'onda irata! de' venti odi il ruggito! Prendi il porto, sollecita il pentito Remo, e di tanto peccator ti scarca.