L'annotatore piemontese: ossia, giornale della lingua e letterature italiana, per Michele Ponza, Zväzok 7

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G.Favale e figli., 1838
 

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Strana 158 - Arida nutrix. Pone me pigris ubi nulla campis Arbor aestiva recreatur aura, Quod latus mundi nebulae malusque luppiter urget ; 20 Pone sub curru nimium propinqui Solis in terra domibus negata : Dulce ridentem Lalagen amabo, Dulce loquentem.
Strana 120 - Egli avrà fatto de' versi più robusti e più dotti ; ma di più patetici , di più soavi, di più secondo il mio cuore e il mio gusto non ne fece egli certo. Troverete sparsa in più luoghi quella dolce...
Strana 260 - ... armi dal re , dal capitano , senza curare quanto fossero felici i popoli , quanto ai godimenti ed alle speranze del cittadino giovasse la gloria dei capi. Perciò investigando gli storici , sorprendendo quasi le notizie sfuggite ai cronisti, guardando con un'unità di pensiero i rimasti documenti , ci venimmo formando delle varie epoche un'idea che esponiamo in parti distinte : e dopo narrati i casi che corsero in quel periodo , diciamo del governo , ove pure delle leggi , delle armi, dei tributi,...
Strana 251 - Et acciò che dietro ad ogni particularità le nostre passate miserie per la città avvenute più ricercando non vada, dico, che così inimico tempo correndo per quella, non per ciò meno d...
Strana 126 - L'erba ov'era Micene, ei sassi ov'Argo: Ma non potrò da men lontani oggetti Trar fuori ancor poetiche scintille? Schiudi al mio detto il coro: antica l'arte Onde vibri il tuo strai, ma non antico Sia l'oggetto, in cui miri; e al suo poeta, Non a quel di Cassandra, Ilo ed Elettra, Dall'Alpi al mare farà plauso Italia.
Strana 192 - Che d' aurea luce ornato, Tutto di luce accende Dovunque ei passa ; e insegna Ben di qual luogo ei vegna. O Verginella eletta, In te la grazia ha il regno ; Di sua salute il pegno Da te già il mondo aspetta : Pegno e parto felice Di te, gran Genitrice. Ella a quel dir le ciglia Grava d' alto stupore ; E picciol vaso è il core A tanta maraviglia.
Strana 195 - Tifeo j né quel di Lerna Con tanti e tanti capi orribil angue, Senza avviso ti vide , o senza ardire . A te vera di Giove inclita prole Umilmente inchiniamo: a te del ciclo Nuovo aggiunto ornamento; e tu benigno Mira i cor nostri, ei sacrifici tuoi.
Strana 194 - N'atteggiavano i fatti: come prima Fanciul da la matrigna insidiato I due serpenti strangolasse in culla: Como al suolo adeguasse Ecalia e Troja> Città famose: como superasse Mili...
Strana 139 - Oltre a questo, che o io a fare de' debiti d'un altro, io, e delle zacchere? che sempre me ne sono guardato e di mille altri errori da poterne essere pericolato? Poi questo non si può conferire, di questo non si può pigliare consiglio! e Dio il sa s'io n'arei di bisogno! sicché in ogni modo io sto male. Ma veggiamo se '1 Grasso venissi, e venendo, intenderò forse quello che questo vuole dire: sarebbe mai lui diventato me?
Strana 31 - La vérité ne fait pas tant de bien dans le monde que ses apparences y font de mal.

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