AL CITTADINO FRANCESCO MELZI D'ERIL VICE-PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA V. MONTI It Satirico Stoico, il poeta della virtù non debbesi consecrarlo che all'uomo virtuoso, all'uomo che il possa leggere senza sospetto, senza timore di riconoscersi nella pittura del vizio che si percuote. E null'altro essendo rigorosamente la Satira che un' Appendice alla Legge per quei morali difetti, che la Legge medesima non circonscrive, null'altro che un fupplemento all'umana giustizia per quelle colpe, che invola tutto giorno alla pena o la malizia, o la prepotenza, o la seduzione, o l'intrigo, vuolsi concludere, che un fermo incontaminato Satirico è il miglior cooperatore ed amico di ogni accorto capitano di popoli, il ministro, a dir breve, della polizia morale in ajuto della virtù. On volume adunque di gravissime fatire, siccome quelle di Persio, a niuno s'intitola con con più venienza quanto ad integro e filosofo Magiftrato, nella cui bocca udimmo già tutti folennemente questa fentenza: La più importante Magistratura è quella dell'opinione nè verace gloria, nè durevole : prosperità senza costumi. Nè coftumi senza cenfura. E un'altra ragione fortemente raccomanJa, Cittadino Vice-Presidente, la rispettosa offerta di questo libro, dico il vostro zelo per tutte le ottime discipline: le quali, siccome primo ed amplifsimo arringo tuttavia disserrato alla gloria degl' Italiani, a Voi verace e sommo Italiano non ponno non essere per ogni guisa carissime. a La lieta accoglienza che Voi farete questo Classico peregrino (se pure il nuovo abito in che vel presento uol rende del tutto indegno de' vostri fguardi), conforterà insieme di buona speranza gli amici dell'in— genua libertà, della quale Persio è fervido zelatore, e voi leale mantenitore. Para fortuna della Repubblica l'essere amministrata |