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Dio. Chè queste cose (che ho dette) son buone e utili alli uomini.

9. Schifa le (male e) stolte questioni di sapere le generazioni, e le contenzioni, e le battaglie della legge; imperò che son inutili e vane.

10. L'uomo eretico, dopo l' una correzione, e dopo secondo castigamento, sì lo schifa,

11. sapendo ch' egli è rivolto dalla fede quel tale che in tal guisa ha peccato, ed è condannato da proprio giudizio.

12. Quando io manderò a te Artema ovver Tichico, studiati di venire a me a Nicopoli; chè qui c'è ordinato di vernare.

13. Manda inanzi sollecitamente a me Zena savio della legge e Apollo, che niente abbiano meno (nella fede).

14. (Acciò che) egli imprendano di sopra stare alle buone nostre opere, agli usi necessarii, chè egli non siano infruttuosi.

15. Salùtanti tutti quelli che son meco; saluta coloro li quali amano noi nella fede. La grazia di Dio sia con voi tutti. Amen.

9. Stultas autem quæstiones et genealogias, et contentiones et pugnas legis devita: sunt enim inutiles et vanæ.

10. Hæreticum hominem post unam et secundam correptionem devita:

11. sciens quia subversus est, qui ejusmodi est, et delinquit, cum sit proprio judicio condemnatus.

ad me venire Nicopolim: ibi enim statui hiemare.

13. Zenam legis peritum, et Apollo sollicite præmitte, ut nihil illis desit.

14. Discant autem et nostri bonis operibus præesse ad usus necessarios, ut non sint infructuosi.

15. Salutant te qui mecum sunt omnes: saluta eos, qui nos amant in fide. Gratia Dei

12. Cum misero ad te Artemam aut Tychicum, festina | eum omnibus vobis. Amen.

ARGOMENTO

Paulo scrivendo dalla città di Roma, essendo in pregione, a Filemone le lettere familiari sopra la cagione di Onesimo, servo di Filemone, scriveli per il predetto Onesimo.

Qui comincia

la epistola di San Paulo a Filemone

1. Paulo (apostolo) imprigionato di Iesù Cristo, e Timoteo fratello, a Filemone amato nostro aiutatore, 2. e alla nostra sorore Appia, e al compagno nostro Archippo, e a tutta la compagnia ch'è in casa tua.

3. Grazia sia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Iesù Cristo.

1. Paulus vinctus Christi Jesu, et Thimoteus frater, Philemoni dilecto, et adjutori nostro,

2. et Apiæ sorori carissimæ, et Archippo commilitoni

nostro, et Ecclesiæ, quæ in domo tua est.

3. Gratia vobis et pax a Deo Patre nostro, et Domino Jesu Christo.

4. Referisco grazie a mio Dio, sempre facendo ricordanza di te nelle mie orazioni,

5. avendo udita la tua carità, e la tua fede la qual tu hai nel Signore Iesù Cristo, e in tutti li santi,

6 acciò che la comunanza della tua fede sia (di quello medesimo Dio) in contezza d' ogni bene, il quale è in voi in Iesù Cristo.

7. Veramente grande gaudio ebbi e grande consolazione per la tua carità; imperò che l'interiora delli santi ebbero posa per te, fratello.

8. Per la qual cosa io abbo grande securità, per Iesù Cristo, di comandare a te quello che sia convenevole di fare.

9. Adunque, conciosia cosa che sie tale, io Paulo vecchio, e ora imprigionato per Iesù Cristo,

10. pregoti pel mio figliuolo Onesimo, il quale io ingenerai in amore di carità,

11. il quale fu inutile a te alcuna fiata, ma ora è utile a me e a te,

4. Gratias ago Deo meo, semper memoriam tui faciens in orationibus meis,

5. audiens charitatem tuam, et fidem, quam habes in Domino Jesu, et in omnes sanctos,

6. ut communicatio fidei tuæ evidens fiat in agnitione omnis operi boni, quod est in vobis in Christo Jesu.

7. Gaudium enim magnum habui, et consolationem in charitate tua, quia viscera sanctorum requieverunt per te, frater.

8. Propter quod multam fiduciam habens in Christo Jesu imperandi tibi quod ad rem pertinet;

9. propter charitatem magis obsecro, cum sis talis, ut Paulus senex, nunc autem et vinctus Jesu Christi:

10. obsecro te pro meo filio, quem genui in vinculis, Onesimo,

11. qui tibi aliquando inutilis fuit, nunc autem et mihi et tibi utilis,

12. il qual io mando a te; e tu si lo ricevi, come le mie interiora;

13. (ancora ti prego che tu ricevi il mio figliuolo) il quale io vorrei ch' elli dimori meco, acciò che mi serva (in pregione e) nei legami dell' evangelio.

14. Ma senza la tua volontà non volsi fare alcuna cosa, nè ritenerlo meco, che mi servisse in tuo luogo.

15. E forse per la ventura si parti a tempo da te; chè tu eternalmente avessi [lui],

16. non solamente come tuo servo, ma come tuo fratello carissimo (poi ch' io l' ho battezzato); chè se io [l'ho] per il mio fratello, molto maggiormente e tu il dèi avere eziandio, secondo Dio e secondo la

carne.

17. Se adunque me hai per compagno, ricevilo

come me.

18. E se egli ti fece alcuno dispiacere, ovver se egli ti dee dare alcuna cosa, ogni cosa computa a me (e io voglio essere tenuto a te per lui).

12. quem remisi tibi. Tu autem illum, ut mea viscera, suscipe:

13. quem ego volueram mecum detinere, ut pro te mihi ministraret in vinculis Evangelii:

14. sine consilio autem tuo nihil volui facere, uti ne velut ex necessitate bonum tuum esset, sed voluntarium.

15. Forsitan enim ideo di

scessit ad horam a te, ut æternum illum reciperes:

16. jam non ut servum, sed pro servo charissimum fratrem, maxime mihi: quanto autem magis tibi, et in carne et in Domino?

17. Si ergo habes me socium, suscipe illum sicut me.

18. Si autem aliquid nocuit tibi, aut debet: hoc mihi imputa.

19. Io Paolo scrissi questo colla mia mano; e io renderò queste cose, perchè non dico che te medesimo dea dare a me.

20. Così, fratello. Io ti voglio lucrare e usare per il Signore (nostro); sazia le mie interiora in Cristo. 21. Avendo confidanza della tua obbedienza (con securità) scrissi a te (questa epistola), sapendo che tu farai di queste cose quello ch' io ne dico.

22. Simigliantemente ti dico che tu apparecchi a me albergo; chè (per certo) abbo speranza, che per le vostre orazioni io sarò dato a voi (e uscito di pregione).

23. Saluta te, in Cristo Iesù, Epafra ch'è mio compagno in pregione,

24. e Marco e Aristarco e Demas e Luca, li quali son miei aiutatori.

25. La grazia del nostro Signore Iesù Cristo sia col spirito vostro. Amen.

19. Ego Paulus scripsi mea manu: ego reddam, ut non dicam tibi, quod et teipsum mihi debes:

20. ita, frater. Ego te fruar in Domino: refice viscera mea in Domino.

21. Confidens in obedientia tua scripsi tibi, sciens quoniam et super id, quod dico, facies.

22. Simul autem et para

mihi hospitium: nam spero per orationes vestras donari me vobis.

23. Salutat te Epaphras concaptivus meus in Christo Jesu,

24. Marcus, Aristarchus, Demas, et Lucas, adjutores mei.

25. Gratia Domini nostri Jesu Christi cum spiritu vestro. Amen.

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