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11. Li corpi di quelli animali, il sangue delli quali è offerto per il pontefice in SANCTA SANCTORUM per il peccato, son bruciati fuora nelli campi.

12. Per la qual cosa Iesù Cristo fu passionato (e crocifisso) fuori la porta, per santificare il suo popolo col sangue suo.

13. Adunque usciamo fuori delli campi a lui, portando li suoi improperii (e li suoi disonori).

14. Chè noi non avemo in questo mondo città permanente, anzi addimandiamo quella che dee essere (nell' altro mondo).

15. Adunque per lui offeriamo sempre offerta di laude a Dio, cioè il frutto delle nostre labbra, confessando il suo nome.

16. Non vi dimenticate la beneficenza e la comunione (delle vostre cose); imperò che con queste tali offerte si può guadagnare Dio.

17. Obbedite alli vostri priori maggiori, e siate sottoposti a loro; chè egli vegliano sì come possano

11. Quorum enim animalium infertur sanguis pro peccato in Sancta per pontificem, horum corpora cremantur extra castra.

12. Propter quod et Jesus, ut sanctificaret per suum sanguinem populum, extra portam passus est.

13. Exeamus igitur ad eum extra castra, improperium ejus portantes.

14. Non enim habemus hic manentem civitatem, sed futuram inquirimus.

VOL. X

15. Per ipsum ergo offeramus hostiam laudis semper Deo, id est, fructum labiorum confitentium nomini ejus.

16. Beneficentiæ autem, et communionis nolite oblivisci: talibus enim hostiis promeretur Deus.

17. Obedite præpositis vestris, et subjace te eis. Ipsi enim pervigilant, quasi rationem pro animabus vestris reddituri, ut cum gaudio hoc faciant, et non gementes: hoc enim non expedit vobis.

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rendere ragione per le vostre anime; onde portatevi in tal guisa, ch' egli faccino il vostro fatto con allegrezza, e non piangendo; chè questo non si conviene a voi.

18. Pregate per noi; chè noi ci confidiamo di tutti coloro che vogliono ben conversare.

19. Ma pregovi che vi brighiate di bene fare; chè quanto più tosto il farete, sarete reguiderdonati.

20. Ma Dio di pace, il quale mandò di morte il grande pastore delic pecore col sangue del testamento eternale, cioè il nostro Signore Iesù Cristo,

21. quelli acconci voi in ogni bene, sì che facciate la sua volontà; facendo egli in voi quello che piaccia a lui medesimo per Iesù Cristo, al quale sia onore e gloria in tutti li secoli de' secoli. Amen.

22. Priego voi, fratelli, che sofferiate la parola di solazzo; chè per vostra pace (e consolazione) scrissi questa epistola a voi.

23. Conoscete il nostro fratello Timoteo, mandato a voi; il quale quanto più presto verrà, così tosto vederò voi.

18. Orate pro nobis: confidimus enim, quia bonam conscentiam habemus in omnibus, bene volentes conversari.

19. Amplius autem deprecor vos hoc facere, quo celerius restituar vobis.

20. Deus autem pacis, qui eduxit de mortuis pastorem magnum ovium, in sanguine testamenti æterni, Dominum nostrum Jesum Christum,

21. aptet vos in omni bono,

ut faciatis ejus voluntatem: faciens in vobis quod placeat coram se per Jesum Christum, cui est gloria in sæcula sæculorum. Amen.

22. Rogo autem vos, fratres, ut sufferatis verbum solatii. Etenim perpaucis scripsi vobis.

23. Cognoscite fratrem nostrum Timotheum dimissum: cum quo (si celerius venerit) videbo vos.

24. Salutate tutti li vostri propositi (e li vostri maggiori) e tutti li santi. Salutano voi tutti li fratelli d'Italia.

25. La grazia (del Signore) sia con tutti voi. Amen.

24. Salutate omnes præpositos vestros, et omnes sanctos. Salutant vos de Italia fratres.

25. Gratia cum omnibus vobis. Amen.

Qui comincia

la epistola di Santo leronimo ad Eustochio,

portata per prologo alle sette

epistole canoniche.

Non è tale ordine appresso li greci, i quali integramente sanno e sèguitano la dritta fede, delle sette epistole che son dette Canoniche, come ritrovansi nelli libri latini; e imperò che Pietro è primo nell' ordine delli apostoli, etiam le sue epistole si hanno prime nell' ordine dell' altre. Ma come per il patto abbiamo corretto li evangelisti secondo la linea della verità, così adiuvante Dio abbiamo ridotto queste al proprio ordine. Imperò che una di queste è prima di lacobo, due di Pietro, tre di Ioanne, e una di Iuda; le quali se fussero translate fedelmente dalli interpreti in parlare latino, come da quelli son state ordinate, non ponerebbeno dubbio alli lettori; ed etiam la varietà de' parlari fra se non repugnarebbeno, massimamente in quel luogo dove leggemo nella prima epistolu di Ioanne,

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