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potentia indignos (a). Restino pure i Regolari tra i limiti della loro umile e disagiata fortuna, e godano i Preti gli splendori e i comodi delle loro dignità' e Beneficj, e come porta il prin cipio troppo noto e comune, saecularia Saecularibus, regularia Regularibus tribuantur (b): ma per questo appunto devo no essere i Regolari all' Inquisizioni trascelti, perchè tale è la consuetudine ed è impiego che suol' essere conferito ai Regolari, e perchè giova la loro condizione al più pacifico e pronto esercizio di una tal carica. Il pretendere che ne siano affatto incapaci è una sciocchezza. Il dire che sono stati dalla S. Sede sinora malamente impiegati in quest' affare è un' ingiuria che si fa a tanti Papi e Cardinali, che per tanti secoli ne hanno approvata la scelta. Il volerneli poi spogliare dopo sì lungo e lodevole servizio sarebbe lo stesso che disanimar tutti d' intraprenderlo con uguale zelo e coraggio.

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Porta seco, non v'ha dubbio, il tribunale del S. Officio qualche sorta di governo e comando: ma chi può credere che disdica ai Regolari un governo siffatto, il quale non pubblica editti che provenienti dalla S. Sede non s' ingerisce che in affari di Fede e nulla risolve senza l'intelligenza e consenso dell' Ordinario? O pretende il bravo nostro commentatore che l'obbedire sia così proprio de' Regolari, che niun comando e governo possa loro convenire , neppur per comando e dispensa apostolica; e distrugge ogni prelatura è superiorità de' loro Ordini medesimi, e va a ruinarli nel tempo stesso che finge di volerli sostenere e difendere : o accorda loro il governo almeno interiore de' loro Ordini, Provincie e Conventi; e resterà a lui il carico superiore anche alla sua fantasia, benchè feconda di tante invenzioni e chimere, di dimostrare come ai Regolari disdica la speciale incombenza che è stata per tanto tempo affidata loro dalla S. Sede di esercitare la giurisdizione nel tribunale esteriore della Fede e non quella ch'hanno naturalmente di governare i loro Ordini e Conventi, che con tanto maggior' estensione tutte spiega le insegne di governo e dominio esteriore come sia cosa utile e conveniente che l'esercitino i Preti, che sono per la loro stessa condizione ai rispettivi Pastori in

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(a) Quaest. 1. caus. 16.cap. 25.

(b) Conc. Trid. sess. 14. cap. 10. de Reform.

ispecial modo soggetti e nelle loro convenienze e vantaggi in mille incontri dipendenti dal loro volere, e non lo siano i Frati stretti con nodi straordinarj alla S. Sede, e nel religioso loro mantenimento e nelle loro esenzioni, prerogative e privilegj a lei soggetti in modo speciale: come convenga ai Preti distratti per lo più da mille imbarazzi della famiglia e del secolo in cui vivono, e non a quelli che hanno abbandonato tutto per consagrarsi con maggiore zelo al divin culto, alla difesa della Religione e alla salute dell' anime.

Nè ci dia ad intendere il commentatore che fu questo un tempo il pregio de' Regolari, ma non lo è ai dì nostri, ne'quali si sono ormai resi non meno degli altri spossati e distratti. Nol dica costui; chè l'eroiche azioni usate dai bravi ministri del tribunale anche ai dì nostri e nello scoprire le occulte trame degl' increduli più perniciosi e nell' impugnare i nemici più formidabili e nel sostenere i proprj diritti bastano a smentirlo. E per nulla dire delle varie combriccole d'increduli distrutte non è gran tempo in Roma, in Romagna ed altrove, e de' Massoni o delle loro Loggie scoperte in tante parti d' Europa, mi servirò della sola intrepidezza e coraggio mostrato dal buon' Inquisitore Gio: Battista Mabil nel punto che i Costituzionali di Francia cospiravano alla distruzione del suo tribunale d'Avignone: chè basta questo solo fatto a mostrare che non sono i Regolari dissimili da quelli di prima dove e l'antica loro disciplina ed il loro tribunale ha po tuto sussistere. Stipato da varj seguaci si presentò alla residenza del P. Mabil un ministro della Costituzione o municipalità del luogo per intimargli il fatale decreto: ed egli niente atterrito dal truce aspetto e dalla molta forza, dalla quale veniva accompagnato gli diede la seguente memoranda risposta in iscritto coll'ordine espresso che fosse presentata a chi lo avea spedito: Vous avez promis, Mrs., fidelite au souverain Pontife. C'est lui qui m'a confié ma jurisdiction, & c'est lui seul qui peut me l'ôter . Il n'y a que la violence qui peut m' en empêcher l' exercice. Si vous l'employes, mon devoir m' oblige de vous declarer, que les auteurs & participans de la violence ont encontré l'excommunication portée par les Bulles des Papes Fr. Mabil Inquisiteur general. Dispiacque, com' era da credersi, una sì forte e solenne risposta alla Costituzione; ma non se ne mostrò per questo mal soddisfatto il valoroso Mabil, e ben lontano dal`ritrattarla alla nuova istanza che gliene venne fatta anche con mag

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gior' apparato d'armi e d'armati, la rinnovò e replicò colla maggiore intrepidezzą, che tale era il suo dovere, e che non vi avrebbe mancato mai ancorché fosse stato costretto d'andare alla lanterna, e fu sì fermo in questa risoluzione, che non la ritrattò giammai, nè si partì d'Avignone se non quando vide inutile affatto la sua presenza, imminente il pericolo, ed ebbe ottenuta dai Superiori, ai quali è tuttora accettissimo, la licenza di pas sare altrove. Così rinnovò egli gl' illustri esempi di quegl' invitti campioni del sagro tribunale, che in ogni tempo e più che mai nel secolo decimoterzo e decimosesto s' esposero ad ogni rischio in difesa della Fede di Gesù Cristo e della S. Sede, e così ha potuto smentire anche in questi tempi infelicissimi le imposture di tanti sfaccendati che vorrebbono far comparire affatto spento in loro l'antico valore, e spacciare tutti i Regolari per molto dissimili da quello che sono stati una volta.

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Rovesciata per tal modo la base dell'edificio, resta a vedersi se siano di maggior consistenza i materiali che il commentatore adopera per inalzarlo e se le altre prerogative che rileva nel clero secolare, e le altre imperfezioni che scopre ne' Regolari siano di tal peso, che più delle addotte poc' anzi per istabilire la decenza è l'utilità del presente sistema vagliano queste a dimostrare la convenienza ed i vantaggi del nuovo. Io per verità altro non vi trovo che la debolezza e vanità della base; e credo che sarà questo anche il vostro sentimento dopo che le avrete esaminate a dovere. Non sono i Regolari, così continua egli i suoi sublimi riflessi, di quelle cognizioni forniti e di quella nobiltà, che serve al miglior disimpegno della carica; e lo stesso metodo di vita e le stesse massime, che pel loro istituto regnano in tutti ed i partiti, ai quali si volentieri si abbandonano, non li caratterizzano pei giudici migliori e più imparziali che aver si possano : e vi sarà sempre a temere che a cattivi Inquisitori siano per suc cedere altri di peggior' indole, e che cresca sempre quell' odiosità, che ha procacciata al tribunale la loro condizione. Non pare a voi di vedere in queste poche ragioni rinnovata l'arte, che usò Guglielmo di S. Amore nel libro de' pericoli degli ultimi tempi per allontanare i Regolari da ogni azione di gerarchico ministero escluderli anche dai gradi accademici ? Ricorse e per egli in mancanza di sode ragioni, come assicura S. Tommaso, al ripiego d' infamar quelli che presi aveva a perseguitare. Fa lo stesso il nostro commentatore e se v'è qualche cosa che li

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distingua, altro non è che la poca cautela che ha usata nell' imitarlo. Persuaso egli forse che bastasse il credito del suo raro talento ed il favore de' suoi aderenti a verificare ogni cosa, non ha avuto ribrezzo di spacciare le più note imposture e le favole più screditate per ottenere il suo intento, senza punto curarsi d'ingombrare il falso sotto qualche sembianza di vero, o di coprirlo per modo che non comparisse agli occhj di tutti, come pure procurò di fare Guglielmo. La scienza e nobiltà di moltissimi Regolari è tanto palese, che a rendersi ridicolo basta volerli spacciare per ignoranti ed abbjetti: e la mischianza che sussiste nel vasto loro ceto di qualche ignorante ed ignobile chi può riprenderla, se ad altro non mirano che a raccogliere non chi risplende per fasto mondano o per letterario decoro, ma chi è disposto di servire con maggior fervore il Signore ? e chi può crederla svantaggiosa agl' impieghi, se ai più luminosi e difficili non vengono mai promossi gl' ignoranti? è se vi giunge talvolta qualcuno di bassa estrazione, ha già compensata per tal modo colla probità della vita e coltura delle scienze l'oscurità de' natali, che non si possono sperare dalla sua probità e sapere che felici successi? Il solo aver accennato un si meschino riflesso scredita la sua causa; e l'averne poi egli fatto gran caso lo fa comparire e poco informato de' più strepitosi avvenimenti dell'ecclesiastica storia, e dimentico affatto di que' poveri pescatori, dei quali si è servito Gesù Cristo per fondar la sua Chiesa, e di quella non curanza delle mondane vanità, della quale ha voluto adorni gli umili e modesti seguaci de' suoi divini ammaestramenti. Neppur Fr. Paolo ha data a questa sciocchezza quell' estensione che ha dal nostro commentatore. Non la stende egli a tutti i Regolari e ad ogni pubblico impiego, ma si contenta di dire soltanto, essersi dato l'officio dell' Inquisizione a persone che non hanno altro che fare, e per la loro bassezza tengono ad onor grande l'esercitarlo (a): e si può credere che la bassezza da lui indicata più che i natali vada a ferire le loro massime, o che non tutti almeno li abbia voluti involgere nel medesimo avvilimento, come fa il commentatore più capriccioso di lui, ma ridicolo egualmente.

Hanno i Regolari, non v' ha dubbio, l'istessa educazione,

(a) Discorso dell' origine &c. nella nota al cap. 11.

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specialmente se appartengono allo stesso istituto, e sono addetti alle stesse massime. Ma l' istituto è stato dalla Chiesa approvato, come conducente con minore difficoltà alla perfezione: e le massime in materia di Religione sono state mai sempre conformi alla verità della Fede, che non ha mai sofferto negli Ordini alcuna alterazione per qualche individuo, che abbia tralignato talvolta: e se è bastato alla S. Sede per sopprimerli il solo crederli inutili e decaduti dal loro antico splendore, che non farebbe se li scoprisse eretici e refrattarj? Tant'è poi lungi dal potersi credere l'uniformità di educazione e costumi, che ai Regolari conviene, contraria all' esercizio delle gerarchiche azioni, che anzi S. Tommaso da quest' istessa uniformità ne inferisce la maggiore abilità e proporzione. Perchè uniformi nell' educazione, per questo si sono mostrati tutti in più incontri impegnatissimi e molto conformi nella difesa della cattolica Religione: e se sono stati talvolta tra loro discordi in affari di scuola, ciò non ha influito ad altro, che ad accrescere l'emulazione e le scienze e non mai a recare alcun pregiudizio alla Fede. Basta riflettere al valore e coraggio, ch' hanno dimostrato gli Agostiniani contro Lutero, i Domenicani contro Bucero, contro i Fraticelli i Francescani, il Servita Sermarino contro Fr. Paolo, e tutti gli altri Ordini contro chiunque de loro membri sia stato scoperto refrattario ed impugnatore dei dommi cattolici, per rimaner convinto che l'uniformità dell'istituto non pregiudica, ma giova anzi moltissimo alla miglior difesa della Religione cattolica: ed invece di temere per questo motivo collo sgraziato nostro commentatore, che a cattivi Inquisitori siano per succedere Inquisitori peggiori, dovranno anzi aspet tarsi sempre ottimi successori di que'perfetti, che hanno vantati in gran numero ed in ogni tempo i rispettabili Ordini Domenicano e Francescano. Che se poi si pretende, che riuscir possa colo all' imparzial disimpegno di una tale incombenzà l'essere addetti talvolta ad una piuttosto che ad altra opinione scolastica; io dico che questo costume non è a tutti i Regolari comune ma a pochi, e che le particolari opinioni d'alcuno tanto meno influir possono ne' giudizj del tribunale, quanto più si scostano dai dommi di Fede e il non essersi mostrati in questi partiti meno impegnati il Tournely, il Vitasse, il Lazzarini, il 'dall' Oca e tant altri Preti secolari, del Gonet, del Danieli, del Berti, del Billuard e di altri Regolari dimostra ad evidenza, che è vanissimo il ripiego che progetta il commentatore per evitare il disordine, e

d'osta

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