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Platone Ammette la condanna dopo morte in certe mancanze di Religione. 168.

Podestà. Non ripugnano, ma anzi sono vantaggiose nel medesimo Stato le due podestà, spirituale e temporale . 228. 229. e seg.

Podestà di giurisdizione. Non si deve confondere con quella d' Ordine. 256. L'opinione, che fa nascere ne' Vescovi la podestà di giurisdizione da Dio per mezzo del Papa, è la più probabile. ivi. Niuno di quelli, che hanno creduta la giurisdizione vescovile proveniente immediatamente dal Papa, P' ha mai creduta d' istituzione puramente umana. 257.

Podestà del Papa. Vedi Papa.
Podestà temporale. Non è spettatrice in-

dolente dell' ecclesiastiche coazioni. 229. Deve secondare le ecclesiastiche determinazioni senza ricercare ed esaminare il processo della curia ecclesiastica. 233. e seg. Nell' eseguire le pene di mutilazione e di morte contra gli abbandonati dalla Chiesa al braccio secolare esercita un suo officio, ed osserva le stesse sue leggi. 234. e seg. Qual parte abbia nelle cause, nelle quali la Chiesa abbandona i rei al suo braccio. 236. L'esecuzione, che fa delle pene di mutilazione e di morte nelle cause della Chiesa, non pregiudica alla necessaria unità della causa. 138. e seg.

Pollet, Giovanni Inquisitore Domenicano. Condanna l'opinione di Giovanni Petit, che difendeva il tirannicidio. 386.

Pontefice. Vedi Papa.

Ponzio Rugero. Vedi Domenico. Predicazione evangelica. Suoi felici progressi. 120.

Primato del Papa. Utile alle società civi

li. 56. e seg. Vedi Papa. E' un domma di Fede definito nel Concilio di Firenze. 242.

Principi cristiani. Come debbano dominare. 203. e seg. Priscilliano. Ammonito dai Sinodi di Saragozza e di Bordeaux. 61. Privilegj. Quando divengano irrevocabili, e come diritti originarj. 194. Processo criminale. Sue parti. 427. Vedi S. Officio.

Protestanti. Vedi Impugnatori. Loro incoerenza circa la tolleranza. 5. Approvano i castighi temporali contra gli Eretici. 136. 142. Loro sentimenti circa il diritto che hanno i Vescovi d' infliger pene. 178. è seg. Pubblicano il e libro Trattato dell' arti e modo d' inquirere contra gli Eretici pieno d' imposture contra il tribunale del S. Offi

cio. 321.

Punizione degli Eretici. Non accresce il numero dei cattivi e finti Credenti. 93. e seg. Vedi Pena di morte.

Quesnello. Vedi Clemente XI.

Quietisti. Vedi Innocenzo XI.

R

R Aimondo Guglielmo d'Altaripa. Ve

di Domenico. Rebiba, Vescovo di Motula. Sostituito ai Regolari nell' Inquisizione. 353. Regolari. Vedi Agostiniani ed altri. Utili alle civili società. 57. Loro più distinte prerogative. 338. e seg. La loro professione di vita più ritirata e perfetta li rende più atti dei Chierici 'secolari all' amministrazione del tribúna le del S. Officio. 339. Lo stesso deve dirsi della loro immediata dipendenza

1

Repubblica. Vedi Ottato. Società civile. Rettori. Ricercavano ai Decani delle parrocchie de omni opere pravo per riferirne il risultato ai Sinodi provinciali. 282. Riforma del S. Officio. Vedi S. Officio. Rigore. Vedi Crudeltà. Riti. Vedi Religione cattolica. Rivelazione divina. Cosa sia, e suoi effetti. 28. Necessità che ha l'uomo della rivelazione. ivi. e seg. Vedi Chiesa. Roberto, Inquisitore. Tacciato ingiustamente di crudeltà da alcuni . 388. Rousseau, G. G. Assurdità del suo Contratto sociale. 225. e seg. Rugero, Ponzio. Vedi Domenico.

dal Romano Pontefice. ivi. Anche il loro totale disimpegno dalle cure terrene, e la moltiplicità de' stabilimenti dei loro Istituti in varie parti del mondo li rendono preferibili ai Preti secolari nell' impiego del S. Officio. 340. 341. e seg. I Regolari non sono inabili a presiedere e comandare, come pretende il comentatore della Bolla Licet ab initio di Paolo III. 343. e seg. A torto il medesimo comentatore asserisce essere i Regolari sforniti di quelle cognizioni e di quella nobiltà, che serve al miglior disimpegno del tribunal della Fede. 346. e seg. Lo stesso metodo di vita e le stesse massime che hanno i Regolari del medesimo Istituto non possono essere un'ostacolo al miglior servigio del tribunal della Fede, come pretende il suddetto comentatore. 348. Rei. Vedi Difesa.

Religione. Vedi Società civile. Tra tutte le Religioni la cristiana è la più conveniente alle civili società. 52. e seg. Religione cattolica. Sua indole. 190. Giova alle società civili più dell' altre Comunioni de' Cristiani. 54. e seg. I riti e misteri della cattolica Religione sono vantaggiosi alle società civili. 55. La moltiplicità de'suoi ministri giova al ben pubblico 56. Introdotta ne' suoi Stati a pubblico vantaggio da Biorno II. Re di Svezia, così consigliato da Carlo Magno. 58. Si può dare un' ignoranza invincibile delle verità della cattolica Religione. 84. Vedi Eretici. Danni che riceve la Religione cattolica dall' irreligioso operare e pensare de' Fedeli. 109. Perchè la Religione cattolica reca sommi vantaggi alla civile società non perciò a questa spettano le cause di Fede nè privativamente nè cumulativamente, dalla 180. alla 186.

S

Sadoleto, Cardinale. Vedi Calvino.

Salviano. Vedi Belarmino. Sant' Officio. Vedi Albigesi. Impugnatori. Nel proibire i libri, che lo impugnano, procede secondo le regole prescritte dai canoni. 20. e seg. In queste cause il S. Officio in ultima analisi non è giudice in causa propria. 22. Il S. Officio sotto Innocenzo X. censura come ereticale una proposizione, che negava che la podestà del Papa si estendesse a tutte le cose temporali, che influir possono al bene della Fede. 195. L'origine del S. Officio sotto due aspetti si può ri sguardare. 287. Discrepanze d' autori circa l'origine del S. Officio. 288. 292. e seg. Chi abbia parlato più esattamente della sua origine. 292. Non può avere avuta origine da un discorso di Nestorio coll' Imperator Teodosio, come pensano Barleo e varj altri. ivi. La sua origine non si deve attribuire a politica dei Romani Pontefici, come hanno detto alcuni. 293. Non può aver avuta origine da un Concilio di Verona, come vuole il Fleury.293. Vedi Giannone. I

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S. Officio è assistito, protetto ed arricchito di privilegj dai Sommi Pontefici prima di Paolo III. 297. e seg. E' favorito da varj Concilj e sovrani. 298. I contrasti, cui è stato soggetto in qualche luogo, non provano che fosse odiato. 299. Appena istituito è ri cercato in molti paesi. 302. Sant' Officio. Sue imperfezioni nella prima sua forma. 304. Sua riforma nelle Spagne, ed occasione della medesima. 305. Suoi vantaggiosi effetti. 307. 382. Encomiata e difesa da varj autori. 307. e seg. 382.Sua riforma in Italia. 309. 310. e seg. Dove sussista oggi il S. Officio. 318. Sue imprese di questo secolo o poco prima. ivi. e seg. e di altri tempi. 319. Suo più florido stato. 320. Prima origine della sua decadenza. Vedi Luterani. Dove sia decaduto prima. 321. La sua decadenza

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presente ridonda in sua lode. 324. Trattandosi de' meriti o difetti del S. Officio non si deve confondere il tribunale colle persone che lo amministrano. 328. La sua perfezione e integri

tà non deve valutarsi dalle cause partico

lari, che ha trattate. 329. e seg. Le cau se particolari, che tratta il S. Officio, non possono essere perfettamente note a tutti. 330. e seg. Alcune procedure del S. Officio giustificate da varj scrittori. 331. e seg. Motivi ch' ebbe il S. Officio di agire contra il Galileo. 332. Il tribunale è ingiustamente biasimato in quella causa. ivi. La forma, in cui è stato ridotto nelle Spagne, non è assolutamente preferibile a quella che conserva altrove. 352. I progetti di riforma del S. Of ficio in Napoli sono stati la prima cagione della ruina totale del tribunale in quel regno. 353.e seg. Mutazioni, alle quali è stato soggetto nel regno di Napoli. 353.

Sant' Officio. Sue imprese a favor de' so

'vrani. 365. e seg. Vedi Sovrani. La sua › estinzione ed il suo indebolimento è stato cagione in alcuni paesi di ribellioni e tumulti, ed ha fatto moltiplicare gli Eretici. 372. Il S. Officio non fa che si diminuisca il commercio di quel paese dove sussiste. ivi. Non rende più difficile la conversion degli Eretici. 373. Fuor di proposito si taccia il S.Officio di crudeltà nell' usare i tormenti più gravi. 397. Si astiene anche dal dare i tormenti più miti. 397. e seg. 445. e seg. Vedi Tormenti. Il S. Officio di Spagna condanna l'errore di certi fanatici, che disprezzavano P' autorità di S. Agostino. 496. Cautele del S. Officio in tutte le cause, e specialmente in quelle di streghe e maliardi. 406. 411. Il S. Officio di Roma non ha ́mai fatto abbruciare nessuna strega 410. Vedi Streghe. Sua clemenza presente riguardo alla pubblicazione dell' Editto maggiore dell' antica. 425. Vedi Editto. Osserva fedelmente tutte le parti, che deve avere ogni processo criminale. 427. 429. Cautele del S. Officio prima di procedere ad atti irretrattabili. 430. e seg. Sue diligenze nell' esaminare i rei. 432.

Sant' Officio. Il privilegio, che hanno da to i Romani Pontefici al S. Officio di poter procedere sommariamente nelle cause di Fede è commendevole, e punto non nuoce ai rei. 432. e seg. I rei nel S. Officio sono interrogati anche in ispecie del loro delitto. 434. Il S. Officio lascia libera ai rei la scelta dell'avvocato difensore. 435. Sue premure verso gli Eretici impenitenti. 435. e seg. Sue cautele nelle cause degli Eretici morti. 437. La preghiera, che fa il tribunale per salvare la vita dei rei, non è riprovabile. ivi. E' assurdo il progetto di taluno d' introdurre per le cause del S. Officio un tribunale straniero. 438. e seg. Non pregiu

monj a secondare gli altrui desiderj. 405. Sentenze assolutorie. Non passano in rem

judicatam nel tribunale del S. Officio. 448. Vedi Pio V. Necessità di questa pratica.ivi. Essa non è pregiudicevole ai rei assoluti. 449.

Seripando. Sostiene nel Concilio di Trento i privilegj dei Regolari, e viene applaudito. 381.

dica al reo nel tribunale del S. Officio la confessione del proprio delitto. 442. e seg. Giova ai rei la libertà, ch' hanno i giudici del S. Officio, di mutare le pene dopo la condanna. 450. e seg. Prudenza del S. Officio nell' imporre il silenzio ai suoi ministri. 452. e seg. Non ommette l'opportuna pubblicazione de' processi. 453. e seg. Ha manifestati per qualche tempo i nomi dei testimonj in varie maniere. 458. Perniciosi effetti di simile manifestazione, e necessità di levarla. 459. 462. Sue cautele circa l' occultazione dei nomi de'testimonj. Vedi Testimonj. Sua liberalità. 469. 478. Stato economico dei tribunali del S. Of ficio. 471. e seg. Origine delle loro rendite. 472. e seg.

Sarpi, Fr. Paolo. Impugnatore del S. Of

ficio. 6.381.

Scalandrone, Carlo. Pietà usatagli dal

S. Officio. 450. Scomunica. Non è pena sufficiente pel delitto d' eresia, benchè molto proporzionata. 132. Vedi Pene spirituali. Non è riprovabile l'uso di scomunicare ipso facto. 421.

Secolari. Deputati dall'Imperatore in Manfredonia a trattar materie di fede, vengono ricusati. 353.

Sede, S. Vedi Papa. Qual riguardo abbia avuto ai sovrani nel sistemare il tribunale del S. Officio. 368.Si è prestata per quanto è stato possibile al loro genio e piacere. 369. Sua clemenza verso Lorenzo Valla a riguardo del Re di Napoli. 370. Anche prima dell' istituzione del S. Of ficio ha spediti nelle altrui diocesi ministri straordinarj, che vi esercitassero le sue veci. 376. e seg. In quanta considerazione abbia avuta l' autorità dei Vescovi nel sistemare il S. Officio. 378. Segni esteriori. Giovano a scoprire gli Eretici: 101. Come possano allettare i De

Setta de' Liberi Muratori: Perniciosa agli
Stati. 102. Sua pretesa origine . 109.

Severo. Vedi Giustino.
Simaco. Vedi Manichei.
Simone di Monfort. Abbruciava gli Eretici
abbandonati da S. Domenico, 289.

Sinodi.

D'Ancira. Comanda la punizione de'
maghi e sortilegi. 412.
D'Aquisgrana. Vedi Felice.

= Di Bordeaux. vedi Priscilliano.

Calcedonense. Dichiara degno di morte chi si scosta dai sentimenti della Chiesa. 156.

Di Chiersy. Vedi Godescalco. Costantinopolitano. Vedi Teodoro. = Costanziense. Condanna il sentimento di quelli che sostenevano esser lecito il tirannicido. 221. Condanna quella proposizione di Wicleffo, in cui negava alla Chiesa la podestà d' abbandonare al braccio secolare. 196. 233. Vedi Hus. = Di Firenze. Vedi Primato.

Lateranense II. Vedi Arnaldisti. Bruys. Lateranense IV. Proibisce ai Laici di procedere ne' delitti di Fede. 174. Di Narbona. Ordina che si occultino i nomi dei testimonj nelle cause del S. Officio. 458. Vedi Innoc. IV. Urbano IV. Niceno. Scomunica gli Ariani . 274. Vedi Atanasio.

Di Parigi. Approva ed inculca la punizione de' maghi e sortilegi. 412. Di Pistoja. Libro contenente i suoi Atti condannato da Pio VI, 105, 172. 196.

= Di Saragozza. Vedi Priscilliano. = Di Tolosa. Stabilisce il metodo da usarsi nel procedere contra gli Eretici. 291. Di Trento. Sua premura per la conservazione del Tribunal della Fede. 380. e seg. Vedi Burgos. Martelli. Seripando. Viennense. Condanna l'errore de' Beguardi. 220. Corregge alcuni difetti del S. Officio. 320.

Siricio, Papa. Spedisce a Milano Legati

per procedere contra i Manichei. 282. Sisto IV. Approva la riforma del S. Officio nelle Spagne. 306.

Sisto Senese. Vedi Pio V.

Smidelino, Giacom' Andrea. Confessa la scostumatezza de' Luterani. 66. Società civile. Donde nasca. 212. Suoi pregj. 48. Non può sussistere senza Religione. 49. La pluralità delle Religioni pregiudica alle civili società. 50. e seg. La tranquillità delle cattoliche società non è invidiabile. 59.

Società sagra. Vedi Chiesa. Eretici. Sorbona. Per commissione del Papa esorta in vano Calvino a convertirsi. 62. Sortilegj. Vedi Magia.

Sospetti d' eresia. Vedi Segni. Siccome in

varie maniere mancano al loro dovere, così in varie maniere si devono punire e correggere. 108. Danni che cagionano alla Religione. 109. Si devono punire con riserva per isfugire il pericolo d' un' ingiusta oppressione. 106. 111. Sovrani. Molti sovrani hanno desiderato

ne' loro Stati e protetto il tribunale del S. Officio. 370. e seg.

Sprengero, Giacomo. Vedi Innocenzo VIII.

Streghe. Non sono tante quante si raccon

tano le streghe condannate dal S. Officio. 408. e seg. Per qualche tempo sono state condannate dai tribunali laici. ivi. Alcune sono state uccise tumultuariamente dai popoli. 409. Loro delitti. 412. e seg.

Vedi Gregorio XV. Magia. Sant' Officio. Stregonerie.

Stregonerie. Non sono sempre parto della fantasia feminile alterata. 405. Vedi Facoltà.

T

Tarquinio Prisco. Condanna i suicidi

dopo morte. 169.

Teodoro di Mopsuestia. Condannato dopo morte nel Concilio Costantinopolitano non senza contese. 168. e seg. Donde nascessero le dette contese. 170. Ragioni, che opponevano i protettori di Teodoro per impedirne la condanna. ivi. Sono dimostrate insussistenti. 171. Teodosio, Imperatore. Esaudisce le suppliche dei Fedeli perseguitati nella Persia stimolato dal Vescovo di Costantinopoli. 273.

Tertulliano. Non disapprova nella Chiesa ogni coazion temporale. 147. e seg. Ve. di Trajano..

Testamento. GP increduli sono condannati a morte nel Testamento vecchio. 154. ed anche nel nuovo. 155. Il vec chio Testamento comanda che siano manifestati gli Eretici da chi li conosce.416. Testimonj. E' necessario in qualche caso di ammettere nel S. Officio i testimonj singolari. 431. Cautele del tribunale perchè non pregiudichi ai rei questa pratica. ivi. Non pregiudica ai rei l'essere ammessi nel tribunale del S. Of ficio i testimonj di vile condizione o infami. 430. Necessità di ammettere simili testimonj nelle cause di Fede. 429. e seg. Necessità di occultare i nomi dei testimonj nelle cause di Fede. 457. e seg. 465. e seg. Col tener' occulti i nomi dei testimonj nelle cause di Fede non si fa un torto ai sovrani, com' ha pensato .taluno. 461. Neppure si può temere un qualche pregiudizio ai rei

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