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na, le prince, dice, compte sur ses sujets, e le sujets sur le prince. Chose admirable. La Religion Chrétienne, ne semble avoir d'objet que la félicité de l'autre vie, fait encore notre bonheur dans celle-ci. Meglio di tutti però li ha epilogati S. Agostino, che nella testè citata lettera così scrive: Qui doctrinam Christi adversam dicunt esse reipublicae dent exercitum talem quales doctrina Christi esse milites jussit, dent tales provinciales, tales maritos, tales conjuges, tales parentes, tales filios, tales dominos, tales sertales reges, tales judices, tales denique debitorum ipsius fisci redditores & exactores quales esse praecipit doctrina Christi, & audeant eam dicere adversam esse reipublicae, imo vero non dubitent eam confiteri magnam, si obtemperetur, salutem esse reipublicae. Il Sig. Burigni nella sua Teologia Pagana ha fatto ogni sforzo per raccogliere ed esaltare quanto scrissero di buono i Gentili e sopra i costumi e sopra il domma: pure non ha potuto in fine negare, che niuna setta e religione ci fu mai tra loro, la quale non proponesse errori notabili e vizj essenziali.

yos,

Vengo ora all' altra parte, e sostengo che fra tutte le comunioni de' Cristiani, la Cattolica è la più profittevole. Di questa cred' io che parli il Muratori allorchè scrive (a), essere ben conosciuto, che la santa Religion nostra è venuta ad accrescere anche la felicità temporale de' popoli. E perchè non poss' io raccogliere quel molto, che su questo argomento hanno scritto il Valsecchi, il Noghera, lo Spedalieri e vari altri apologisti moderni, accennerò soltanto alcuni di quei punti principa li, nei quali la cattolica Religione si distingue da qualunque setta, e riuscir sogliono anche alla civile società utilissimi. Essa è tra tutte le Religioni la sola vera: ella sola è fiancheggiata da quei contrassegni e prodigj, che la rendono evidentemente credibile, e sono atti a persuadere anche i più incolti e meno docili: essa sola in fine ha l'onnipotenza divina inpegnata a recar giovamento ai suoi veneratori e seguaci. E non è ciò più che bastevole a farla riconoscere per la più efficace ed opportuna a procurare i privati vantaggi di ogni Fedele, e la pubblica tranquillità degli Stati? Se la forza ed energia della Religione nel moderare le azioni dell'uomo esser deve corrispondente ed all' intrinse

(a) Della regolata divozione cap. 21.

ca sua virtù e valore, ed all' esteriore persuasione ed attaccamento di chi la professa, qual' altra Religione può mai paragonarsi con questa, che sola è sovrannaturale e divina, e solà è spalleggiata da tanti e sì efficaci motivi valevoli a conciliarle l'affetto de'cuori anche più ostinati, quante sono le meraviglie, ch' hanno preceduto, accompagnato, e sono venute in seguito del prodigioso suo ingrandimento e seguitano tuttora a rendere lei sola oggetto d'ammirazione e d'invidia anche a quelli che pur la vorrebbono vedere avvilita ed oppressa.

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Ma più assai di queste ragioni che la persuadono, contribuiscono al ben pubblico i suoi riti, documenti e misteri, i quali riescono tanto più vantaggiosi, quanto più si scostano dalle false massime e riti profani delle altre sette bugiarde. Di qual conforto non è egli mai alla nostra speranza, e quale stimolo non aggiunge alle virtuose nostre intraprese il credersi da noi, che il nostro Dio non è quel tiranno crudele, che si sono ideato i Luterani e Calvinisti, il quale senza colpa ci condanni ad eterni non meritati castighi, e ci spinga egli stesso inevitabilmente al supplizio; ma un Dio invece d'una infinita misericordia e pietà, che vuole la salvezza di tutti, è morto per tutti, ed offre almeno a tutti quanto basta per potersi salvare, e quei soli condanna, che sordi alle chiamate ed ingrati a tanti suoi benefizj se ne rendono immeritevoli ? quanto bene contribuiscono gli altissimi ed imperscrutabili suoi arcani della Trinità, dell'Incarnazione, dell' Eucaristia a domare l'alterigia dell' umano intelletto, che si scopre così lontano dall' investigare la grandezza di sì alti misteri? e qual non concepisce di questi idea più vantaggiosa, appunto perchè superiori di tanto agli scarsi suoi lumi? Di qual freno non serve alle indocili nostre passioni il rossore, cui è soggetto il colpevole nella sagramental Confessione ? E di qual consolazione non riesce allo stesso il vedersi prosciolto dalle sue colpe, e e sì bene istruito nell' individue sue circostanze e bisogni? Anche il Rousseau nell' Emilio valuta assai le restituzioni e le paci, che si fanno tra noi per questo divin sagramento: e molti de' Protestanti se ne sono dimostrati così persuasi, che o non l'hanno abbandonata giammai, come quelli della Svezia (a) e alcuni della Prussia (b), o hanno procurato di riaverla, come gli abitatori di (a) Bossuet Hist. des variations l. 3. 11.46. (b) Mosheim Hist. eccles. 17. siecl. sect.2. p.2. chap.1.5.35.

Norimberga (a) e di Strasburgo (b). La moltiplicità dei ministri cattolici giova assaissimo alla comune istruzione, moltiplicando l'applicazione alle scienze ed i maestri secondo il maggior numero degl' impieghi ai quali sanno di potere aspirare. Le ricchezze delle Chiese e dei Beneficj ecclesiastici distribuiscono meglio alle più degne persone i beni della società, e servono a sovvenimento de' bisognosi. La spirituale podestà della Chiesa riesce di gran rinforzo ed ajuto anche alla podestà temporale, colla quale se si è mostrata talvolta sdegnata, come in Milano coll' Imperator Teodosio, e coll' Imperatore Leone e con qualch'altro in Roma ed altrove, serve bensì il salutare suo sdegno a smentire le calunnie, che varj increduli vanno spargendo contro di lei, come se nata fosse e solo intenta a favorire e proteggere le sognate prepotenze ed il chimerico dispotismo de' sovrani, e non mai a mostrare che sia loro svantaggiosa ed infesta. E' chiaro che non può essere per sua natura che utile e decorosa. Le stesse immunità, esenzioni e privilegj delle persone e beni ecclesiastici conferiscono assai bene non solo al decoro dei sagri ministri e luoghi consagrati al divin culto, ma alla difesa ancora ed all' onorificenza delle private persone e famiglie. Se pen dono dai nostri altari le sagre immagini, se da noi s'invocano i Santi, mostrano quelle alle persone più rozze bellissimi esempj di cristiane virtù allo stato utilissimo, ed impetrano questi da Dio gli ajuti necessarj per imitarli. Se i nostri tempj sono magnifici, ricche le suppellettili e maestosa la pompa del nostro culto esteriore, tutto cospira non solo a risvegliare in noi un'idea più vantaggiosa della divina perfezione e bellezza, ed a fomentare l'interior divozione e pietà, ma anche a preparare e conservare allo stato un'opportuno sussidio nelle maggiori calamità a promovere l'industria de' virtuosi artefici e ad accrescere il commercio e le arti. Il primato stesso del Papa, e tutto l' ordine nobilissimo della gerarchia ecclesiastica, che l' irreligioso Freret (c) spaccia per una massima della nostra Religione che è contraria alla tranquillità delle civili repubbliche, non è egli, anche a parere di Montesquieu (d), utilissimo e necessario ovun

(a) Soto in 4. disp. 18. q. 1. ar. I.

(b) Lettres du P. Schefmacer let. 4. §. 3.

(c) Esam. crit. sulle prove del cristianesimo cap. 10. (d) Esprit des loix liv. 24. cap. 3.

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que non regna un' intollerabile dispotismo? Ripete lo stesso l'au-
tore dell' osservazioni filosofiche in altr' occasioni citato
, e-lo
Spedalieri nella accennata confutazione: anzi a dir tutto con
esattezza non è solo utile ai popoli ma anche ai sovrani
come dimostrano assai bene il Cardinal Pallavicini (a) ed il
P. Bianchi (b). Anche i sagri recinti de'professori de' consigli evan-
gelici sono non che alle famiglie, ma anche allo Stato ed al-
le scienze utilissimi e checchè ne dicano in contrario i mise-
rabili libertini e certi eruditi affamati che desiderano di veder-
li abbandonati per saccheggiarli, i cittadini però più assennati
e più colti li proteggono con molta premura dove sussistono
ed i meno irragionevoli anche tra i Protestanti d'Inghilterra
se li augurano spesso dovunque o l'avarizia o un cieco furo-
re ereticale li ha voluti sopprimere. Si vegga su di questo
particolare l'opera tradotta dall' inglese dal P. Niceron in-
titolata Conversion de l'Anghleterre au Christianisme compa-
rée avec sa pretendu réformation (c); anzi si legga, per servir-
mi anche degli autori più conosciuti e recenti, il Mirabeau (d),
e si troverà, che la disciplina ed economia de' Regolari con-
ferisce ad accrescere indirettamente anche il numero della po-
polazione vantaggiosa per la più comoda sussistenza che lascia
alle rispettive famiglie e per la maggiore morigeratezza
colla voce e cogli esempi diffonde per tutto lo Stato: chè es-
sere il libertinaggio più pregiudicevole alla popolazione della pe-
ste è stato già dimostrato dal ginevrino Bellexord (e).

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che

Sono questi i singolari vantaggi che la cattolica Religione reca alle civili repubbliche per quei soli punti particolari, ne' quali discorda dall'altre sette: che non farà poi presa in tutto il pieno del suo ammirabile sistema, che è l'opera più bella che abbia saputo ideare una Sapienza infinita per la nostra felicità e salvezza? che non potrà avvalorata da quella forza superiore, che la sostiene ne' maggiori cimenti? Misero chi incauto da essa si scosta, e ribelle ai suoi lumi la abbandona! più non trova chi le imperfezioni corregga della sua corrotta natura; e

(a) Stor. del Conc. di Trento lib. 1. cap. 8. e lib. 3. cap. 2.
(b) Lib. della potestà Eccl. tom. 3. cap. 1.
§. 6.

(c) chap. 5. (d) Trattato della popolazione cap. 2.
(e) Sur l' education phisic. des Enfans.

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la società istessa, in cui vive, e che recar suole qualche alleviamento alle umane sciagure, non può con ugual forza ajutarlo e proteggerlo. L'ignoranza lo accieca, e non ha un' infallibile autorità che a lui proponga la divina rivelazione, e lo illumini. Le forze sono deboli ed inferme, e da que' copiosi canali, che derivano l'acque salubri dalle fonti del Salvatore, non sono rinvigorite e sanate. Ricalcitra l'umano orgoglio, e ricusa di soggiacere all' altrui direzione e comando, e non ha chi lo freni coll' autorevole intimazione di quel divino precetto, che la soggezione prescrive e la dipendenza. Eccede chi regge talvolta, e con giogo troppo pesante aggrava le soggette persone; e non v'è chi pietoso frapponga la voce autorevole, e procuri di sollevarle. E privo quindi di tutti que' possenti ajuti di divina rivelazione, di doni e grazie speciali e di spirituale podestà, che l'onnipotenza divina ha somministrato all' uomo colpevole e preso individualmente e raccolto in società per rialzarlo da ognuna di quel le debolezze, imperfezioni e miserie, nelle quali l'aveva ridotto il peccato, forz' è che vegga i giorni meno lieti fra noi, e si disponga ad altra peggiore irreparabilę ruina .

Esagero io forse, o non vi espongo piuttosto una verità nota per se medesima, e riconosciuta da quanti migliori sovrani ha vantato il mondo cattolico, i quali anche per questo hanno procurato con gran premura d' introdurre e proteggere la cattolica Religione ne' loro Stati, come Clodoveo nelle Gallie Carlo magno in Germania, Ermenegildo nelle Spagne, Vincislao in Polonia, Basilio in Russia, Edelberto in Brettagna e molti altri in diverse nazioni. Stupiva Biorno II. Re di Svezia nel considerare la pace e tranquillità che Carlo magno godeva ne' vasti suoi regni e ch' egli cercava in vano ne'suoi benchè più limitati; e stanco ed annojato de' molti disturbi e pericoli, ai quali egli stesso restava soggetto non che i fedeli suoi sudditi, “deliberò di mandare inviati a Carlo per apprendere da lui per qual mirabile maniera otteneva una si felice e costante tranquil lità; ed altro non ebbe in risposta se non che era la cattolica Religione la sua politica, ed il professarla con fedeltà e il proteggerla con vigore era la sola sorgente inesausta della sicurezza del suo trono, della quiete de' suoi sudditi e della tranquillità de' suoi Stati (a). Approfittò Biorno dell' utile suggerimento; e

(a) Comazzi Polit. e Relig. tom. 1. cap. 7. §. 2. n. 10.

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