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Trattato della Ragion Poetica, nel quale si vedono dipinti al vivo i caratteri, i pregi, e i difetti de' Poeti de' secoli passati (di Pericle, di Augusto, e di Leon Decimo,) con rara e curiosa felicità, ricchi e ricolmi d'ogni fregio della più sana Letteratura.

Chiunque vuol sapere qual cosa sia la yera Critica Italiana, legga e rilegga questo aureo Volumetto del più valoroso seguace e del fido estimatore de' Greci e Latini, e del più severo giudice de' suoi nazionali ; e il nome del Gravina sarà egualmente riverito sul Sebeto e sul Tamigi. Vedremo allora tra noi il disiato progresso di tutti i vaghi, leggiadri, eloquenti, dotti, sublimi, e maestosi Genj d' Italia dagli eruditi Britanni accompagnati ed emulati.

Sia, come ardentemente io bramo, stabilito tra noi il dominio amplissimo, tutto quanto, delle belle arti, della letteratura, della facondia, della pittura, della musica, e della poesia; e sia il sacro foco di Pindo risvegliato di nuovo tra noi, e riacceso agli altari Greci e Toscani !

Londra

Maggio 1806.

T. M.

BREVI NOTIZIE

DI

VINCENZO GRAVINA

Estratte dalla Storia della Letteratura Italiana del Tiraboschi. P. 309. Tom. VIII. Edit. Venez. 1796.

"ROGIANO, castello vicino a Cosen"za nella Calabria, fu la patria di Vincenzo "Gravina. Gennaro Gravina e Anna Lombar"da, famiglie onorate di quel paese, ne furono "i genitori, da' quali nacque a' 21 di Gennaro "del 1664. Fu dato prima ad istruire a Gre"gorio Caroprese, da cui non solo fu introdotto "nell' amena letteratura, ma anche negli studi "della geometria e della filosofia. Passò indi "a Napoli ove, dopo essersi sempre più avan"zato nello studio delle lettere Greche e Latine, "si volse alla giurisprudenza civile e canonica;

e non pago della maniera digiuna e barbara, 66 con cui essa insegnavasi, la adornò collo studio "dell' erudizione, dell' antichità, della storia, e "anche della teologia. Nel 1688 si trasferì a "Roma, ove fu accolto e tenuto per più anni in

66 sua casa da Paolo Coardi, Torinese. Frequentò ❝ivi la letteraria Adunanza di Monsig. Ciampini,

66

e fu uno de' primi fondatori dell'Arcadia. Nel "1698 fu nomi nato Professore di diritto civile "nella Sapienza, e cinque anni dopo passò "alla cattedra del Diritto Canonico, e poco appresso alla spiegazione del Decreto. Il me"todo da lui tenuto nell' insegnar dalla catedra "fu conforme all' idea che si era formata di 66, quello studio. Fuggiva le inutili dispute sul senso delle parole e le scolastiche specula"zioni, con cui la più parte dei Giureconsulti

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aveano ingombrata quella poco felice scienza. "Ma in vece penetrando entro lo spirito delle "Leggi, ne illustrava la teoria colle osserva"zioni tratte dagli antichi scrittori, e co' lumi "di una esatta critica e di una vastissima eru"dizione.

"La sua opera "Delle Origini del diritto "Civile" da lui scritta in Latino, è opera clas"sica, e che può sola bastare a renderne l' au"tore degno d' immortal lode. Nè fu la sola "giurisprudenza che si accingesse ad illustrare "il Gravina. L'arte poetica ancora gli dee non

poco; e i due libri " Della Ragion Poetica," e "il libro" Della Tragedia,” e il picciol libretto "de Institutione Poetarum," si annoverano gius"tamente tra' migliori e tra' più utili libri che su "questo argomento si abbiano.

"La morte del Caroprese suo antico maestro, " e l'istituirlo, che egli avea fatto suo erede,

"il condusse alla patria nel 1714; ma due anni 66 appresso tornò a Roma, ed essendo stato con " onorevoli condizioni invitato dalle più celebri "università dell' Alemagna, il Gravina se ne "scusò. Ma ben accettò egli l'invito fattogli "dal Duca di Savoia Vittorio Amadeo II. a "trasferirsi all' università di Torino, ove sareb"be stato non solo professore di legge, ma "anche direttor generale di tutti gli studj: e già "apparecchiavasi egli a partire sulla fine del "1717, quando acerbissimi dolori di stomaco il "costrinsero a sospendere il viaggio. Parea non"dimeno ch' ei se ne riavesse; ma sul principio "dell'anno seguente, assalitone di bel nuovo, 66 a 6 di Gennaio finì di vivere tra le braccia "del suo amatissimo scolaro il Sig. Abate "PIETRO METASTASIO, da lui nominato erede "di tutti i suoi beni che avea fuori della Cala"bria. Il Sig. Pierantonio Crevenna ha pub"blicate due Lettere scritte in occasione della "morte del suo caro maestro da questo sì "celebre di lui discepolo, il cui nome solo,

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e la tenerezza che per lui mostrò il Gravina, "basta a formare un magnifico elogio di questo "illustre scrittore."

Canzone Dedicatoria

Avvertimento

Notizie di Gravina

TAVOLA

LIBRO PRIMO.

Introduzione

1 Del vero e del falso, del reale e del finto

2 Della efficacia della poesia

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3 Del verisimile, e del convenevole

4 Dell' artifizio d' Omero

5 Dell' origine dei vizi nella poesia

Pagina

i

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6 Verità di caratteri espressi da Omero, e della varietà de

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12 Dell' epica, e drammatica poesia, e del Romano co

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