Dante Alighieri's lyrische gedichte: th. Vorrede. Gedichte aus der Vita nuova. Canzonen. Ballaten. Sonette. Epigramme. Die Busspsalme und der Glaube. EklogenF. A. Brockhaus, 1842 |
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Strana 147 - Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere e '1 salir per Г altrui scale. E quel che più ti gravera le spalle Sara la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle : s Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te : ma poco appresso Ella, non tu, n' avrà rossa
Strana 146 - Quest'è colei ch'è tanto posta in croce pur da color che le dovrien dar lode, dandole biasmo a torto e mala voce. Ma ella s'è beata e ciò non ode: con l'altre prime creature lieta volve sua spera e beata si gode. Or discendiamo ornai a maggior pietà: già ogni stella cade che saliva quand'io mi mossi, e '1 troppo star si vieta...
Strana 55 - Ch' hai seguitata, e veggi sua dottrina Come può seguitar la mia parola; E veggi vostra via dalla divina Distar cotanto, quanto si discorda Da terra il ciel che più alto festina. 90 Ond' io risposi lei: Non mi ricorda Ch...
Strana 55 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Strana 82 - Sì che, se non s'appon di die in die, Lo tempo va dintorno con le force...
Strana 87 - Ché se potuto aveste veder tutto, Mestier non era partorir Maria : E disiar vedeste senza frutto lai, 'che sarebbe lor disio quetato, Ch...
Strana 147 - E quel che più ti graverà le spalle Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle, Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te; ma poco appresso Ella, non tu, n'avrà rossa la tempiri. Di sua bestialitate il suo processo Farà la pruova , si ch' a te fia bello Averti fatta parte per te stesso.
Strana 257 - Poeti antichi raccolti da codici mss. della Biblioteca Vaticana e Barberina da monsignor LEONE ALLACCI e da lui dedicati alla accademia della Fucina della nobile, et esemplare città di Messina. In Napoli, per Sebastiano d'Alecci, 1661. 8 fp, 77 p., 1 f., [17] p. 15 cm. E...
Strana 78 - Incipit ipsorum contra te stare parentum Nobilitas, claramque facem praeferre pudendis. Omne animi vitium tanto conspectius in se Crimen habet, quanto major qui peccat, habetur.
Strana xxxviii - E a ciò dare ad intendere si vuole sapere che le scritture si possono intendere e debbonsi sponere massimamente per quattro sensi.