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mi si doveva portare a momenti), mentre negli altri giorni era solito a farla nel dopo pranzo. La feci dunque ma ripiena di fede, e quasi sicura d'ottenere quanto chiedeva. Infatti appena l' ebbi terminata che sentendomi mossa da forte impulso, sbalzai giù dal letto, corsi a' piedi di Maria, mi posi in ginocchio in terra, esponendole quanto Ella, Madre Priora, mi aveva suggerito, sì rapporto al bisogno d'ajuto, in cui si trova questa Comunità, sì riguardo a me stessa, promettendole che se otteneva la salute, non avrei mai lasciato di raccontarlo, e di dilatare la divozione verso la medaglia miracolosa, e che specialmente ciò fatto avrei colle fanciulle le quali venissero alla mia cura affidate, ec., ec.; ma procurai di alzarmi di terra al più presto possibile, per non essere da qualcuna sorpresa; ed in alzandomi, mi sentii intieramente sanata, senza sentire più nessun dolore, senza febbre, insomma pienamente guarita. Essa che ha provato un simile avvenimento (5), dessa sola, o mia Madre Priora, potrà capire quali furono i sentimenti e gli affetti di tenerezza e di riconoscenza, che in me provai, e di quale soavità divina mi sentii inondare il cuore. Mi consolava e m' incoraggiva il pensiero che Maria era la mia liberatrice, la mia consigliera, insomma la mia cara e mia dolce madre. Mi consacrai infine intieramente a Lei, e la pregai che se mai mi vedesse traviare dal retto sentiero, mi

(5) Ebbe, tre anni fa, una grazia consimile la R. M. P. Suor Maria Angelica Manfredini.

restituisse pure i miei dolori e mali, che sono contenta, purchè mi salvi. Mi resta dunque solo di pregar Lei, mia Madre Priora, di palesar pure a gloria e trionfo di Maria il prodigioso favore da me ricevuto; e supplicare questa dolce Madre a rendermi meno indegna della sua protezione coll' imitazione delle sue virtù. Termino ecc.

« Mirandola li 9 giugno 1843.

a Sua Devotissima Affezionatissima Figlia

SUOR ROSA COLOMBA SIGHICELLI

OSSERVAZIONI

SOPRA

LE MONETE ANTICHE

DELLA CIRENAICA (*)

Alla celebrità in che venne ab antico la Cire

naica (1) per la beata fertilità di quelle contrade, per l'opulenza e valore degli abitatori di esse, e per la sapienza ed eleganza degli Scrittori cui diedero i natali, ben corrisponde la copia, la beltà e l'importanza delle antiche Monete impresse in Cirene, in Barca e in altre minori città di quella

(*) Un breve sunto di queste mie Osservazioni venne inserito nel Bullettino dell' Instituto di Corrispondenza Archeologica del corrente anno 1843 (p. 113-117).

(1) Il nome di Cirene e de' Cirenesi, o vogliam dire Cirenei, ricorre anche ne' Libri Santi sì del Vecchio come del Nuovo Testamento; e quel nome può dirsi venerabile a' Cristiani in riguardo al Cireneo, che da' Giudei fu angariato e costretto a portar la Croce di Gesù Cristo Signor Nostro (Marci XV, 21): Et angariaverunt praetereuntem quempiam, Simonem CYRENAEVM, venientem de villa, patrem Alexandri et Rufi, ut tolleret Crucem eius. È opinione ragionevole degli interpreti, che Alessandro e Rufo siano nominati qui da S. Marco siccome Cristiani ben noti nel luogo, ov'egli scriveva. Ragionevole altresì parmi la sentenza di quelli, che dall' essere stato il Cireneo costretto a portar la Croce di Cristo arguiscono, ch' egli non fosse alieno dalla dottrina Evangelica. Fra' molti Giudei che abitayano allora nella Cirena.ca

parte dell'antica Libia. Molti archeologi, e segnatamente il dotto Ab. Belley ed il sommo Eckhel, posero studio particolare nell' illustrarle; pure mi sembra ch'essi lasciassero qualche cosa a desiderare, e che per la scoperta di nuovi monumenti vie meglio si possano dichiarare gli altri in prima cogniti: onde mi studierò, non senza l'ajuto d' altri, e specialmente del ch. Borghesi, di aggiungere qualche cosa a ciò che ne scrissero i lodati numografi (2).

non pochi dovevano portarsi a Gerusalemme nella ricorrenza delle Feste Pasquali; e vi ebbero anche una Sinagoga lor propria (Act. Apost. II, 10; VI, 9). Nel resto la città o regione detta Cyrene nella Volgata (Amos I, 5; IX, 7: IV, Reg. XVI, 9) e Kira nel testo Ebraico, è ben diversa dalla nostra Cirene della Libia, e verisimilmente dee intendersi di una regione dell' Asia vicina al fiume Cyrus, nell' Iberia, che tuttora dicesi Kur, Kür, Kura, oppure di una contrada della Media australe detta Kovpnvn da Tolemeo.

(2) Mi duole di non aver potuto consultare le recenti opere de' dotti oltramontani, che viaggiarono in quelle celebri contrade, cioè PACHO, Relation d' un voyage dans la Marmarique, la Cyrenaïque et les Oases d' Andelah et de Macadeh (dans l'an. 1825) Paris 1827-1828 (cf. Journ. des Savans 1826 p. 166, et 1827 p. 682; 1828 p. 183, 260), e BEECHY, Proceedings of the expedition to explore the N. Coast of Africa from Tripoli eastward in 1821 and 1822. London 1828 (cf. Müller, Handb. §. 255, 3). Giova pure avvertire, che nel Catalogo della Libreria Numismatica del poc' anzi defunto Mionnet trovasi indicato un Mss. di quel diligente numografo riguardante in particolare le Medaglie della Cirenaica (p. 18). Nel mentre ch'io stava scrivendo queste osservazioni mi venne sott'occhio il seguente annunzio tipografico: Annonce d'un ouvrage sur

A fine di procedere con miglior ordine, e di distribuire le antiche Monete della Cirenaica in serie cronologica, per quanto è possibile, parmi conveniente d'indicare le principali epoche e vicende di quella celebratissima regione. La colonia Greca dedotta da Batto di Tera nella Libia, e la fondazione di Cirene (3), a parere de' più recenti cro

les Médailles de l'ancienne Afrique, par MM. FALBE et LINDBERG, Copenhague 1843. Il titolo più preciso dell' indicata opera ivi è espresso come segue: Catalogue raisonné des Médailles antiques de la Cyranaïque et de l'ancienne Afrique, par MM. FALBE et LINDBERG: Copenhague 1843. Dal saggio che se ne dà nel ridetto annunzio, coll' articolo riguardante le monete antiche di Lixus, bene si può argomentare il merito e l'importanza singolare dell' Opera stessa. Il diritto di una delle monete di Lixus viene così descritto: LIX, Altare con ornamenti; e nulla si avverte intorno a quegli ornamenti. Per quanto si può raccogliere dal disegno ivi apposto della moneta, parmi di ravvisare due Globi alati, posti uno alla base e l'altro nella cornice superiore dell' ara: e cotale simbolo potrebbe dar lume a determinare la deità cui è sacrata l'ara medesima. Avvertirò pure, che il Globo alato sovrasta al Grifo in moneta di BOCVT REX, o sia Bogud re della Mauritania (Mion. Suppl. T. IX, Pl. IX, 1), che probabilmente sarà il Bogud Rex ricordato nella guerra di Cesare in Africa (de Bell. Afr. 23; cf. B. Alex. 59, 60: Strabo, XVII, p. 828).

(3) L'origine fabulosa del nome di Cirene si deriva, come ognun sa, dalla ninfa Cirene rapita da Apollo nel Pelio e da esso lui traslata nelle belle contrade della Libia; ma l'origine storica se ne ripete dal nome del monte Cyra, ovvero della fonte Cyrene, Kupηvn (Iustin. XIII, 7: Eustath. ad Peries. 212), che ivi tuttora vedesi sgorgare copiosa e deliziosissima presso le ruine del tempio di Apollo (v. Letronne, Journ. des Savans, 1828, p. 264). I primi abitatori di quella regio-,

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