Memorie di religione, di morale e di letteratura

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1843

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Strana 355 - Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sa veracemente. Sicchè, se piacere sarà di Colui per cui tutte le cose vivono, che la mia vita per alquanti anni perseveri, spero di dire di lei quello che mai non fu detto di alcuna.
Strana 364 - Guardai in alto, e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta, Che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m' era durata 20 La notte, ch' i
Strana 361 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Strana 375 - Tu se' solo colui , da cu' io tolsi Lo bello stile, che m' ha fatto onore. Vedi la bestia , per cu' io mi volsi : Aiutami da lei , famoso saggio, Ch' ella mi fa tremar le vene ei polsi.
Strana 374 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte che spandi di parlar sì largo fiume ? ' rispuos'io lui con vergognosa fronte. ' O degli altri poeti onore e lume, vagliami il lungo studio e '1 grande amore che m'ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Strana 367 - Percussit eos LEO de SILVA: LUPUS ad vesperam vastavit eos: PARDUS vigilans SUPER CIVITATES EORUM: omnis qui egressus fuerit ex eis capietur, quia multiplicatae sunt praevaricationes eorum, confortatae sunt aversiones eorum.
Strana 369 - Io avea una corda intorno cinta, e con essa pensai alcuna volta prender la lonza a la pelle dipinta. 108 Poscia che l'ebbi tutta da me sciolta, sì come '1 duca m'avea comandato, Ond'ei si volse inver lo destro lato, e alquanto di lunge da la sponda 114 la gittò giuso in quell'alto burraio.
Strana 361 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Strana 365 - La notte, ch' i' passai con tanta pietà. E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all' aqua perigliosa, e guata; Cosi l' animo mio, che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva. Poi ch' ei posato un poco il corpo lasso, Ripresi via per la piaggia diserta, Sì che il piè fermo sempre era il più basso ; Ed ecco, quasi al cominciar dell' erta, Una lonza leggiera e presta molto, Che di pel maculato era coperta.
Strana 33 - Verbaque provisam rem non invita sequentur. Qui didicit patriae quid debeat et quid amicis, Quo sit amore parens, quo frater amandus et hospes, Quod sit conscripti, quod judicis officium, quae Partes in bellum missi ducis, ille profecto Reddere personae scit convenientia cuique.

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